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#363 - Cose perdute
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Mediocre (5) 14%  14%  [ 11 ]
Accettabile (6) 33%  33%  [ 27 ]
Buono (7-8) 28%  28%  [ 23 ]
Ottimo (9-10) 10%  10%  [ 8 ]
Voti totali : 81
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 Oggetto del messaggio: Re: #363 - Cose perdute
MessaggioInviato: gio dic 01, 2016 1:51 am 
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Prima di ari-perdermi su cose che discorrerebbero ad oltranza, meglio cercare sotto il letto il mio amico d’infanzia che un tempo mi faceva paura, e vedere adesso come si è ridotto.
Credo si chiamasse Dylan… :roll:


*****

Donc, a fine albo la sensazione è che la storia abbia lo pseudo-pregio di alleggerirsi da sola dopo aver provato un approccio iniziale più tumultuoso. Merito in un certo senso della Barbato che non approfondisce i suoi discorsoni esistenziali più di tanto, e lesina spiegazioni superflue. Bien, peccato che questo “sconto” dimezzi l’appeal della storia proprio nella seconda metà, rovinando l’atmosfera riuscita della prima parte con una semplice carrellata di nodi banalotti confluenti verso una pettinatura stravista. Scossoni zero, esaurimento dei motivi narrativi alla lunga, solito Dylan bollito di Paola, fragilerrimo e spaesato, che se non fosse per gli altri sarebbe crepato giù al semaforo dell’angolo
Sul fatto che sono ampiamente stufo delle storie SU Dylan vedi pagina precedente :|


Dovendole dare un voto non oltre 6+, perché alla fine mi ha divertito molto più la sfrontatezza kitsch di Baba Yaga, se rimaniamo nei prodotti barbatiani. Siamo ai livelli di Remington House o L’uomo dei tuoi sogni in parole povere, ma rispetto alla storia di Aprile almeno qui lo starting point sa catturare l’attenzione, e non si svilisce da subito.


Ottimo Freghieri, persino meglio di Casertano il mese scorso. Torna a deformare le vignette, a tratteggiare i turbamenti, a tagliare le ombre con grande maestria, e metà dell’effetto allucinato della storia dipenda da lui. Si concede il vezzo di qualche retino superfluo, ma tant'è...
Copertina buona per la realizzazione, meno per il concept, quasi nullo.
Siamo in attesa del frontespizio…



SPOILER ●●● SPOILER ●●● SPOILER ●●●
●●● SPOILER ●●● SPOILER ●●●




La prima parte è quella degna di nota, in positivo, come già detto 8-) .
Si comincia con un buon inizio, si tasta l’incubo, si sviano i profili, si entra nel disagio dal vivo… poi Paola B. non riesce a trattenersi dal ramanzinare implicitamente lo sciupafemminismo di Dylan, che vanta una scuderia di ex con la B. di tutto rispetto, in rassegna. Comunque per esperienza personale posso confermare che tale Barbara (p. 13.ii) avrebbe preferito una lettera per messaggiare, ma i dettagli verranno rivelati in un prossimo topic quando parlerò della mia adolescenza grunge e delle squinzie di contorno… Cavenago avvisato, se vuole ridipingerci un selfie nostalgico :* .

Dopo la coperta tiepida effetto-shock del mese scorso, proseguono le svenevolezze languide di Dylan, che questa volta si accascia imbelle per un papillon (pp. 17-19) senz’antrace ferire. Una cura ricostituente non sarebbe male; temo che il vegetarianismo paghi alla lunga sulla fibra di quest’uomo :? .

Buoni i primi due delitti – v. sintesi del blackout da cortocircuito, non messo su vignetta – meno gli ultimi due, con degli scorpioni tantoper ed una carrozzella-gogna che sfida tutte le leggi della fisica e della meccanica. Si capisce abbastanza presto la matrice della vendetta nei discorsi tenuti dall’omicida, alludendo tutti al problema dell’indifferenza in quanto colpa capitale (leggi: accidia), del voltare le spalle omertosamente strafottendosene di quello che non ci riguarda :evil: .

Comunque la spirale tra voci, ricordi ed allucinazioni domestiche funziona abbastanza bene sul Nostro in questa parte, tenendo banco in modo riuscito, specie nel creare atmosfera e sospettosità verso ciò che vediamo. Certo, quando ho visto sbucare dal nulla l’imbottitura del materasso (p. 21-22) ho pensato che la storia avrebbe virato sul sovrannaturale o almeno sull’insondabile… ma nelle pagine successive la Barbato ha fatto di tutto per farci ricredere da questo filone, risbucato di straforo soltanto nelle ultime 3 pagine, dove forse ormai non aveva più molto senso :cry: .

Alla lunga però anche le allucinazioni trasognate diventano quindi didascaliche o ripetitive, non aggiungendo nulla a quello che già si era inquadrato (pp. 34-35), ma Freghieri ci mette del suo almeno per ravvivare le sfumature distorte dell’incubo e tanto di guadagnato. E sinceramente quello che doveva essere il pezzo forte, il flashback sotto ipnosi (pp. 51-58), si rivela una rappresentazione simil-divulgativa dove al fanciullesco letterale non subentra nessun elemento disturbante a margine, e quasi ogni dubbio viene dissipato nella consapevolezza dei fatti, parimenti riproposti, in ricostruzione lineare :( .

Meglio, in senso ironico, il comparto forzoso delle consulenze multiple4x4 tra psicologi, analisti e santoni acclamati della mente (pp. 36-50), che si rivelano alla fine capaci soltanto di ripetere nozionismi scontatissimi – eccetto parcella, ma forse offriva Bloch, esente per l’età dal ticket sanitario - da variazione sul tema, come gran parte dei medici specialisti che prima di sbottare una diagnosi compiuta ti fanno girare a vuoto per mesi tra ASL, cliniche e studi vari :x: .

****

La seconda parte (post-ipnosi) della storia è un climax discendente, abbastanza telefonato e deludente, per quel che mi riguarda.

Tanto per cominciare, piuttosto male la gestioni delle indagini in sé. Anche per mancanza di coraggio a livello di scelte editoriali, da seguire: non si era deciso di metter Bloch a nanna una volta per tutte nel giardino potabile a Wickedenzago sul Barbiglio o rinverdirlo all’opera solo nei Maxi :?: Non si doveva superare la sua presenza nelle indagini, tramite sostituti sfornati di proposito :?: Era proprio necessario riproporcelo anche qui, in surplus investigativo, per sorvegliare i casi, come co-indagatore/nume tutelare dell’incubo prima, come spalla di Rania poi, a sua volta spalla di Carpenter :?:
Mancava il procuratore capo ed il vigile urbano curiosone ed avevamo completato la sfilza sovrappopolata d’affaccendati su questo caso. Si crea così per ingorgo un semi-pasticcio a catena cacofonica da quattro voci sovrapposte & rimbalzanti, che finiscono per intasare nel lapalissiano il giallo fino a renderlo goffamente incartato dal mosaico da ricomporre a 10 mani, quando la storia dovrebbe vertere principalmente su Dylan.
Vabbeh, in realtà l’ingorgo è creato dai precedenti delle vittime e dalla voglia di proteggere l’Old Boy, ma nessuno ha obbligato la Barbato a ficcarsi in questo vicolo cieco congestionato, senza trovare percorsi alternativi di sceneggiatura. Consultare il CIS la prossima volta :D .

Detto questo almeno Bloch è caratterizzato in modo alquanto convincente per come si esprime – ed allude alla combutta “salva-Dylan” con Groucho, per spirito di continuity (p.33 ) - Rania non esce dalle righe né dalla mutande, mentre Carpenter ci fa l’ennesima figura da ebete di facili conclusioni e solite scorbuticherie gratuite :mad: .

Sconfortante, messinscena compresa, o al limite della presa per i fondelli, il fatto di come Nelly si faccia trovare puntualmente nel pozzo già bella che bagnata quando Dylan va a curiosare nella buca oscura (p.69); un po’ meno il suo discorso generale sul bisogno di far ricordare ad altri quello che la propria memoria non vuole annegare sotto un pozzo (pp.78-82). Potrà anche suonare bizzarra come psico-spiegazione, ma tiene bene nel contesto nella storia, ed ha il merito di non sproloquiarsi sopra più di tanto.

Ma d’altronde neanche Freghieri ha preso molto sul serio tutta la scena, se a pag. 73 compare improvvisamente una provvida corda dal nulla, completamente assente nelle quattro pagine precedenti. Ma forse anche qui c’entrano le suggestioni infantili, magari post-letture fumettose, visto che Dylan potrebbe fantasticare su una novella Spider-Woman che lancia funi dai polsi. Tra l’altro in sede di ristampa bisognerà anche ritoccare il Beester Beer di M&G in Pete Brennan sul Maxi, perché lì non pare fornito del fatidico papillon… sempre che in quel caso non fosse uscito solo per una visita informale all’orsetta del supermercato, senza agghindarsi :oops: .

Quel poco d’inquietante che avevano ispirato gli amici immaginari in precedenza viene qui azzerato dalla logica De Amicis-iana del “facciamo squadra pur di salvare il culo” nella scalata cuorecuore del pozzo (pp.86-89). Si rifaranno parzialmente tramite le 3 pagine di follia controfinale, nell’ottica mafiosa del “ricordati degli amici”, quando potranno malmenare nel delirio una tizia fetusa che ha sgarrato contro il picciotto loro protetto :tc: .

Missione compiuta: tutta la truppa di cari amici in dispiego è riuscita a salvare Dylan, ma alla fine l’unica che veramente gli ha fatto scampare una brutta fine nell’evolversi dei misfatti non è neanche umana, e probabilmente con la batteria scarica avrebbe voltato le spallucce (p. 90 i-ii).
Quando si dice… attenti a non lasciare il cellulare in giro, perché il giro chissà chi lo chiude :) .



ALOHA OGGETTI SMARRITI, DEL LORO SENSO

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 Oggetto del messaggio: Re: #363 - Cose perdute
MessaggioInviato: gio dic 01, 2016 2:14 am 
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wolkoff ha scritto:
Dark Star ha scritto:
Cita:
Se la parte gialla zoppica fino ad inciampare se su stessa in modo arruffante, mentre l'unica parte riuscita, come dici tu, a livello d'intensità, è solo - fino ad un certo punto, diciamo al massimo fino a pagina 60 secondo me - quella SU DYLAN, la cosa non lascia ben sperare sulle capacità degli autori nello sfornare nuove storie in futuro. Ormai pare che senza il personaggio eponimo accentratore non sappiano aggirarsi entro una storia horror come si deve. Perdonami, ma non è un buon segno


Io non penso che stiano uscendo storie su Dylan per incapacità a scriverne di tradizionali, che c' entra ?


Io invece, oltre ad averne le scatole mediamente piene di queste variazioni sul tema Dylan-nella-situazione-X, continuo a pensare che non sia un buon segno se durante un anno solare sono uscite con gran fatica appena 2 o 3 storie classiche molto apprezzabili che non fossero a loro volta concentrate SU Dylan (i.e. Il lago nero, quella del Magazine, e mezzo GDG nel Maxi Autunnale).

Per il resto la vedo male, come tendenza :dito: .
Ma spero di esser smentito, in futuro; per adesso l'aridità di spunti e nella capacità scrivere una storia che non verta sulle vicissitudini DI DYLAN mi sembra un problema bello che ravvisato (o programmato?), non solo da me.
Ognuno si accontenta di ciò che vuole... :dito:

ALOHA OR NOTHING

Se parliamo di albi INTERAMENTE incentrati sulle vicissitudini esistenziali di Dylan mi trovi perfettamente d' accordo, con albi come e cenere tornerai (la depressione) o il precedente sull' alcolismo che ho trovato abbastanza fuori luogo per la testata. Ma non sono stati poi tanti gli albi così.
Nel senso ... questo albo non lo considero di questa categoria, perchè la parte dei ricordi di infanzia di Dylan si possono comunque considerare una trama dylaniata classica, solo che è lui stesso ad esserne coinvolto direttamente. E' molto diverso dalle due storie di cui sopra.
Che poi questo sia di gran lunga il peggior periodo qualitativo di questo fumetto non si discute, ma molto più per altri motivi, con questo inserimento forzoso di continuity su tutti.


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 Oggetto del messaggio: Re: #363 - Cose perdute
MessaggioInviato: gio dic 01, 2016 2:25 am 
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Dark Star ha scritto:
Se parliamo di albi INTERAMENTE incentrati sulle vicissitudini esistenziali di Dylan mi trovi perfettamente d' accordo, con albi come e cenere tornerai (la depressione) o il precedente sull' alcolismo che ho trovato abbastanza fuori luogo per la testata. Ma non sono stati poi tanti gli albi così.

Che poi questo sia di gran lunga il peggior periodo qualitativo di questo fumetto non si discute, ma molto più per altri motivi, con questo inserimento forzoso di continuity su tutti.


Marosqua, non mi nominare ... e cenere tornerai che ogni volta che lo (intra)vedo altro che depressione, mi sale l'orticaria omicida con tendenze incendiarie a pelle :evil: :? :evil: .
Qui per fortuna non siamo a quei livelli, ed il registro è più leggero, ma scavando nel personaggio Paola parte da premesse simili.

Poi non saprei se questo è il peggior periodo qualitativo per DD, ma ad occhio direi che Gualdoni ha fatto molto peggio. Sulla continuity ti do ragione, un po' perché non la gradisco d'istinto, un po' perché per gradirla dovrebbero farla in modo compi(u)to, e non tramite spot e occhiatine una tantum, organizzandosi meglio.

Ma almeno quest'anno devo ammettere di aver letto parecchie storie buone, specialmente nelle fuori serie, e sulla regolare quando ci si è concentrati su Dylan, ahinoi... solo lì si è intravista qualcosa degna di nota (v. Sclavi il mese scorso, l'esordio di Casali o il Bilotta aziendale)


HAPPY ALOHA FOR THE NEW YEAR

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 Oggetto del messaggio: Re: #363 - Cose perdute
MessaggioInviato: gio dic 01, 2016 10:02 am 
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wolkoff ha scritto:

Poi non saprei se questo è il peggior periodo qualitativo per DD, ma ad occhio direi che Gualdoni ha fatto molto peggio.


per me, ancora prima di Gualdoni, le annate 2008/2009 sono state piuttosto deprimenti e più volte in quel periodo sono stato a un passo dall'abbandono, se non fosse che Dyd per me è una specie di coperta di Linus. trovo la gestione Recchioni soddisfacente e ricca di spunti, rivitalizzante per il personaggio e più creativa che in passato.


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 Oggetto del messaggio: Re: #363 - Cose perdute
MessaggioInviato: gio dic 01, 2016 10:54 am 
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Nei limiti nei quali sia possibile farlo, io a Paola Barbato voglio bene. Oggi mi ha costretto a cliccare "insufficiente".
Che seccatura.
Seguono SPOILER! Per tutta la durata del post.

Quando uscì Pete Brennan scrissi che l'idea degli amichetti immaginari non era poi male, e che in effetti l'idea di perdere una parte così caratteristica della propria infanzia fosse molto amara, ma di fatto sti amichetti erano apparsi e svaniti nel giro di una tavola, e quindi, a meno di non esperire un transfer pazzesco, l'impatto emotivo della cosa era pressoché nullo.
E quindi ecco l'origine degli amichetti! Ma ormai è tardi (perlomeno per salvare questa storia).

Partiamo dall'assassino. Il movente e la natura dei bersagli diventano chiari dopo una decina di pagine, e resta solo da aspettare per sapere come si chiami e se da piccolo veniva picchiato, violentato, gettato in pozzi o cos'altro ancora. Alla fine è la psicologa, per il semplice motivo che in qualche modo devi farlo apparire prima della rivelazione finale, per quanto forzata sia la cosa.
Il fulcro degli eventi diventa quindi il suo tentativo di far ricordare Dylan, prima di ucciderlo. Se questa fosse un'altra storia qualsiasi di un personaggio qualsiasi, la rimozione dei ricordi sarebbe la conseguenza di un particolare trauma, o comunque di un avvenimento strettamente collegato alla soluzione del caso. E invece no: sappiamo che la causa dell'amnesia è la faccenda di Pete Brennan, e quindi la tensione è ai minimi storici.
(Aggiungo poi che il fatto di aver ricordato tutto solo con un papillon e un po' di imbottitura - retroattivamente - ammazza pure quella storia, fondata sulla tragedia di aver sacrificato per sempre una parte di sé).
Per riassumere: la faccenda degli amichetti è stata giocata male male, proprio a livello di tempistiche. E a differenza di Pete Brennan, questa storia è pure noiosa da leggere.

Ed ora qualche appunto di importanza variabile, dal fastidioso all'incredibilmente veniale:

- Nell'editoriale c'è scritto "fumeto". Come si fa ad avere un typo in un testo di una paginetta scritto al computer e (immagino) letto da una dozzina di persone prima della pubblicazione?
- Quando ho chiuso l'albo ho pensato che il finale fosse la cosa peggiore. Stamattina ritengo che sia una delle cose migliori, almeno ha un sapore di Classic Dylan.
- Dài, parliamoci chiaro, Bister "Beer" è stato un errore di scrittura la prima volta, e ormai l'hanno dovuto mantenere.
- Probabilmente è una domanda banale, ma io non leggo nessuna fonte Bonelli. Non siamo ancora nel promesso regime di continuity serrata, vero? Forse sarà da gennaio a dicembre? Io l'attendo.
- Ragni e scorpioni non sono insetti! Recuperiamo il valore pedagogico di DD!
- Allora, a me l'idea di Carpenter e Rania non dispiaceva affatto, ma così a che cacchio servono? Carpenter doveva essere il simbolo della legalità scettica e intransigente, un continuo bastone tra le ruote, e qui invece in pratica si sta già AFFEZIONANDO! E a momenti lo ammette! Ma allora teniamoci Bloch, sacrificato alla pensione sull'altare dell'hype.
- Per chiudere, passi l'avere amici invisibili, ma un conto è essere fantasiosi, altro essere severamente autistici. Immagino i dialoghi dell'epoca:
"Oh buongiorno Welly, anche oggi tutta sola?"
"Aridaje co sto Welly! Mi chiamo Nelly! N E L L Y!"
"Oggi io e Nalyd abbiamo esplorato il tunnel dei materassi!"
"Sono una bambina! Abito in paese, a Casa Bryce! Tirami fuori di qui, chiama qualcuno, fai qualcosa!"
"Come dici Welly? Ci sono guai nel Regno della Falda Sotterranea?"


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 Oggetto del messaggio: Re: #363 - Cose perdute
MessaggioInviato: gio dic 01, 2016 12:03 pm 
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Un buon albo a cui assegno il voto 7,5 (media tra la storia a cui do un 7 e i disegni a cui dono un 8).

DISEGNI: Un freghieri in grande forma con certe vignette che sono veramente molto interessanti (ultima a pagina 6, ultime 2 a pagina 18
e in generale le due pagine 86 e 87).

Spoiler Vari

STORIA: LA storia e la sceneggiatura presentano dei punti positivi e dei punt negativi. Anzitutto dividerei la storia in tre parti.
LA prima parte arriva fino a pagina 29 e rappreseta l'introduzione, dove vengono presentati gli ingredienti della storia. Una seconda parte
che arriva fino a pagina 65 dove il "ventre della balena" cresce mostrando una elaborazione degli ingredienti fino a raggiungere la ricetta.
Vi è poi una terza parte dove tutto viene risolto e possiamo cominciare finalmente a gustare la pietanza. Dico subito che la prima e
la terza parte sono le parti meglio congegnate (soprattutto la prima).

PRIMA PARTE: Si comincia subito in medias res con un primo omicidio molto ben congegnato, fino ad arrivare all'ultima vignetta di pagina 6 che trovo
veramente molto angosciante. Questa prima parte oscilla tra diversi eventi:
-gli omicidi che accadono nella realtà;
-Le prime indagini di Carpenter e Rania e il coinvolgimento di Bloch;
-il senso di malessere di Dylan e i suoi sogni. Trovo il tutto molto ben congegnato con le giuste pause che garantiscono la curiosità
di comprendere come tutti gli eventi siano collegati. Ho trovato questa parte molto ben sceneggiata con le giuste pausa dedicando
tendenzialmente non più di 3 pagine per volta ai vari argomenti, garantendo così l'impressione che tutto sia collegato e lasciando la
suspence di sapere non solo come tutto sia collegato ma anche quali sono le origini dei sogni di Dylan. Brava PAola.

SECONDA PARTE: LA seconda parte risulta quella un pò più debole. Un Dylan che rincorre diversi profesionisti (di cui il secondo
un pò troppo macchiettistico) fino ad arrivare a quella "giusta" che mediante un collega e mediante ipnosi riesce a sondare il passato
di Dylan. Mi è piaciuto anche il modo a pagina 33 di Dylan di liquidare l'esperienza dell'albo precedente garantendo così una
leggera continuity. In poche parole mostra come si è pentito di ciò che ha fatto ("Non ne vado fiero.") Interessante ciò che Dylan
vive sotto l'ipnosi. PEr ora si capisce che il buon Dylan era un bambino molto solo e che quindi ha dovuto inventarsi degli amici
immagnari. NEl frattempo gli omicidi continuano e BLoch indaga. Questa seconda parte finisce con il Dylan che
viene preso e strangolato.

TERZA PARTE: Della terza parte trovo debole la risoluzione. LA bambina in fondo al pozzo era la dottoressa Nelly Brice. La psicologa
quindi ha ucciso tutti mescolando perdono e vendetta.Il tutto è un pò esagerato. Strano il fatto che Dylan abbia una crisi così
per degli oggetti che gli vengono recapitati e molto strano il fatto che poi Nelly riesca a farlo venire a Crossgate.
Insomma un pò difficile da credere che potesse conoscere così bene Dylan. Mi è piaciuta invece tutta la parte finale (da pagina 86 in poi)
di come Dylan esce dal pozzo, il dialogo tra Dylan e Carpenter e il fatto che in un controfinale chiaverottiano gli amici di Dylan si
vendichino. Non credo sia qualcosa che accada realmente ma sia un pò la rappresentazione del senso di colpa di Nelly.

Alcuni punti sparsi...

Ho trovato un buon Groucho - non solo è divertente ma è colui che dà il via alla storia (pagina 27 con la foto che collega il sogno
alla realtà). Divertente il siparietto d Dylan che ricorda un pò tutte le sue ex fiamme.

Finalmente Carpenter e Rania cominciano ad apparire e ad essere un pò protagonisti. Rania ha fondamentalmente il ruolo della
poliziotta molto simile a Bloch. Carpenter vuole invece essere un duro. Di Carpenter non mi è piaciuto il fatto che non
sappia dove sia nata Rania (dicendole che è nata in mezzo al deserto quando invece è nata a Birmingham) e neanche il dialogo a pagina 38 e 39
dove viene dipinto non come un duro ma anche come uno stupido. Insomma, non ti informi sul fatto che la struttura è interamente della vittima?
E c'è bisogno quindi di fare quella insinuazione? Non mi è sembrato ben dipinto in questo scambio di battute.
L'ho preferito invece quando va a salvare Dylan e nonostante voglia mantenere le distanza con Dylan si capisce che comincia se non ad
appezzarlo almeno a rispettarlo. Molto carino il siparietto tra Rania e Carpenter dell'ultima vignetta di pagina 95 dove si capisce proprio
che tra i due la migliore è proprio lei, Rania. Carpenter è semplicemente il capo. Speriamo che nel futuro vengano continuamente utilizzati.
E' il modo migliore per conoscerli meglio.

Sono stato anche contento del ritorno di Bloch. Le dinamiche sono diverse da prima in quanto BLoch ha bisogno di Rania e quinid Rania deve
necessariamente essere un Bloch in gonnella. Sarà interessante vedere gli sviluppi. Sogno il momento di una storia in cui Dylan e Carpenter
debbano indagare assieme magari perchè Rania viene rapita. Allora lì si potranno vedere degli spunti interessanti. Con Dylan che magari salva
la vita a Carpenter o viceversa. Devono accadere degli eventi tra loro affinchè si possano definire dei rapporti. Già ho apprezzato,
in questo albo che sia Carpenter ad aiutarlo a uscire dal pozzo.

Nel complesso una buona storia. Ed ora vediamo la prossima che mi incuriosisce e allo stesso tempo mi spaventa.

Mi intrometto un pò nel dialogo tra Wolkoff e Dark Star dicendo la mia. Ritengo che il periodo gualdoniano sia stato il momento peggiore
per Dylan mentre penso che il periodo Recchioni sia un buon periodo. Ci sono state storie molto belle (MAter Dolorosa e Dopo un lungo silenzio)
e storie nel complesso buone o sufficienti (BEne o male tutte le precedenti fino al 350). Non ricordo ciofeche in questo ultimo anno sulla serie
regolare. Se non Miseria e Crudeltà.

Non credo che si debba fare l'equazione "vengono fatte storie su Dylan e non DI Dylan" e quindi "gli autori non sanno più fare
storie di Dylan." Semplicemente gli autori hanno scelto questa strada. In fin dei conti nel 2016 ci sono state molte storie in cui Dylan
è all'opera (Il generale inquisitore, miseria e crudeltà, la macchina umana, vietato ai minori, il prezzo della carne e Remington House).
Anche perchè non mi stancherò mai di ripeterlo ma anche tra le prime storie di Dylan c'erano delle ciofeche per quanto riguarda la parte investigativa
(Ossessione,Killer e altre) mentre le storie più interessanti sono state stranamente storie dove NON c'era una parte gialla (STORIA DI NESSUNO
su tutte). La stessa Memorie dall'invisibile vive grazie al personaggio Dylan (e a molti altri personaggi)
e non tanto per la parte giallistica che non ha granchè. Forse quello che manca in molte storie moderne è la caratterizzazione dei cattivi.
Mana Cerace era un personaggio che entrava nelle ossa e faceva paura. Oggi non vedo cattivi e personaggi degni di nota.
John Ghost forse è l'unico. Mentre nel passato albi come Il Buio, Jekyll e il Marchio Rosso presentavano dei personaggi veramente molto convincenti.

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Il mio testamento dovrà contenere non ciò che voglio lasciare quando morirò ma ciò che voglio trovare quando tornerò.

Bergonzoni Alessandro


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 Oggetto del messaggio: Re: #363 - Cose perdute
MessaggioInviato: gio dic 01, 2016 12:25 pm 
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il comparto forzoso delle consulenze multiple4x4 tra psicologi, analisti e santoni acclamati della mente


ma dai,prenditi un pò meno sul serio,beviti una birra e fumati un sigaro.


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 Oggetto del messaggio: Re: #363 - Cose perdute
MessaggioInviato: gio dic 01, 2016 12:35 pm 
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alemans123 ha scritto:
Finalmente Carpenter e Rania cominciano ad apparire e ad essere un pò protagonisti.
(...)
Di Carpenter non mi è piaciuto il fatto che non sappia dove sia nata Rania (dicendole che è nata in mezzo al deserto quando invece è nata a Birmingham)
(...)
Molto carino il siparietto tra Rania e Carpenter dell'ultima vignetta di pagina 95 dove si capisce proprio
che tra i due la migliore è proprio lei, Rania. Carpenter è semplicemente il capo. Speriamo che nel futuro vengano continuamente utilizzati.
E' il modo migliore per conoscerli meglio.

Va beh che Dylan non conosceva il nome di Bloch, ma quella del deserto l'ho vista come una battuta, anche perché sarebbe un'osservazione vagamente razzista, e in passato si è visto lo stesso Carpenter osteggiare ferocemente atteggiamenti del genere.
Ecco, magari poteva chiosare con un "appunto", e completare la battuta.

Il fatto che cominci ad apparire come "semplicemente il capo" però non fa che danneggiare il personaggio.
È chiaro che DD è un fumetto con tematiche fantastiche, e che Carpenter parta svantaggiato, dovendo impersonare il rigido scetticismo della legge, ma a questo punto va necessariamente compensato, e l'unico modo sarebbe rendere LUI il detective "tradizionale" fenomenale.
Oppure vuoi farne l'ottuso persistente ostacolo ai piani di Dylan? Benissimo! Ma allora evita di ammorbidirlo così, di trasformarlo nell'ennesimo tutore.


Ultima modifica di Papercop il gio dic 01, 2016 12:38 pm, modificato 1 volta in totale.

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Comunque per me la sfilza di psicologi da cui va Dylan è il punto migliore della storia. Un espediente brillante, oltre che piuttosto inedito, per introdurre i due personaggi-chiave della vicenda.


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MessaggioInviato: gio dic 01, 2016 1:22 pm 
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PaperCop: Mmh... dico la verità... anche a me sembrava una battuta vagamente razzista. Poi ho voluto pensare semplicemente che lui pensasse che lei fosse nata veramente nel deserto. Forse la tua ipotesi è corretta anche se Birmingham è la seconda città più grande del Regno Unito. Venisse da una cittadina ti darei ragione sicuramente. Così non saprei. Mi lascio un pò di dubbio :-)

Come ho già scritto in altri passi la figura di Carpenter è molto difficile proprio nel ruolo che Recchioni ha ideato. Un poliziotto nemico di Dylan, intransigente e che lo "odia" per un non meglio precisato motivo è quanto di più difficile da rendere. Perchè Carpenter avrebbe mille occasioni per distruggere la carriera di Dylan Dog (quanto volte Bloch ha dovuto difendere Dylan, il quale si muove sempre in bilico tra legge e giustizia?) ma non può farlo altrimenti il fumetto finisce. Per ora hanno trovato l'escamotage di renderlo solo borioso e antipatico. A lungo andare però se non riesce nel suo intento diventa ridicolo. Forse avrebbero dovuto spendere qualche parola sul perchè lo odia così tanto. Capisco che lo considera un ciarlatano ma se Bloch lo ammira e Carpenter ammra BLoch dovrebbe chierdersi cosa ci trova di tanto interessate in Dylan. Boh per ora è una figura troppo improgionata nel suo "impossibile" ruolo.

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 Oggetto del messaggio: Re: #363 - Cose perdute
MessaggioInviato: gio dic 01, 2016 1:50 pm 
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maxlrose ha scritto:
" il comparto forzoso delle consulenze multiple4x4 tra psicologi, analisti e santoni acclamati della mente "


ma dai,prenditi un pò meno sul serio,beviti una birra e fumati un sigaro.


Leggi meglio, prima di commentare: guarda che ero ironico in quel riferimento, altro che serio! E' difficile essere seri quando si parla di un'auto Fiat, e per quanto amaro, anche il riferimento sulle ASL poco dopo era scherzoso. E comunque a me, seguendo Don Cristo, è piaciuta quella parte, proprio perché la stessa Barbato si prende poco sul serio e ci propone un tamtam di consulenze in serie che si mordono la coda da sole, nella cialtronaggine generale da ovvietà.

Una birra in compagnia la prendo sempre volentieri, ma prima di scrivere certe cose sentenziose è meglio controllare di esser sobri, o di non tirare via una frase a caso dai post altrui per dar aria al proprio fiato corto (di sigaro?) :) .

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 Oggetto del messaggio: Re: #363 - Cose perdute
MessaggioInviato: gio dic 01, 2016 2:06 pm 
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Ma queste non sono storie su Dylan, sono storie sulla Barbato o su chi le scrive.
Concordo con chi elogia la sequenza del cambio psicologi (la migliore cosa dell'albo una parentesi d'ironia, finalmente), comunque rovinata dal fatto che uno di essi sia


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 Oggetto del messaggio: Re: #363 - Cose perdute
MessaggioInviato: gio dic 01, 2016 2:06 pm 
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alemans123 ha scritto:
PaperCop: Mmh... dico la verità... anche a me sembrava una battuta vagamente razzista. Poi ho voluto pensare semplicemente che lui pensasse che lei fosse nata veramente nel deserto. Forse la tua ipotesi è corretta anche se Birmingham è la seconda città più grande del Regno Unito. Venisse da una cittadina ti darei ragione sicuramente. Così non saprei. Mi lascio un pò di dubbio :-)

Come ho già scritto in altri passi la figura di Carpenter è molto difficile proprio nel ruolo che Recchioni ha ideato. Un poliziotto nemico di Dylan, intransigente e che lo "odia" per un non meglio precisato motivo è quanto di più difficile da rendere. Perchè Carpenter avrebbe mille occasioni per distruggere la carriera di Dylan Dog (quanto volte Bloch ha dovuto difendere Dylan, il quale si muove sempre in bilico tra legge e giustizia?) ma non può farlo altrimenti il fumetto finisce. Per ora hanno trovato l'escamotage di renderlo solo borioso e antipatico. A lungo andare però se non riesce nel suo intento diventa ridicolo. Forse avrebbero dovuto spendere qualche parola sul perchè lo odia così tanto. Capisco che lo considera un ciarlatano ma se Bloch lo ammira e Carpenter ammra BLoch dovrebbe chierdersi cosa ci trova di tanto interessate in Dylan. Boh per ora è una figura troppo improgionata nel suo "impossibile" ruolo.

Deve sicuramente essere una battuta. Anche come battuta può essere considerata "razzista", ma è stemperata dall'amicizia e dalla stima che Rania sente provenire da Carpenter, e quindi a lei non crea problemi (peraltro lo stesso Ispettore è considerabile una minoranza etnica).

Parlando di Carpenter, io non userei il termine "odio". Odio è una parola forte, e dici bene quando osservi che non sarebbe motivato.
Carpenter è (dovrebbe essere) uno scettico che non crede al paranormale, e che quindi considera Dylan un mezzo ciarlatano e un impiccione, oltre che una persona che ha operato un'inspiegabile circonvenzione su Bloch. Carpenter vuole che Dylan stia alla larga dalle faccende della polizia, e non deve (speriamo) in alcun modo affezionarsi a lui, anzi, dovrebbe tollerarlo ancora meno ora che nota l'ascendente che ha su Rania. Niente che vada contro le regole, ma anche zero concessioni, e magari qualche dispetto, tipo lasciare la sua macchina nel bosco (appunto).

(Il valzer degli psicologi è la cosa che è piaciuta di più anche a me).


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 Oggetto del messaggio: Re: #363 - Cose perdute
MessaggioInviato: gio dic 01, 2016 2:11 pm 
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wolkoff ha scritto:
proprio perché la stessa Barbato si prende poco sul serio e ci propone un tamtam di consulenze in serie che si mordono la coda da sole, nella cialtronaggine generale da ovvietà.


Ma infatti, al di là del gradimento complessivo per la storia, solo a me pare che da un po' di tempo la Barbato stia cercando di smussare alcune delle sua asperità stilistiche più spigolose? Mi sembra una delle sue poche storie in cui non si sbilancia nè nel tremendamente tragico nè nel registro totalmente umoristico (che ahimè le appartiene poco), per non parlare di Groucho, qui secondo me davvero ben usato.


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 Oggetto del messaggio: Re: #363 - Cose perdute
MessaggioInviato: gio dic 01, 2016 2:25 pm 
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Papercop ha scritto:
- Per chiudere, passi l'avere amici invisibili, ma un conto è essere fantasiosi, altro essere severamente autistici. Immagino i dialoghi dell'epoca:
"Oh buongiorno Welly, anche oggi tutta sola?"
"Aridaje co sto Welly! Mi chiamo Nelly! N E L L Y!"
"Oggi io e Nalyd abbiamo esplorato il tunnel dei materassi!"
"Sono una bambina! Abito in paese, a Casa Bryce! Tirami fuori di qui, chiama qualcuno, fai qualcosa!"
"Come dici Welly? Ci sono guai nel Regno della Falda Sotterranea?"



Proprio questo è il punto debole del soggetto. Non può bastare una spiegazione fondata su bambini dalla grande immaginazione e/o colpiti da una forte esperienza traumatizzante. Può essere verosimile solo se hanno problemi cognitivi.

Peccato. Nel complesso è una buona sceneggiatura che si è fatta leggere.


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