Sono piuttosto (e anzichenò) sorpreso dal largo favore popolare di cui sembra godere quest'albo, almeno da queste parti. Forse perché ai tempi non mi aveva colpito più di tanto, e devo dire che anche oggi di brividi non me ne regala poi molti (tranne la scena del tipo segato a metà, ma lì c'entra anche il fatto di essere un maschietto, credo) -vuoi per la scrittura, vuoi per i disegni (in entrambi i casi parlo di stile, prima che di qualità: M&G qui sono ancora ai loro massimi).
Questa volta Chiaverotti rinuncia del tutto a qualsiasi suggestione soprannaturale/esoterica -ma fortunatamente non rinuncia al resto: omicidi crudeli e spettacolari, gran ritmo, splatter e battute a volontà, assoluta mancanza di scrupoli (la morte del cane e dei ragazzi), dialoghi brillanti... almeno fino al finale, in cui le necessità dello spiegone fanno risaltare per la prima volta la verbosità della storia (anche prima si era parlato parecchio, a ben vedere). In più il depistaggio è ottimo, anche se uno che muore a pagina 80 non può mai essere il colpevole (in questo senso la scrittura è inevitabilmente penalizzata rispetto al cinema, dove è più difficile per lo spettatore sapere quanto manca alla fine), la soluzione è buona (con le sue motivazioni alla "Saw", in anticipo di parecchio sulla saga), e il controfinale accettabile, ancorché non efficacissimo (lo sarebbe stato di più se
Peccato che, tra implausibilità e veri e propri errori di continuity, ci si incasini parecchio nelle due scene dei duplici omicidi -e questo è un problema che l'autore si crea con le sue stesse mani, tanto più che la depressione di cui soffrivano le vittime rendeva ancora più plausibile il fatto che vivessero da sole (come nel caso delle prime tre, peraltro).
Nel primo caso, non si capisce chi faccia lo sgambetto con la mano a Babs (uno spasmo involontario di John, steso a terra? L'inquadratura è troppo stretta, ma non direi -oltretutto, questo è il tipo di casualità beffarda che Chiaverotti avrebbe
evidenziato, semmai), e non si capisce come faccia Mister Fear a essere immediatamente dietro di lei col trapano, dal momento che Babs ha iniziato a scappare mentre il killer cambiava l'alimentazione (vedi le prime tre vignette a pagina 36).
Nel secondo caso va anche peggio: come fa l'assassino a entrare in casa? come fa a decapitare l'agente di scorta di fianco alla donna, senza che lei neppure se ne accorga? e soprattutto, quand'è che trova il tempo di spostare il cadavere dell'agente dal letto al corridoio?
In definitiva, un albo che concentra nelle sue sanguinolente pagine quasi tutti gli aspetti più esaltanti e irritanti (sciatterie comprese: tipo "moriebo" come futuro di "moriar"...
) del suo autore.