Cravenroad7

testone !

Forse non era proprio Propp ma suo cugino che si fa di strane sostanze e fa circolare altre teorie. Tramite popper.
O ero io che semplicemente ho vissuto un'altra fiaba e mi sono calato quest'altro personaggio di fantasia. Sempre tramite popper. Che notoriamente favorisce refusi di battitura...


ALOHER

Ormai il cuore l'ho ritirato, WalkOff.

ah mi aggiungo anch'io a chi aveva detto che la scritta Dylan Dog è diventata troppo piccola, mi sembra davvero sproporzionata rispetto alle dimensioni dell'albo

Voto 8. Bellissimo color fest.

Ciao a tutti. Il mio voto è un Buono. Mi sono piaciute più o meno tutte le storie anche se ho preferito la prima e l'ultima. Faccio una menzione speciale ai disegni che sono sicuramente il punto di forza di questo color fest. Non sempre particolarmente adatti al personaggio (anche se affascinanti) ma è interessante vedere il nostro Dylan disegnato in maniera diversa rispetto alla quale siamo normalmente abituati. Ecco i miei giudizi sulle singole storie.

La ragazza che moriva ogni notte

Questa è una storia molto piacevole. Ho apprezzato soprattutto la verve ironica e i disegni, ad una prima impressione, difficili da comprendere ma molto molto adatti al ritmo e al tipo di storia che vuole essere scanzonata ma anche profonda in certi momenti. Mi ha fatto morire dal ridere la gag finale di Morte con l'arcidemone innamorato. Il voto finale per questa storia è otto.La storia e il soggetto sono molto semplici e lineari ma la sceneggiatura mi è parsa ben ritmata.

La regina di polvere e stracci

Questa è la storia che meno mi è piaciuta in quanto troppo melensa senza particolari guizzi. I disegni mi sono piaciuti anche se preferisco quelli della prima storia. Un voto sul 5 al 6. Non mi va di affossarlo troppo ma neanche di dargli una sufficienza in quanto mi ha un pò annoiato durante la lettura. Ma sì un 5 e mezzo va bene.

Il tuo amore, il mio odio

Questa è per me la migliore del gruppo, I disegni non mi sono particolarmente piaciuti come stile ma devo ammettere che sono quelli più idonei al fumetto Dylan Dog. La storia invece mi è piaciuta, sia come soggetto (semplice e lineare) sia come svolgimento (mi è piaciuto molto la parte del diario). Di questa storia forse mi è piacuta poco la fine. Però l'atmosfera generale mi è piaciuta e mi ha spinto nella lettura.

In generale un buon color fest. Ho preferito quello precedente (di Ausonia, Aka B etc...) ma anche questo non mi è dispiaciuto. Finalmente un Color Fest che non è un semplice riempitivo di storie solamente a colori ma qualcosa di sperimentale per vedere un Dylan disegnato e raccontato in maniera diversa. Bravi tutti!!

Stupendi i disegni!
Fa sempre piacere veder omaggiato questo:


Comunque, eccetto l'ultima, sembrano più fiabe che favole; ma non sono un linguista russo, quindi mi posso benissimo sbagliare.

Anni fa per una mostra dedicata ai videogames, anch'io omaggiai l'isola dei morti di Arnold Böcklin fondendola con quella di Yoshi di Supermario world
Questo fu lo sconcertante risultato

Trascinata dal vostro entusiasmo l'ho preso, finora ho letto solo la prima storia ma sono già estasiata.
Disegni favolosi e colorazione superba, la storia nella sua semplicità, è davvero deliziosa.

Bel color fest che continua l'onda della sperimentazione in modo originale.
Mi sono piaciute le prime due più che altro per i disegni che per le storie (anche se sono carine nel complesso), ma la terza mi ha soddisfatto nella sua completezza.

Il racconto macabro è ottimamente scritto e disegnato (l'ultima vignetta è memorabile!). Mi ha ricordato uno degli episodi che mi sono piaciuti di più di the Abc's of death 2 (non ricordo il titolo).

La copertina è una delle più belle viste finora per quanto riguarda la pubblicazione. Davvero suggestiva e bellissima!

Decisamente positivo come color fest.

Bella la prima storia, nella sua semplicità (e un po' stupidità, a tratti) è comunque estremamente godibile e lascia un sorriso.

La seconda bah, a mio avviso un mezzo passo falso. Okay, è la più in linea col tema del color fest (forse l'unica in linea) ma è oltremodo carica di moralismo e tematiche sociali che, per ristrettezza di spazio e a fronte di dialoghi comunque fitti e densi, non possono essere trattate esaustivamente. Alla fine vengono presentati gli sbirri brutti e cattivi (e c'è anche un leone armato ), cosa che, per l'amor del cielo, può anche andare bene visto il contesto e il rimando a mio avviso abbastanza preciso a fatti di oramai 15 anni fa, ma quello che pensa Dylan Dog (ossia l'autore) dov'è scritto? Non basta mettergli una faccia indignata e due manganellate addosso per farlo sedere dalla parte della ragione.
Anche i disegni non mi hanno entusiasmato.

La terza è autoriale (BENE) e mette in scena un Dylan sicuro di sé e un po' gradasso, come il Dylan delle origini (BELLO), ha delle atmosfere molto nelle corde del personaggio, ha la sua dose di horror, ha la sua dose di confusione, ha un bel finale che non è chiaro ma CI PIACE (perlomeno a me). Bravo Pellizzon.
Mi sono ribaltato quando la ragazza in classe chiede "potrei usare la toilette?" anziché un ormai canonico "posso andare in bagno?". E nessuno mi venga a dire che è perché sono in collegio

Secondo me il font stona un po', sarebbe meglio qualcosa di meno lineare, a mio avviso. Magari scritto dallo stesso autore (penso soprattutto alla storia di Pellizzon, ma ripenso anche al color fest dove appariva Aka-b e non ricordo chi altri).

Voto complessivo 7.5

Come molte favole, dietro la facciata fanciullesca. Ed (anche) in questo tiene fede al tema/movenze del ColorFest in sé. Certo, qui si esagera nel didascalico, coi i gendarmi burocrati che incarnano alla lettera certi tipi di abusi, ed insistono come un disco rotto, ma alla fine mi sono stati simpatici - meno per lo sviluppo della storia, più per lo spirito ambrosiniano della loro figura.



Beh, per fortuna non viene illustrato alla lettera ciò che pensa Dylan, altrimenti sarebbe stato un pippone retorico che risponde ad un altro. Qui il Nostro si limita a scazzare e fare l'evasivo davanti alla "legge", trascinato negli eventi da Maeve, e prendendo una posizione di conseguenza, più che personale.
Quello che pensa l'autore credo sia chiaro poi...

ALOHA HOMO HOMINI LUPUS, IN FABULA;
DOMINAE ALLUPATUS, IN TABULA

La fiabesca (o favolosa?) e malinconica copertina ci introduce a un buon Color Fest.

"La ragazza che moriva ogni notte" è una favola sull'amore. Il disegno anticonformista di Pagliaro stravolge un po' troppo i personaggi, anche se la Morte colorata è una novità ben accetta. Dylan e Groucho in gran forma e l'amore del diavolo struggente e consolatorio. Bravo Uzzeo.

"La regina di polvere e di stracci" è probabilmente la migliore delle tre. Rossi Edrighi, che mi piacerebbe vedere anche sulla serie regolare, delinea alla perfezione il contrasto tra fantasia e burocrazie. La storia ricorda qualcosa di Ambrosini. Il duo Mazzanti Leoni crea un Dylan a tratti efebico e una Maeve quasi manga. Sotto la neve dei bassifondi londinesi ci si commuove.

"Il tuo amore, il mio odio" è forse la storia che mi è piaciuta meno. Non che sia insufficiente, anzi. ricorda "Le notti di luna piena" con Dylan tra le educande di un collegio. Pellizzon va sul classico, con disegni eccellenti ma che non mi hanno convinto: le lacrime sembrano grumi di sangue che escono dalle palpebre.



Tre ipotetiche principesse per un bel Color Fest, davvero speciale.

Le tre storie sono tutte graficamente pregevoli (anche se secondo me Pagliaro vince su tutti), ma, per quanto mi riguarda, l'unica riuscita è la prima (che è anche l'unica veramente divertente). Nelle altre due c'è il solito Dylan personaggio sottiletta che ci ha accompagnato nella maggior parte delle storie degli ultimi anni. Di conseguenza, risultano entrambe scialbe. Il mio voto è mediocre.

Noto qui, come anche altrove in albi della gestione recchioniana, che i personaggi usano più di una volta l'espressione "esatto?" per dire "vero?" o "non è così?". Sinceramente, non credo di averla mai sentita usare a nessuno in vita mia. Sarà una romanata?

Copertina brutta brutta.