Cravenroad7

Ecco, Suzuka. Io sapevo che l'autore è un mezzo cane né sono molto avvezzo al genere romantico. Ho letto dei commenti positivi in giro, come se fosse la sua miglior opera e quindi me la sono procurata in scan. Mboh, ti farò sapere anche in questo caso

Grazie, come sempre sei un punto di riferimento nel maremagnum dei manga.

Grazie a te per la cosiderazione. Di Seo avevo iniziato a seguire A Town Where You Live, che ha i suoi momenti ma che rimane un manga dozzinale (con protagonisti e situazioni poco credibili, ancor meno logiche e del tutto stereotipate); allora mi è stato consigliato di leggere Suzuka, il suo "capolavoro", ma io l'ho trovato anche peggio. Francamente non credo che ti piacerà molto, ma sappimi comunque dire.

Ma alla fine Claymore l'hai letto?
Mi è venuto in mente così, per caso

Sì, l'ho letto. Un buon manga, niente di più e niente di meno: non amo particolarmente il fantasy ma ho trovato Claymore appassionante e divertente dall'inizio alla fine, grazie a una storia semplice ma ben raccontata e a dei disegni chiari e dettagliati. Diciamo che, al di là del divertimento provato durante la lettura, mi è rimasto poco (ricordo solo pochi elementi della storia), ma come opera d'intrattenimento fa bene il suo dovere.

Demokratia è un manga dal grande potenziale.
E' bimestrale, sono solo cinque numeri, il secondo è arrivato da poco.
Parte lento, ho letto solo il primo e sono sicuro che il ritmo si alzerà in maniera assurda.
E io non sono per nulla un fan dei nuovi manga.

Lo sto comprando anch'io, con l'idea di leggerlo solo a serie conclusa. Sulla base dei commenti letti finora, tra cui il tuo, mi dovrebbe piacere.

Segnalo un altro manga davvero imperdibile la cui serializzazione italiana si è conclusa da poco: Soil, di Atsushi Kaneko, proposto da Panini in un'eccellente edizione in 11 volumi.

Si tratta di una storia dalle chiare influenze lynchiane rimascolate in salsa orientale, ambientata in una piccola città in cui quasi tutti hanno qualcosa da nascondere e quasi niente è ciò che sembra. I diversi elementi soprannaturali, pure presenti (non spoilero niente dicendolo), sono gestiti in maniera controllata e sempre razionale, e non sono mai utilizzati come scorciatoia narrativa; anzi, tra i principali pregi di Soil c'è quello di essere un'opera dall'ammirevole coerenza interna, al punto che diverse sequenze viste nel primo albo vengono contestualizzate e spiegate solo nell'ultimo. Dimostrazione, questa, che Kaneko ha sempre avuto la situazione sotto controllo e non si è mai lasciato prendere la mano (cosa che invece capita al 90% – a essere bassi – degli autori giapponesi). Nonostante questo, il finale è sorprendente e (piacevolmente) enigmatico. Insomma, una gran bella storia, popolata da personaggi intriganti e curiosi e disegnata con uno stile elegante e personalissimo, fatto di bianchi e neri netti e precisi e (per una volta!) completamente privo di retini (il che fa assomigliare le tavole di Kaneko a quelle di un autore occidentale). Notevolissimo anche il montaggio, mai banale.

Insomma, dateci un'occhiata perché Soil è una gran lettura. Dello stesso autore segnalo anche Wet Moon, opera anch'essa notevole ma ben più breve (tre volumi editi da Star Comics) che può risultare utile per familiarizzare con le atmosfere di Kaneko e può fungere da "via d'accesso" al più impegnativo Soil.

Sei la seconda persona che mi paragona Atsushi Kaneko a David Lynch. Il che mi mette una voglia di leggere Soil inimmaginabile. È nella lista dei desideri, ci arriverò

Per ora sto leggendo Historie (sono al volume 4, aspetto di leggere fino al 7 a commentare, ossia dove sono arrivati a pubblicare) e Mushishi (ho letto due volumi e spiccioli, fra un po' lascerò due parole).

Ma nel frattempo, ho pescato in biblioteca Una gru infreddolota di Kazuo Kamimura. Sono sicuro che rimatt non se lo è fatto scappare, se ben ricordo già Lady Snowblood gli era piaciuto. Lascio una recensione:

Dopo non aver apprezzato né amato Lady Snowblood, ho pescato in biblioteca questo bel volumozzo, ché se fanno un'edizione del genere, si spera che l'opera abbia quantomeno valore intrinseco alto.
Effettivamente, Una gru infreddolita è un bel manga. E mettiamo un punto fermo.
Come già hanno notato un po' tutti (ma lo nota anche il curatore nella postfazione), la prima parte è più valida della seconda, per tematiche, tensione, difficoltà da superare da parte della protagonista.
La seconda metà è più leggera: c'è lei adulta a farla da padrona, talvolta la si butta sul ridere e si evolve fino a un finale un po' interlocutorio. Ma tant'è, la lunga forse serializzazione non ha permesso di meglio.
Riguardo ai capitoli inizialmente esclusi, è un grande traguardo avere l'opera completa.
Sull'originaria esclusione del capitolo 8, inutile aggiungere a quanto già detto nella postfazione (capitolo duro e cattivo, forse eccessivamente, visto l'andazzo generale del fumetto); si tace sull'esclusione del 13. Personalmente è il meno riuscito di tutto il volume, a tratti confusionario, quasi sbagliato; e chissà che non fosse dello stesso avviso il curatore nipponico.

Edizione italiana bellissima: una delle migliori mai viste. Ma è inevitabile quando il curatore/traduttore è uno studioso. E la traduzione è fatta come dio comanda: non solo giusta, ma scorrevole (Golgo 13 - author's selection è a tratti illeggibile, a mio avviso. Per stare in jpop).
Ci sarebbe da discutere sulle capacità del letterer di mettere il testo in centro al balloon, ma possiamo soprassedere. Si è visto di peggio.

Bello. Consigliato.

Premesso che sul mio apprezzamento dei manga citati Leone ricorda bene, segnalo che JPop pubblicherà quello che molti ritengono il capolavoro di Kamimura, ovvero Dosei Jidai - Da quando viviamo insieme. Vietato lasciarselo scappare, anche se il prezzo non è esattamente abbordabile (3 volumi da 350 pagine a 18 euro l'uno).

Historie, ancora una volta, ho dovuto abbandonarlo. Stavolta ho resistito fino al quinto volume, sono stato più bravo
C'è un buon approfondimento storico da parte del buon Itoshi, ma il manga comunque fa fatica ad addentrarsi nelle pieghe della Storia, quelle che non vengono spiegate in un manuale base di storia greca; di converso, la grande attenzione per la ricostruzione storica porta a un'inconsistenza della trama. Eumene di qua, Eumene di là, ma tutto quello che fa nel volume cinque è creare un gingillo per il figlio viziato dell'imperatore
C'era stato un sussulto nella saga dopo che era stato venduto come schiavo, ma il ritorno a Cardia e l'incontro con Filippo II hanno spento la fiamma.
Per dire, Vinland saga, secondo me, è di gran lunga migliore.

I disegni sono strani: c'è grandissima cura dei dettagli nei campi lunghi, nelle panoramiche e nei cavalli. Poi i primi piani sono quasi tutti su sfondo bianco, quasi anonimi. Anche qui, mi aspettavo un po' di più evoluzione del tratto, dopo trent'anni nel mondo dei fumetti.

Continuo a credere che Iwaaki abbia pescato il jolly con Kiseiju, perché gran parte di quello che ho letto di lui all'infuori di quello, a mio parere, non è all'altezza: mi riferisco a Hone no Oto (Il suono delle ossa, raccolta di storie brevi) e Fuuko no Iru Mise, di cui mi è bastato un volume. Heureka si salva, sì, ma parliamo sempre di mera ricostruzione storica senza troppa trama.

Basta parlare male del povero Hitoshi, ho qualcosa per rimatt


L'ho letto e ci sarebbe molto da dire. Il giudizio sintetico è che, in linea di massima, non vale la pena. Però...
Andando con ordine: il fumetto consta di due volumi, per una quindicina circa di capitoli. Il primo capitolo serve da introduzione: in esso si vede un personaggio, che chiameremo protagonista (anche se Propp si girerebbe nella tomba), fare il suo arrivo in questo studentato molto particolare, la Maison Reiroukan. Gli altri capitolo sono sorte di autoconclusivi dei vari personaggi che popolano questo alloggio, pur con qualche sottotrama di fondo.
Mi è parso che l'obiettivo fosse quello di rendere protagonista di tutto la pensione (il finale è lì a suffragare la mia tesi, peraltro), ma il poco spazio non ha reso veramente possibile tutto ciò: è rimasto pertanto in una sorta di limbo in cui non esiste un protagonista, cosa alquanto strana.
L'altro pensiero che mi frullava per la testa è che ad un certo punto sia stato costretto a chiudere in due volumi. Perché? Il primo volume è frizzante e, nella sua semplicità e nel suo abbondare di fanservice, leggibile e anche a tratti godibile; il secondo è affrettato, ci sono delle vicende che meritavano più spazio e altre che sono un mero riempitivo. Il finale è così pomposo che sarebbe andato bene dopo 7-8 volumi! Ma dopo soli due, sembra appiccicato lì senza troppo senso.

Il mio consiglio?



Ho letto anche il primo volume di Beshari Gurashi, la più recente serie di Morita Masanori, autore che mi piace e continua a piacermi. Portato in Italia parzialmente da Ronin Manga (stessa fine di Bokurano), ha un potenziale incredibile: purtroppo rendere i giochi di parole in italiano è un lavoro molto arduo che fa perdere gran parte dell'umorismo originario (il manga parla di comicità e di un duo comico, tematiche già affrontate in alcune oneshot dall'autore). Ringrazio altresì i Kappa Boys e la Ronin Manga per avermi deliberatamente spoilerato il finale di Rocky Joe in una nota
Capisco che uno dovrebbe averlo già letto, però non si fa così!

Grazie per la rece, prendo nota ma al momento passo, visto che sono pieno fin sopra i capelli di fumetti ancora da leggere.

Io continuo a confermare il mio gradimento per Historie, invece, e questo nonostante il mio primo approccio con Kiseiju sia stato tutt'altro che entusiasmante (anche per colpa dell'edizione italiana non proprio irresistibile, probabilmente). Poi ho avuto tutto il tempo di ricredermi e di seguire con soddisfazione la lussuosa edizione GOEN.

Ho postato un commento in larga parte identico di Historie su un altro forum di manga e, di tutti quelli che hanno risposto hanno espresso grande gradimento nei confronti del manga, proprio come te. Solo un utente la pensa come me.
Beh, è buffo che un manga divida a questo punto

In generale, credo che il mio essere insoddisfatto dei manga a sfondo storico classico sia dovuto in un certo senso ai miei studi di archeologia e alla mia abitudine ad una divulgazione storica differente, più pedissequa e puntigliosa. Probabilmente apprezzerei maggiormente una trasposizione storica fedele e dettagliata, anche se annoierebbe a morte gran parte dei lettori

Penso proprio di sì.

Segnalo anche che è uscito (per GOEN) il primo volume dei due previsti dell'edizione Jumbo di Horobi, capolavoro anni Ottanta di Yoshihisa Tagami, ottimo autore purtroppo poco conosciuto in Italia (dove di suo, oltre a Horobi sono arrivati solo i bellissimi Grey e La memoria della pietra e il buon Underground). L'opera, già uscita oltre vent'anni fa per Granata Press, unisce personaggi cool, trame contortissime ed elementi soprannaturali con risultati a mio modo di vedere eccellenti. Va comunque detto che al tratto di Tagami è necessario abituarsi: i suoi disegni sono realizzati in una bizzarra "linea chiara" esteticamente povera e non particolarmente bella a vedersi; il montaggio della tavola, in compenso, è dinamico ed elegante.

L'edizione italiana è impeccabile, ma c'è un problema: si parla di GOEN, quindi chi può dire quando uscirà il secondo volume? So che è previsto per luglio, ma per la casa editrice i ritardi sono all'ordine del giorno; io incrocio le dita e attendo, visto che non si può fare altro.

È morto a 69 anni Jiro Taniguchi.
Maestro che posto nel cuore, uno dei primi a farmi amare il fumetto giapponese (In una lontana città), uno degli ultimi capace di stupirmi ancora (La vetta degli dei).

Su Taniguchi occorrerebbe fare un discorso critico serio (ogni fumetto con il suo nome viene lanciato come un capolavoro, e questo gli fa più male che bene), però è innegabile che di storie memorabili ne ha realizzata più d'una. Per il mondo del fumetto è una grande perdita.

La vetta degli dei il suo titolo che più amo, ma ce ne sono altri tre o quattro di ugualmente belli.