Cravenroad7

Altro buon albo Una vita perfetta. Tra quelli della serie più caratterizzati psicologicamente. Ottimi, con Chiaverotti non è certo una novità, tutti gli inserti surreali-allucinatori, bellissimo quello finale.
Una perla, anche per i non fan di Brendon (come me), l'autocitazione con autoironia.

Concordo con Aleksandr: buon numero, anche se le copertine stanno cominciando a perdere colpi; la qualità sta calando o sono io ad essermi assuefatto? Quella di questo mese e quella del prossimo non mi convincono minimamente.
La storia funziona, ha un bell'intreccio con qualche caduta durante i flashback (la "Mammona" è più grottesca che inquietante). In definitiva un altro numero che ho letto volentieri. Al di là del pulp c'è dietro una struttura curatissima: vedere come le tre coppie (più bambina) di protagonisti interagiscono ed influenzano l'incontrarsi, il formarsi o lo sfaldarsi una dell'altra. Veramente ben fatto.

Riguardo le copertine direi un 50% assuefazione e un 50% certe scelte di composizione. Quella di questo mese mi piace a metà (quella col testone , no scherzo, intendo che non mi piace del tutto), ma capisco, già ch'era presente, lo sfruttare il richiamo natalizio Quella del prossimo aspetto di vederla dal vivo per giudicarla meglio, così posso dire che mi sembrerebbe una delle meno riuscite della serie, troppo spazio occupato dalla confezione della bambola-killer (in sè iperrealisticamente pregevole però).

Nei flashback la madre ricorda quella di Angoscia di Sclavi (che nella sua storia si era ispirato all'omonimo film di Bigas Luna). Altra citazione presente nell'albo è la scena finale di Qualcuno volò sul nido del cuculo.

per grottesco non intendevo graficamente, ma proprio a livello di gesti ed espressioni, tutto molto pulp certo, ma anche tutto un po' troppo urlato... la mammina di Angoscia di Bigas Luna era tutta di un'altra pasta.

Comprendo questo stato di assuefazione, ma lo schematismo delle copertine credo sia un marchio di fabbrica che continuerà su questa scia. Fa il bello e il brutto del "carattere" della testata, in un certo senso.

Onestamente quella di questo mese non ha entusiasmato neanche me, troppo calcata dalle vignette come doppio concept, troppo rutilante di pennellonate dense, per farsi carica/espressiva. E come nella prossima Morgan tende a sparire o ad assumer pose scontate.
A proposito del prossimo mese: scommetto che dal vivo rende meglio, in senso realisticamente inquietante, e che la sfacciata plasticosità da feticcio della pupazza risulti quasi tastabile, anche in senso materiale di puro oggetto di consum(ism)o - e quindi trash. Spopola l'ossessione personale - v. episodio corrente, DD e Brendon - del Chiave per bambole, manichini e marionette, in chiavi più o meno perverse

UN ALOHA GONFIABILE

Io le trovo sempre spettacolari. Quella del prossimo poi è una cosa pazzesca.
Se già non lo comprassi per le storie, lo prenderei solo per le copertine.

Tornando all'albo del mese - che forse era meglio far uscire a Dicembre, v. rosso copertina - torno ancora alla mia singolare non-predilezione per i numeri pari, da un po' di tempo a questa parte. Come per i conigli #6, il papero #10, ed i clown #12, questo chirurgo pre-natalizio da #14 non è che mi sia piaciuto così tanto .

Dopo le prime pagine pensavo che fosse una storia più concentrata/addentrata sui deliri visionari/simbolici del suddetto, non più inscatolabili nel cranio "diffuso" su più livelli...e invece gran parte della storia viene assorbita dai flashback ridondanti (e cronachisticamente realistici) con la matrona, e con il ménage à quatre da doppia coppia in convergenza. Anche i dialoghi sono più legnosi ed ampollosi del solito, specie nelle radunate di famiglia, ospedali e ristoranti compresi.
Dopo il digiuno di serial killer del mese scorso qui abbiamo addirittura raddoppiato, ma non mi è piaciuto il mdus operandi di entrambi, uno scollegato da ogni premessa - spiccio piccone ad cazzum? Ho visto demoni migliori da esorcizzare, made in Chiave - l'altra di puro violenza imbestialita aggratise - ma si sa, il Natale fa perder le staffe a molti
La madre oppressiva e condizionante c'è anche nel numero del coccodrillo, e qui non apre nessun ambito surreale all'Angoscia. E' tutto dipinto alla lettera e cantato senza sbavature o stonature. Non ho visto tanta ironia nel cameo del Brendonmovie - bastava dicesse che non gli era piaciuto, o avesse tirato fuori qualche battuta più scazzata, a livello di meta-critica - e sinceramente Pandora quando si piange addosso è insopportabile; merita che Inge la mandi a letto senza cena, senza alcool, e senza sesso, per punizione .

Per la prima volta, forse, non mi hanno convinto i disegni .
Intendiamoci, qui Bertolini fa un lavoro encomiabile in più punti, ma c'è un'oscillazione di tratti e stili certe volte fuori luogo, come se l'autore non si è rivisto le tavole precedenti, e decide di non decidere su cosa puntare. Si passa dalla nettezza sottile e pulita/iperdettagliata degli interni ospedalieri o della famigliola felice, alla rozzezza pulp per abbruttire zuffe ed efferatezze con spessore. Posso capire quando il contrasto secco c'azzecca (pp. 16 Vs 17) ma il più delle volte mi è sembrato di leggere una storia composta in periodi diversi dallo stesso autore, forse schizofrenico anche lui - v. p. 30.ii Vs 30.iii; improvviso slancio cartoonistico pp. 37-40; moglie di Damon sempre diversa; altro improvviso cambio di stile ingiustificato all'uscita dal ristorante pp. 62-63, etc.
Sugli allori, a livello di disegni, l'incubo biodroide di Jill (p.42).
Sugli allori, a livello di storia, l'omertà finale di Morgan, per quanto ridursi all'ultima paginetta per rimestare nel visionario sfuggente non depone bene all'economia della storia, per intero .

ALLOROHA

Lì ci ho visto ironia nello scambio di battute dopo la visione:
- Quel tizio, il cavaliere di ventura... Mi ricorda te.
- Un po', forse... ecc.
M'è sembrata una garbata risposta (con mezza ammissione? ) a quelli che ritengono Morgan un Brendon con mascherina.

La crisi di Pandora non l'ho molto apprezzata nemmeno io, si capisce che Chiaverotti voleva in qualche modo approfondirla psicologicamente mostrandocela più fragile e voleva dirci qualcosa sul suo rapporto con Morgan (il gesto della mano di lui, poi ritratta).

Non che abbiano tutti i torti...per quanto Morgan risulti per certi versi più complesso come background psicologico (v. traumi), e in molti numeri ha mostrato un modo di fare più scazzato ed approssimativo di Brendon, rivelando imperfezioni ed incertezze di fondo, con dosi di humour nero. Cosa che è mancata in quest'ultimo numero, lasciandomi quasi indifferente alla fine.
E anche per questo quell'ironia "garbata" di cui parli, mi sembra un colpo a salve...non credo avessimo bisogno di garbo, in quel contesto.

UN ALOHA SGARBATO

a me questa copertina è piaciuta, così come mi sembra bellissima la prossima, ma aspetto di vederla dal vero.
per quanto riguarda la storia, decisamente buona, nonostante un canovaccio già ampiamente sfruttato, l'intreccio tra i personaggi è davvero bello. Al momento rimane sempre un'ottima testata che spero possa continuare ancora a lungo. Per quanto riguarda la crisi di Pandora, a me è sembrato un pretesto per far vedere che è passato un anno dal fattaccio e l'ho apprezzato, primo perchè la storia si sviluppa su più piani temporali e secondo perchè ho sempre apprezzato le letture in cui il personaggio invecchia assieme al lettore

Numero splendido!

Mi associo.
Inutile fare le Pulci. Il Morgante spacca.

Sarà... però ogni tanto bisogna ammettere che ci sono delle bojardate niente male e molto fumo per poco ariosto, come tasso di qualità...

ORLANDOHA FROM JERUSALEM

complice la splendida copertina, ho voluto ritastare il campo di questa testata che avevo interrotto col numero 7; giudizio negativo per costante monotonia tematica e narrativa. giudizio positivo per copertina e tricromia. rismetto subito.

amen.