Cravenroad7

Votato ottimo (9) anch'io. Se il precedente, comunque più che buono, a tratti m'era sembrato un po' monotono, tanto da farmi venire qualche dubbio sulla riuscita di una saga troppo prolungata, questo l'ho trovato migliore, più avvincente e pieno di interrogativi per il prosieguo.
Bravo Camagni, ai livelli di Napoleone.

Seguono S P O I L E R

Albo dominato da una triade di personaggi, Dylan, non protagonista assoluto, il demiurgico (come già definito da Rimatt) Werner ed Herbert Simon. Ipotizzo, magari già detto: mentre il cognome di quest'ultimo rimanda a Simon Mago https://it.wikipedia.org/wiki/Simone_Mago, il nome è lo stesso di Spencer, filosofo ottocentesco, fautore del cosiddetto Darwinismo sociale, che tanto peso funesto ebbe nella storia successiva.
Chissà, magari è in qualche modo lo Xabaras originale reso immemore e ora pian piano ripresosi, o una sua reincarnazione... staremo a vedere, ad ogni modo personaggio affascinante così come Werner (chissà, che possa essere in qualche modo/reincarnazione/ecc. la metà buona del padre di Dylan...). Ogni ipotesi è aperta, tanto più che compare persino un Cagliostro (reale? semplice caso di omonimia con strizzata d'occhio?).
Efficace anche la ripresa di Sybil, bella la scena dell'inizio che richiama il n.1, così come l'allucinazione col marito. Dubbioso sul figlio (grosso cliffhanger), spero non si risolva in una pacchianata, confidando nel talento di Bilotta.

Interessanti le vostre riflessioni sul nome del coprotagonista dell'albo, ma io punto anche sul riferimento IMO più ovvio: Herbert West, Reanimator.

Una bella recensione, però piena di spoiler.

http://www.dimensionefumetto.it/special ... e-turbata/

Stavo pensando che forse la saga del pianeta dei morti potrebbe essere inserita nella continuity ufficiale di Dylan Dog... magari stiamo leggendo il fumetto realizzato da Crandall Reed in Morgana

Io sono ancora qui che spero che



@ Julius

Già, come si inserisce Morgana in tutto questo?

Da quello che ho capito questo Dylan condivide col protagonista della serie regolare parte dello stesso passato... (sybil, professor X, bree, lord wells, la trelkowski), e cioé quello inerente alla fenomenologia dei primi 100 numeri. Quindi sarebbe tanto assurdo pensare che anche il Dylan della serie regolare abbia un figlio?

Correggetemi se sbaglio ,


Ottimo speciale ancora di Bilotta , e ottimi anche i disegni.
Appuntamento annuale che va benissimo , e spero che rimanga tale , storia ad ampio respiro , senza fretta di accellerare la produzione , e la qualita' quindi rimane alta.

L'albo senza dubbio merita i commenti positivi che precedono il mio, ma per alcune ragioni l'ho apprezzato meno de La casa delle memorie.
Prima di elencare quelle ragioni, mi unisco a chi ha già osservato che la storia è avvincente e ben scritta; che i disegni di Camagni sono perfetti per le sue atmosfere distopiche; e che l'universo narrativo creato da Bilotta, pur non brillando per originalità, ha una sua coerenza e persino un suo fascino. Insomma, se la saga del Pianeta dei Morti riuscisse a mantenersi su questi livelli e a evitare di scadere nella monotonia, ci sarebbe da essere più che soddisfatti.

Però, come dicevo, per alcune ragioni (per lo più soggettive) questo Speciale mi ha lasciato perplesso.
In particolare:

1) Non è autosufficiente.


2) Certi dialoghi sono troppo artefatti. Gli spunti filosofici sono graditi ma, se si esagera, il rischio è che tutti i personaggi sembrino più sentenziosi dei protagonisti dei film di Sorrentino.
C'è, inoltre, qualche maldestro infodump (perdonabile, date la continuity e la periodicità annuale).

3)
Sarà un luogo comune, ma stavolta purtroppo è vero.
Al di là delle innumerevoli citazioni dell'universo narrativo "ordinario" (alcune, invero, un po' forzate), questa storia ha ben poco di dylaniato, tant'è che forse avrebbe funzionato ugualmente con un protagonista diverso da Dylan. Fra le fonti che hanno ispirato Bilotta qui non mi sembra di scorgere Sclavi e i primi Dylan.
Al contrario, La casa delle memorie era una storia profondamente dylaniata e, per certi versi, sclaviana. Lì Bilotta ci mostrava la degenerazione di Dylan e del suo mondo, con i toni e la poetica tipici della serie ordinaria. Nell'ultimo speciale, invece, ci mostra un mondo distopico coerente con se stesso, affascinante, ma lontano da quello di Dylan.

Io scrivo entusiasta un bellissimo al volo con il cellulare e voto ottimo.
Domani pomeriggio con calma scriverò anch'io qualcosa sulla storia.
Per il momento dico solo che anche quest'anno sento odore di galeone d'oro (ma che odore sarà?) Per Bilotta. Anche se manca ancora la storia di Sclavi.

Una cosa che non capisco è come uno possa drogarsi per dimenticare , quando anche l'ultimo degli alcolizzati sa che i dispiaceri sanno stare a galla… dylan sfumazza sta pipa chilum , ma è un azione volontaria o involontaria? se è volontaria non può non sapere quanto sia un inutile tentativo di fuoriuscita dalla realtà drammatica che incombe , se è involontaria si è completamente brasato il cervello , di conseguenza il suo logico dissertare non si spiega assolutamente, dovrebbe aver perso le facoltà cognitive , non sa più chi è, altro che Dylan Dog… La tessitura delle storia è anche buona , ma non c'è il telaio, non si scorge la struttura ne il senso di questo discorso. Senza contare che in una pseudo Londra così strettamente sorvegliata , il guru alla televisione sarebbe durato lo spazio di una trasmissione al massimo. Mah… non si vede il fondamento di questo arabesco dialogico. Il giocatore palleggia bene , ma non vede la porta. Tutto piuttosto gratuito in po' come quella lastra di vetro sopra la città posticcia, molto spettacolare , ma che impedirebbe all'acqua piovana di offrire ristoro ai reclusi. Tutto è un po' fine a se stesso. Disegni superlativi.

È un'azione inizialmente volontaria (vedi La casa delle Memorie) che poi rimane come abitudine quasi involontaria una volta che il fumo ha obnubilato i ricordi precedenti. Dylan non si è brasato il cervello solo perché si è sottoposto al trattamento per un tempo molto breve.



Invece no. Infatti Werner, nel bellissimo (imho) monologo a metà storia sostiene che "se si dona un mondo a qualcuno poi bisogna restare indifferenti ai destini di coloro che ci vivranno. Non si deve interferire. Bisogna offrire agli uomini la libertà di scegliere gli scopi delle proprie azioni". Inoltre Herbert è l'esperimento sociale-umano di Werner, per cui lo lascia fare proprio per vedere se tornerà ad essere quello di prima.

Restare indifferenti caro Altair presidiandolo con guardie armate e muri di contenimento, ma andiamo! E poi perche offrire un nuovo mondo? , il libero arbitrio era già in atto nel mondo fuori da quelle mura. Non si è brasato il cervello?…ma ha certo perso una notevole quantità di neuroni , se perde a intermittenza la facoltà della memoria. la memoria è l'apparato che regola la facoltà di riconoscere noi stessi in relazione con la realtà circostante. Il tempi e la quantità dell'amnesia sembra veramente a uso e consumo dello scrivente. Dylan , il Dylan che vediamo , non sa quello che fa ne perché lo fa… Non sa perché sta assumendo una droga ne perché lo faccia, non se lo chiede.. Salvo riprendendosi in seguito ai consigli di un predicatore televisivo. Questo Dylan è materiale , materiale narrativo dylan non può rincoglionire e riprendersi alla bisogna.

Mi pare fosse descritto nello speciale dello scorso anno , depressione , il mondo che non era piu' quello di prima , zombie d'appertutto , e chiedi ancora perche' lo abbia fatto ? Suvvia

Indifferente a quello che accade all'interno del suo mondo, ma non all'esterno. Poi è chiaro che quello di Werner non è un disinteresse totale, lo è a suo piacimento come già chiaro dallo Speciale precedente. Il perché offrire un nuovo mondo è una storia solo in parte raccontata. Ancora non ci è stato detto che cosa successe 10 anni prima in Germania e che sembra aver indotto Werner a creare le oasi. Ne sapremo di più, spero, nei prossimi Speciali.

Goblin… seguici, quello non è un nuovo mondo , è un'oasi… l'apocalisse fuori è proprio il prodotto del libero arbitrio, il male ha la facoltà di manifestarsi… si presuppone che in quest'oasi il libero arbitrio ( come di fatto appare in tutt'evidenza) , non sia contemplato. Perché lì dentro dovrebbe andare in un modo diverso?, l'autore ce lo deve dire se ne ha idea. la droga non è un'idea… Comunque ognuno è libero di aspettarsi quello che vuole da un fumetto, per me la finirei qui.