@
JMZ... per l'ultima volta, visto che
Papercop ha già contribuito a darti spiegazioni in merito
.
Poi non so tu che bambini "medi" frequenti, ma il profilo del pargolo Dylan è preoccupante dal punto di vista cognitivo.
Dylan
non assiste a nessuna violenza e non patisce nessun trauma, in quegli incontri di tot anni fa.
Semplicemente altera la realtà, baloccandosi in fantasie, GIA' DA PICCOLO, esclusivametne per solleticare i suoi trip consolatori contro la solitudine o il grigiore della noja. Invece di porsi domande su cosa ci faccia ogni giorno una bambina sul fondo del pozzo, la trasforma in un mostriciattolo fangoso da collezione e la arruola coattamente nella cricca immaginifica con Nalyd, B.Beer, e quell'altro sotto i materassi.
In pratica non fa nulla per ajutare la piccola Nelly ed
è sordo anche alle sue richieste di allarme, perché pensa alla vacca(n)zze grass&volanti della propria fantasia piuttosto che provare un confronto alla pari con lei. Non dà responsi concreti a quello che succede sotto il suo naso, preferendo sollucherarsi da fessacchiotto semi-autistico, ed imponendo alla bambina una maschera non sua. Ralph Winchester era una pragmatista marxiano a confronto
.
Rileggiti pp.
76-78 perché le rinfacciate di Nelly da adulta mirano a riportare questi FATTI REALMENTI ACCADUTI all'epoca, e l'atteggiamento del ritarDylan in quel momento, non al fatto che abbia alterato in seguito i ricordi per lavarsene le mani.
Non c'entra nulla pertanto la soppressione dei ricordi o la loro deformazione negli anni a venire. Sono cose successe sul vivo,
e chiuse in quell'arco di tempo. Di cui Dylan potrà pentirsi solo adesso, dopo che Nelly lo illuminerà sui fatti e lui ne prenderà finalmente atto...vedi cosa dice a Carpenter (p.92) sull'aver fatto male ad una persona senza accorgersene.
La riemersione dei ricordi e la loro rielaborazione c'entra in modo mooooolto marginale, perché già allora Dylan era convinto che le cose fossero andate così. Per anni semplicemente non ci ha più pensato perché ricollegava, da adulto, quei fatti a semplici fantasie e non a fatti con un retroterra effettivo.
Senza contare che
Pete Brennan aveva azzerato tutto nel Maxi, in un non precisato altroquando...
Poi ognuno è libero di deformare le storie stampate come vuole, ci mancherebbe...
...e magari pensare tra qualche anno in retrospettiva che questo numero fosse un parto immaginario dell'infanzia della Barbato... - anche quella inquietante?
ALOHA #363.BIS