Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
Inviato: dom gen 08, 2017 4:59 pm
Iscritto il: ven giu 27, 2003 10:00 pm Messaggi: 3868
comunque secondo me una cosa che rivaluta questo albo , e che dimostra che Baraldi sapeva cosa stava scrivendo , è una frase che è passata forse inosservata , cioè quando ad un certo punto nell'albo , il leader del gruppo dei bloody hell , dice a dylan , tu non c'entri niente con noi , sei fuori posto , dimostra che in effetti dylan era in un ambiente non adatto a lui , tanto che se ne è distaccato. È questo che mi ha fatto apprezzare di più l'albo , a volte un particolare fa la differenza.
Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
Inviato: dom gen 08, 2017 5:02 pm
Iscritto il: ven set 23, 2005 2:31 pm Messaggi: 3053 Località: Palermo
Beh... uno che suona il clarino in mezzo a batterie, bassi e chitarre elettriche, un tantinello fuori posto sarebbe stato pure se si strafava di coca, faceva discorsi filosofici e cambiava donna ogni minuto... ah no... questi ultimi due son da Dylan effettivamente
_________________ "Sono gli anni, i mostri ... gli anni che passano ... "
Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
Inviato: dom gen 08, 2017 5:13 pm
Iscritto il: mer giu 27, 2012 1:35 pm Messaggi: 2258
Concordo che certi passaggi (come già in "La Mano Sbagliata") La Baraldi li azzecca in pieno a livello di dialoghi, il problema è che sono sepolti in mezzo a una caterva di fuffa. Uno come Recchioni, che ha il "senso della frase" per citare Andrea G. Pinketts (scrittore che assolutamente adorerei veder affrontare un numero di DD, chissà che ne verrebbe fuori...), avrebbe lavorato intorno a quelle frasi e riscritto tutto il resto per asciugarlo e renderlo meno stantìo, rendendo anche i restanti dialoghi meno banali. Il problema mi sembra sia che l'autrice ha scritto di getto, come quando uno scrittore fa per delineare i personaggi, cioè scrivendo terra-terra quello che un personaggio vuole-spera-pensa per approfondirlo e chiarificare i suoi rapporti con le altre figure della storia; ma poi sembra che si sia fermata qui, cioè tutti dicono quello che pensano-vogliono-sperano senza i sottintesi e la dinamicità che darebbe una riscrittura completa quando i personaggi sono ben delineati nella mente dell'autore (e sulla carta della bozza) e dialoghi di questo tipo secondo me rallentano la storia in maniera spaventosa, rendendola troppo statica (e gualdonesca).
Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
Inviato: dom gen 08, 2017 7:03 pm
Iscritto il: mar feb 03, 2015 10:01 pm Messaggi: 1281
Dear Boy ha scritto:
il troppo accomodante Don Cristo ha scritto:
Donna fra i 15 e i 25 anni
Ovviamente la definizione non va considerata come una condizione biologica ma come una condizione mentale che può appartenere anche ad un maschio ultra trentenne. Altrettanto ovvio che la Baraldi sia stata arruolata per i potenziali lettori che si porta in dote prima che per le sue qualità di scrittura.
Mò sono troppo accomodante? E non vi va mai bene niente! Qui ci sono alcuni dati interessanti per ciò che riguarda la letteratura http://www.illibraio.it/chi-sono-lettor ... at-315190/ Ci saranno in giro statistiche simili anche sui lettori di fumetti?
@ Wolkoff
Concordo. Ha senso tentare di attrarre questa fascia di pubblico, il problema è ovviamente sempre il come. Dare carta bianca ad un'autrice alla sua seconda prova è stata un'idea tanto brillante quanto quella di far scrivere la storia di presentazione dei nuovi personaggi a Simeoni.
Il problema mi sembra sia che l'autrice ha scritto di getto... cioè scrivendo terra-terra quello che un personaggio vuole-spera-pensa per approfondirlo e chiarificare i suoi rapporti con le altre figure della storia; ma poi sembra che si sia fermata qui, cioè tutti dicono quello che pensano-vogliono-sperano senza i sottintesi e la dinamicità che darebbe una riscrittura completa.
Non so chi revisioni di volta in volta i dialoghi pre-stampa, ma se di questo si occupassero artisti indiscussi dei silenzi eloquenti, del sic et impliciter, del non detto tra le righe, e delle pause ambigue come Medda ed Ambrosini ( ) l'80% delle vaccate messe su bozza da altri autori non troverebbe le vie della pubblicazione.
Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
Inviato: dom gen 08, 2017 8:16 pm
Iscritto il: ven ott 10, 2014 1:54 pm Messaggi: 532
Don Cristo ha scritto:
LestatDeLioncourt ha scritto:
Dear Boy ha scritto:
Regà, mi sembra che cascate tutti dal pero. Mi sorprende che scopriate solo ora che il lettore di riferimento della Baraldi non è quello scafato (un po' disincantato) saturo alla nausea di cliché e di risibili frasi ad effetto. Estratti, sinossi e commenti dei suoi romanzi, interviste e post su facebook sono a disposizione di tutti su quel perfetto bugiardino che è internet.
E chi sarebbe? Lo dico soprattutto per la Baraldi eh,che magari non lo sa e vorrebbe saperlo. Son cose importanti.
La Baraldi lo sa benissimo chi è il suo lettore di riferimento, e anche i suoi editori.
Donna fra i 15 e i 25 anni, lettrice bulimica che tende a non allontanarsi dal genere preferito, young adult o fantasy per ragazzi, un percorso culturale iniziato con Harry Potter, proseguito con Twilight e terminato con 50 sfumature di grigio, sognatrice tendenzialmente insoddisfatta che si trucca pesante e ascolta solo musica "dark" e quando legge vuole la storia d'amore tormentata che alla fine però i due si sposano. Qui, a parte la componente eversiva della parentesi sul passato rockettaro di DD, non abbiamo forse la rimasticazione di una serie di luoghi comuni del "genere" dylaniato? Un tassello importante della vita del Nostro che si sistema in seguito ad un orribile trauma... la critica del sistema capitalistico... il desiderio di essere outisder... il tutto gestito proprio come un teen drama, senza un guizzo, senza approfondimenti e con abbondanza di frasette ridicole, "Fai attenzione, FUCK!", "Adoro questa canzone, mi fa sentire... SELVAGGIA...", "Il successo è una puttana..." e innaffiato con generose dosi di moralismo spicciolo.
Intanto però i libri della Baraldi si vendono come il pane, come tutto lo YA che c'è in circolazione, perché questa roba PIACE. Perché la donna fra i 15 e i 25 che ama Twilight è oggi il lettore forte, in Italia e probabilmente nel mondo. Quindi tanto vale farsene una ragione.
Ah beh,allora... Spero la Baraldi prenda nota,ma...tutto sommato,quindi noi apparteniamo tutti a questa categoria?...oppure no? E chi non si sente di essere etichettato,conoscendo ugualmente la situazione...e ha letto l'albo,come possiamo classificarlo?...perche' nel caso,la giuria dovrebbe dare la colpa al lettore e non all'autrice. No beh comunque e' roba di un certo interesse.
Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
Inviato: dom gen 08, 2017 8:41 pm
Iscritto il: mer giu 27, 2012 1:35 pm Messaggi: 2258
wolkoff ha scritto:
Parlando di geni... :
Non so chi revisioni di volta in volta i dialoghi pre-stampa, ma se di questo si occupassero artisti indiscussi dei silenzi eloquenti, del sic et impliciter, del non detto tra le righe, e delle pause ambigue come Medda ed Ambrosini ( ) l'80% delle vaccate messe su bozza da altri autori non troverebbe le vie della pubblicazione.
ENJOY THE SILENCE
Spoiler!
... AND ALOHA, ssstttt....
Ma credo che ne sia capacissimo anche Recchioni, visto il suo stile di scrittura; Tra l'altro ricordo quel suo post sul lavoro di limatura che stava facendo sui dialoghi di "...e Cenere Tornerai" quindi i dialoghi li revisiona... Sto mese però sembra non averlo fatto* (oppure i dialoghi originali erano ancora più prolissi? ). Poi credo che un lavoro di revisione prenda del tempo, con lo Annota-RispedisciAll'Autore-Correggi-RispedisciAlCuratore e magari lo si predilige per numeri sentiti più importanti (o a seconda degli impegni di chi scrive/chi revisiona) Tra l'altro non c'è stato nemmeno l'inserimento della Fase2 che in "La Mano Sbagliata" prendeva giusto una tavola... qui nemmeno quello, ma forse la ragione è che questa storia va presa come una cosa a sè, non nella continuity della fase2 e probabilmente nemmeno nella continuity dylaniata tout-court. Insomma, questa storia poteva finire anche sul maxi, ma qualche ragione (magari davvero di marketing sul pubblico Baraldiano/giovaneadulto) lo ha spinto sulla regolare.
*anche se la storia è ambientata in dicembre ed il numero esce a dicembre segno che qualche attenzione alla curatela della storia è stata data.
La supervisione non è la stessa cosa della curatela . Non è detto che Recchioni metta sempre mano a tutti i dialoghi in fase di revisione, magari ci sono altri prima/dopo di lui che filtrano e correggono... diciamo una generica "redazione", che svolge mansioni in parallelo, anche come semplice proofreading. L'ultima parola sarà la sua, ma forse segue altri "scambi", diciamo...
Comunque questa storia è pienamente da fase#2 ed in linea con la nuova continuity, non potendo inserirla in nessun Maxi causa espliciti riferimenti ai complotti made in Ghost Inc, che laggiù finora viene ignorata per non creare altri casini da rilettura postuma. Diciamo che ci siamo scansati Rania e Carpenter, ma il resto la dice lunga.
I'm a creep. I'm a weirdo, What the helloha am I doing here? I don't belong here.
Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
Inviato: dom gen 08, 2017 9:23 pm
Iscritto il: mar feb 03, 2015 10:01 pm Messaggi: 1281
@ Lestat
Secondo me la cosa più interessante, in tutto questo casino, è che quando DYD ha cominciato a uscire il suo target erano precisamente i ragazzi ambosesso fra i 15 e i 25 (oh, io conosco tantissime donne che lo leggevano con piacere negli anni '80), che poi erano quelli che vedevano i film di Wes Craven e John Carpenter, ascoltavano De Andrè e gli AC DC e leggevano Calvino, Stephen King e Edgar Lee Masters. Ora la gran parte dello zoccolo duro di DYD sono i trenta-quarantenni che seguivano DYD già allora o hanno iniziato comunque negli anni d'oro; aumentare le vendite vuol dire attrarre anche ALTRE categorie di lettori cioè i millennials, che hanno gusti molto diversi - che probabilmente è la ragione per cui l'attuale gestione a volte pare schizofrenica e passa da una cosa come La macchina umana all'albo di questo mese.
Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
Inviato: dom gen 08, 2017 9:23 pm
Iscritto il: sab ago 27, 2011 12:53 pm Messaggi: 3409 Località: Valsesia
OT: non mi aspettavo di trovare altri adoratori di Pinketts sul forum . Non si può non idolatrare quell'uomo. Anni fa ho avuto anche modo di scambiare 2 parole con sua madre che mi disse: "mio figlio ha scritto un libro da premio Nobel" (si riferiva a Nonostante Clizia). La modestia è di famiglia.
Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
Inviato: dom gen 08, 2017 9:44 pm
Iscritto il: mer giu 27, 2012 1:35 pm Messaggi: 2258
Avanti con l'OT: lo apprezzavo moltissimo quando scriveva di Lazzaro Sant'Andrea (anche se è su Sangue Di Yogurt che c'è almeno una storia che starebbe a pennello su DD) poi l'ho intravisto lucido di sudore come opinionista su RaiDue durante i programmi del pomeriggio di dieci anni fa e mi è mezzo caduto un mito.
Oggetto del messaggio: Re: #364 - Gli anni selvaggi
Inviato: dom gen 08, 2017 10:04 pm
Iscritto il: mar feb 03, 2015 10:01 pm Messaggi: 1281
OT: Noooo Lebbra, quando racconta sbronzo perso di come Maria Teresa Ruta gli ha salvato la vita sul muretto di Alassio, quello è un momento di arte pura