SPOILERUna piacevole sorpresa ! Viste le tante stroncature che mi hanno preceduto. E invece si conferma questa Baraldi come un ‘ ottima new entry per la testata, per quanto mi riguarda.
Innanzitutto per me non è assolutamente un problema insistere con queste storie
su Dylan, se la qualità è questa. Sarà anche stereotipata come argomento ma è scritta in modo sentito e coinvolgente. E il Dylan giovane che vediamo è perfettamente coerente, una parentesi della sua vita che ci può stare.
Buono tutto il discorso sui meccanismi perversi del successo … l’ unica cosa che mi disturba abbastanza è l’ associare il rock alla violenza, anche se con lo zampino di John Ghost (e comunque è ben fatto, per una volta, questo aggancio alla continuity).
Mari in ottima forma, direi in ripresa dopo tanti anni bui. Mi è piaciuto molto in particolare la caratterizzazione grafica di Vincent.
Ottima la copertina, Cavenago che sta riuscendo per il momento nell' impresa di non farmi rimpiangere il mitico Stano (viste anche le prossime due in anteprima). Contento anche della sostituzione dell' ignobile frontespizio precedente, però anche per me si poteva fare di meglio.
P.S. Vedendo il nome Vincent ad inizio albo ho pensato subito al vero nome di Alice Cooper, e infatti quando dice “Benvenuto nel mio incubo” (pag. 78) ho avuto la conferma !
7