Cravenroad7

Note dal lontano passato fanno riemergere i movimentati trascorsi rock dell’Indagatore dell’Incubo!
L'ennesimo colpo mortale al mondo della musica in questo sfigato 2016!!!



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Se qualcuno continua qua non è grave, ma sappia che dopo qualche tempo i suoi post saranno spostati senza preavviso.

Inoltre si ricorda a tutti di segnalare gli SPOILER, ove presenti.

A lungo sono rimasta indecisa se fosse l'album più paraculo che avessi mai letto, poi alcune belle trovate sul finale si sono guadagnate la sufficienza.

Non saprei che voto dare, forse inclassificabile. Semplicemente non è Dylan Dog. Tutti i timori che avevo nei confronti di quest'albo erano giustificati. Confesso che se il prossimo numero non fosse stato di Ambrosini avrei mollato la serie dopo quasi trent'anni. Mi spiace, avevo difeso a spada tratta la Baraldi al suo esordio sulla serie regolare, ma questa volta non trovo un solo motivo per salvare qualunque cosa di questa storia. Perché alla fine l'indigesto (a me almeno) flashback si mangia in termini puramente quantitativi il resto della sceneggiatura che non riesce a sviluppare, se non in maniera abbozzata, un soggetto che di suo non brilla per originalità. Paraculate e citazioni mi hanno solo fatto incazzare ancora di più. Del passato dylaniato già non ci tenevo a sapere più nulla, figuriamoci quest'implausibile esperienza da road agent di una band dedita a sesso, droga & rock 'n roll.
Se proprio devo dare un giudizio: zero spaccato.

non l'ho ancora letto,
se confermate i dubbi che avevamo tutti ,
ma che è successo ? si sono bevuti il cervello ?
svendere così il passato di dylan ? mi chiedo , che cosa c'entra con dylan dog ?
il fatto che gli piacesse l'heavy metal ?
me lo sono chiesto prima di leggere , ma non essendo sicuro di cosa trattasse ...
lo ribadisco con maggiore rabbia ora dalle conferme.
non so se mai lo leggerò questo albo ,
per me questo albo non esiste e non voglio leggerlo.

La parola insufficiente è insufficiente

La moralità, il moralismo, insomma, quella cosa lì, di DD....ha sfrantecato gli zebedei...questo albo è meno che insufficiente...per fortuna è uscito il 31...magari anno nuovo, Dylan nuovo...

Nicola Mari superlativo. Buona la storia peccato che all'interno dell'albo manchi Dylan Dog.

bè il primo personaggio dell'albo che chiamano "biondino"...a me pareva una femmina...facce tutte uguali...

Una sorta di nuovo lungo addio incentrato sull'amicizia anziché(no) sull'amore. Molto strano anzi, che non venga citata anche la delusione amorosa del 74 come causa dell'improvvisa conversione all'hard rock più sporco, brutto e cattivo per il "troppo puro" giovane dylan, oltre a quella del 121 per giustificare la momentanea reunion in clinica. E l'albo sarebbe pure divertente, non fosse per il ridicolo colpo di scena finale che rovina tutto; avrebbe assolutamente dovuto essere xabaras (visto che compare anche in una scena) a commettere l'omicidio e ad architettare tutto il piano per manipolare left. Avrei votato ottimo.

Avevo scritto che avrei commentato la storia solo se avesse raggiunto una valutazione personale almeno di 5,5.
Beh, non la raggiunge e, come pensavo, dopo la lettura non ho voglia di commentarla. Votato insufficiente.
Mari invece sufficiente, ma l'ho preferito in molti altri albi, tra cui La mano sbagliata.

Temo che Altair e Aleksandr abbiano già detto tutto. Peccato.

A me è piaciuto molto, storia diversa dalle solite tristezze degli ultimi tempi, piacevole e scorrevole. Disegni e tavole belle anche se come già detto da altri le facce si assomigliano un pò troppo. Voto 9 , insieme alla mano sbagliata e a dopo un lungo silenzio i migliori della nuova fase

Non l'ho letto , ma è davvero così tremendo ? E' una storiella d'amore da punk rock sfigati o c'è anche roba forte come Dylan Dog dovrebbe essere ?

Veramente insufficiente. Sceneggiatura leggerissima, banale e non approfondita. Un albo senza significato. Voto zero.

Credo che non commentare sarebbe la cosa più utile davanti a patacche simili, offensive verso l'intelligenza media di qualsiasi lettore, da quello dell'ultim'ora al trentennale stabile. Infatti per adesso non commenterò la storia in sé, ma solo un fattore .


SPOILER
SPOILER
SPOILER


Albi tipo questo dimostrano come ravanare strumentalmente nel passato posticcio (e reinventato alla bisogna) del Nostro sia come minimo controproducente, se non ai limiti della vergogna editoriale. Dovrebbe creare in teoria un appiglio di hype iniziale per attirare nonsisachi, ma finisce per affossare ulteriormente - fino al ridicolo, come in questo caso - la credibilità del personaggio in sé...e della sua vita per trent'anni su stampa.

E' ufficiale: hanno rotto, e non solo me, con questo cercare di sfruttare il "non detto" - volontariamente, da Sclavi - di questo passato per trovare spunti quantomai fuori luogo e lontani dai desiderata del presente di chiunque. A noi servono storie interessanti horror, non pensare di trovare dell'orrido in ogni minkiata che si suppone abbia fatto Dylan chissaquando e finora ignota, da rivelare con degli scoop di quartordine da tabloid raffazzonabile su misura .

Lasciando perdere l'incapacità fumettistica delle Baraldi, che forse sui romanzi si trova più a suo agio, qui nel giro di pochi mesi ogni scusa è buona per scoprire... cosa faceva Dylan Junior col nonnino, di che malattie soffriva da bimbo, con quali amici immaginari si trastullava, perché è diventato vegetariano per un bruco, etc. In questo albo ci si è superati nel magnifico quadruplete miglior amico di giovinezza/ origine del motto "5°senso e 1/2"/ ragioni dell'arrivo in polizia/ periodo di disintossicazione post-Lillie.
Si sta esagerando. Per mancanza di altre idee? C'è sempre l'ippica o l'impiccagione come attività alternativa.
E tra l'altro tutto si rende ancora più penoso col tentativo coatto di ricondurre questo passato implastifi(c)cato al futuro del progggggettone magno, rinfacciandoci l'alone onniqualunque della Ghost & co in ogni retroscena più o meno smaccato, come marchio (promozionale) di fabbrica, distintivo di quel che si rimugina a margine per nuovi orizzonti.

Poco tempo fa mi ero espresso a favore dell'annata 2016 per qualità in rialzo delle storie.
Spero di non dovermi ricredere per l'anno che verrà, visto che con questo albo targato Gennaio 2017 si è cominciato malissimo. Ma forse è il dazio scaramantico da pagare, finché non colano le lenticchie dalle mutande o s'inciampa nello zampone .

ALOHA GLI ANNI PAGLIACCI