Cravenroad7

A me piace molto questo modo di procedere. Penso che il miglior color, ad oggi, sia stato il 16, tre passi nel delirio. Spero/credo che quello che uscirà domani sia impostato allo stesso modo. I tratti dei disegnatori coinvolti sono tutti abbastanza inquietanti (anche dove appaiono più fiabeschi/sereni). Mi fido

Ti piace guidare ubriaco contromano?

eheheh...tutto pur di interrompere la monotonia

anche a me, è lo spazio per sperimentare, sia con nuovi autori, sia con grandi autori che non hanno mai avuto a che fare con DD... e ho apprezzato anche il fatto di passare a storie di lunghezza variabile (che sia un'unica lunga piuttosto che varie brevi), il limite di 32 pagine lo vedevo appunto come un limite.

... o la monorotaja. Certo, beccare una monorotaja contromano non è piacevole, ma con i sistemi di controllo della Ghost S.R.L. non si corrono rischi .

Comunque mi pare azzeccato usare il CF come trampolino di lancio per esordienti o per sperimentazioni di guest star, senza una direttrice unica. Già mi sembra molto difficile - se non forzoso - mettere tre storie insieme sullo stesso (sedicente)filone tematico, come in questo caso. Quindi ben vengano le soluzioni multiple come formato pagine, anche perché credo che una cosa tipo Baba Yaga (storia unica, autori collaudati) non si verificherà poi così spesso.

La coerenza meglio cercarla altrove, tipo serie regolare - projettata verso il futuro - od Old Boy - verso il passato - ... anche se la coesistenza di queste due strade potrebbe mandare qualcuno in confusione e non quagliare nulla di sostanziale, sulla qualità delle storie. Senza contare le gite a Wickedford in primavera o il pianeta ari-morto in autunno.

ALOHA GPS PER TUTTE LE STAGIONI

Sui color fest ho sempre avuto un opinione altalenante. Nel senso che li hi sempre giudicati molto buoni da un punto di vista grafico ma non eccelsi per le storie proposte (non sempre chiaramente). Fondamentalmente ho sempre pensato che una storia breve per essere "Bella" dovesse essere incisiva e particolare. Faccio degli esempi. Il pianeta dei morti (Color Fest 2) e Addio Groucho (Color Fest 10) sono esempi di storie da inserire in un color fest. Temi sperimentali e diversi dal solito. Oppure storie come "Il vampiro dei colori" o "La lettera bianca" o "Il mondo negli occhi" anche esse sono inseribili in quanto storie nella quale c'è un idea di fondo particolarmente ispirata. C'è un soggetto forte e semplice. Che non ha bisogno di una sceneggiatura molto lunga. E che anzi proprio con una sceneggiatura lunga la renderebbe pallosa. Penso a Ghor. Essa è bella proprio perché è corta e quei pochi concetti sono espressi sinteticamente e in maniera forte.

Detto questo tali storie sono difficili da scrivere e da "trovare". Per questo motivo mi piace l'idea di un color fest con storie da un numero di pagine indefinito. Perché così ci possono essere storie brevissime, brevi, e anche perché no lunghe!

I miei noncolor fest preferiti erano i giganti con le brevi di Sclavi.
Peccato che nel 2007 quando è uscito il primo CF lui già aveva smesso di scrivere.
Chissà cosa sarebbe venuto fuori da Sclavi.

Esatto Dip! Le brevi di Sclavi erano fenomenali. Ma in generale tutte le brevi degli albi giganti (Il vicino di casa, Serial Killer).

Non che non ce ne siano state di belle anche nel color fest sia chiaro. Però quando ne devi fare tante punti sulla quantità. E difficilmente la quantità aiuta la qualità.

Nives Manara. La sorella.

nei prossimi:
miller il figlio
mignola l'amante
gesù il portiere

io sono positivo , magari fa parte delle trattative , prima disegna la sorella poi milo.
Un po' come quando per avere kaka' il milan ingaggio' anche il fratello

prima cìè texxxx.

Ops. Il sito su cui ho letto la notizia, rimbalzata anche da Facebook, riportava Milo. In effetti sul retro del Color c'è scritto solo Manara.

Lievemente contrariato dal fatto che il prossimo volume bao su Dylan sarà Mater Dolorosa. Intendiamoci: merita assolutamente un volumone ben curato ecc (chissà che figura faranno i disegni di Cavenago!), e in più chiaramente è una scelta quasi ovvia per celebrare il nuovo corso e il nuovo copertinista. Io, personalmente (ovvio), avrei preferito una riedizione di qualche numero storico (NON ho detto pre 100), magari di un autore non ancora incluso in queste edizioni (Chiaverotti, Ambrosini...). Ciò detto, vedrò con piacere cosa conterrà come extra per valutare un piacevole acquisto

allora va bene anche la baraldi