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BertucciaSecondo me in questa storia il problema di quelle continue "punzecchiature" (specie sul lato economico) è che dopo un po' rompono e diventano ripetitive. Cosa forzosa da duo comico teatrante. In questo albo Groucho
rulez! e la cosa sta anche bene perché finalmente è corposamente attivo nella storia, ma il continuo battibeccare per metter in discussione - con ostilità
- la sua convivenza con Dylan, mette tutti un po' a disagio.
[...]
Uno dei punti di forza dell'albo è che si presta a molteplici interpretazioni. E di questo va dato ampio merito al Conte che comunque non è nuovo a cose simili. Anzi...
Tornando alle dimensioni di Leone ed altri post volevo aggiungere qualcosa.
plotino54 ha scritto:
[...] nessuno ci garantisce che il Dylan più classico disegnato da Ambrosini sia quello reale ( ammesso appunto che ci sia un Dylan reale) se fosse veramente reale ci troverebbe, come nel finale, il guardiano a sorveglia la residenza. E quello infestato dal diavolo Arlecchino disegnato da dellEdera , è altrettanto reale!
Mah, a mio vedere il Dylan di Ambrosini - che è sempre uno dei tanti possibili ed innumerevoli, non facendo canone di per sé - è quello contestualizzato in un "oggi" storico più o meno definito. L'etichetta di pagina 12 (
Londra. Marzo 2016, oggi) serve proprio a questo. Ed infatti sguazza tra Grouchi complottanti, principesse Raniocche, Carpentieri stolti, smartphone da sconfessare, etc. Non è necessariamente "reale" perché alla fine anche lui è una fantasia (del tempo) dell'autore, ma si muove in un orizzonte temporale di base rispetto al presente.
Questo Dylan fa un balzo, o meglio una piroetta, verso il tempo che non è stato quando va ad incontrare Aida morta da sei anni. Forse per un rimpianto inconscio, forse per una storia non scritta che andava completata, per un dispetto allo zolfo del Tempo, etc. Nunzesà. Entra nella dimensione del possibile che sarebbe derivato dal suo reale, se solo si fosse incrociato
illo tempore con quello di Aida.
Soltanto che adesso parla con una defunta, che ricostruisce attorno a sé la visione delle cose come se quell'incontro fosse avvenuto quando di dovere, e cioè sei anni fa. Ed oltre a manifestarsi Aida, si presenta anche il contesto in cui avrebbe dovuto presentarsi, cane e maggiordomo compresi. Per questo prendono il sopravvento loro rispetto ad una magione vuota col solo giardiniere, come vedremo alla fine, una volta liberata Aida dalle incertezze carceriere, che sfonderà la fortezza illusoria del Tempo per prendere largo.
A maggior ragione il Tempo perde (paradossalmente) qualsiasi valore assiomatico in questi scambi, perché Aida dice di esser in terapia presso degli psicologi (p.26) dalla morte del padre - che poi sarebbe anche la sua - e cioè da sei anni. Adesso la sanità di sua Maestà paga l'assistenza mentale per i defunti? O si è rivolta al Mago Otelma travestito da M.me Trelkowsky per darsi pace?
Il discorso sull' "altro" Dylan che vediamo disegnato da Dell'Edera è forse ancora più complesso. Specie per la bambina. Magari dopo proseguo.
Per ora, come Leone, dico più o meno che quel Dylan è sempre lo stesso ma in un altro contesto spaziotemporale, in una dimensione presa "
per una piega/svolta differente dal corso normale delle cose" (p.54). Infatti si stupisce che le cose non siano "normali" secondo ciò che conosce: guarda di traverso il quarto albero del galeone, si estrania per gli occhiali da sole di Groucho, e non la prende bene che la tangenziale torni indietro su se stessa. Dopo vari depistaggi, canicodamordenti, demoni beffardi, bugie inconsce... si crea un corto circuito tra questa dimensione inverosimile ed il passato+presente, convergendo verso il mercato comunale, il luogo dove putrefaceva il cadavere dello starter dell'intera vicenda
.
Milky
lost in Dell'Ederaland piomba nel passato, quando il mercato era ancora in attività, ed arriva con dolore a capire di non essere la figlia (defunta) dei pollivendoli, altro spirito in cui si era identificata, mentendo sulla questione dell'autobus, quando la vera figlia dei tizi fu investita all'uscita da scuola.
Dylan babysitter a zonzo intercetta(ma ignora) il presente nelle figure dei due poliziotti (p. 66) che sono di piantone al mercato abbandonato dopo che il Dylan del presente "storico" aveva allertato Scotland Yard per il ritrovamento del sicario sulla grata. Non a caso uno dei due impazzirà - quello coinvolto in un lutto familiare, anche lui
- cause allergia alle arlecchinate diaboliche, mentre l'altro dirà di aver già visto Dylan (p.89) nel presente, proprio a causa di quell'excursus nella dimensione alternativa.
Poi Milky fuggirà con qualche cognizione di causa in più da questa nuova prigione indemoniata (il mercato) ajutata da Dylan, che a sua volta si scontrerà col Dylan che viene dal piano del presente, restituendo consapevolezza al fantasma di Aida, ponendo fine ai dubbi auto-projettati sulla sua esistenza/morte, e chiudendo la giostra dei Tempi.
Ovviamente queste sono solo mie interpretazioni personali e lasciano il tempo (perso) che trovano.
Specialmente se mi disegna Dell'Agnol al posto di M&G, e mangio paperelle con gli occhiali da sole del Chiave
IL TEMPO DI ALOHA NON E' FINITO