Cravenroad7

Ovviamente spero di sbagliarmi.. ma il titolo è abbastanza eloquente sul fatto che si riferisca all'autore e non al personaggio.
Il fatto che venga pubblicata in occasione del trentennale mi sembra poi una forzatura, così come l'avviso "scritto da Tiziano Sclavi".
Sono cose che mi fanno pensare che quell'albo sarà una storia su Sclavi tramite Dylan e non una storia di Dylan. Non so come spiegarmi meglio, mi spiace

Inoltre vorrei che si giudicasse una storia per il contenuto e non per l'autore, ma non credo che questa storia venga trattata in maniera imparziale, nemmeno se fossero tutte pagine bianche
ma questo è un altro discorso..

Non concordo su nulla. Quale occasione migliore per il ritorno del papà di Dylan Dog del trentennale della sua creatura? L'avviso "scritto da" è per attirare (giustamente) chi non legge più Dylan o lo legge saltuariamente senza informarsi delle novità. Riguardo al titolo, non è certo una novità per l'attuale gestione che già a partire dal primo numero della fase 1, Una nuova vita, ha adottato questo tipologia di scelta bisenso. E per finire in Dylan Dog c'è sempre stato tantissimo di Tiziano Sclavi, che ha lasciato spesso intendere di sé attraverso il personaggio.

Sull'imparzialità o meno dei giudizi.. Riguarda un po' tutti gli autori più amati, certo Sclavi più di altri. Io sono già contento di poter leggere ancora una sua storia, cosa su cui non avrei scommesso un centesimo fino a poco tempo fa. Bella o brutta vedremo. Comunque sul forum non vennero fatti sconti nemmeno a lui in occasione dei suoi ultimi albi che ricevettero diverse critiche.

Si e no, nel senso che lì si riferiva alla vita del personaggio o al massimo della serie, non dell'autore della storia.


Certo, anche per quelli più odiati tra l'altro, ma davvero è un altro discorso; era solo per puntualizzare il mio disappunto per i giudizi STORIA_DI_TIZIO = CAPOLAVORO, STORIA_DI_CAIO = NON COMPRO PIU' DYLAN.

Ripeto, spero non sia una operazione SOLO commerciale, e che ci sia della passione dietro questa storia.
Sono ugualmente contento per il suo ritorno e parecchio curioso.. Staremo a vedere!

non sapevi del suo passato da alcolista?

battute a parte, mi sembra anche a me che si siano tirate conclusioni un po troppo affrettate, chiaro che il titolo è un richiamo alla lunga inattività di Sclavi, ma questo non significa che la storia sia sulla sua vita invece che su Dylan Dog... anzi considerando che ultimamente copertine e/o titoli non c'entrano nulla con la storia, direi che è una conclusione quantomeno azzardata...

Ma Dylan Dog È Sclavi!
Nell'intimo del suo vissuto, del suo sentire e delle sue aspirazioni.
Che questa storia sia su Dylan o su Tiziano non fa differenza.
L'importante è che non sia sulla vita editoriale del personaggio.
Per quello il rischio è molto più forte con l'albo che lo precede...

Ma la passione la trovi anche nelle storie di Simeoni. È tutta gente che ama visceralmente il proprio lavoro.
La differenza la fanno l'ispirazione ed il talento. E almeno sull'ultimo possiamo stare tranquilli per questa volta.

Nei primi 20 e passa numeri della collana (non ricordo quanti, ma comunque tutti di Sclavi) non c'era nulla di autobiografico.. Erano storie di Dylan scritte da chi l'ha inventato, ma non credo si possa dire sempre che l'autore SIA il suo personaggio.

E' evidente che ogni autore metta del suo in ogni sceneggiatura, qualche fatto personale.. Ma avviene ogni mese, e per ogni autore; soprattutto in Dylan perchè, per fortuna, non è monotematico come molti altri personaggi..


Lo penso anch'io, ma Sclavi non scrive una storia di Dylan dal 2007, e ne scrive una appositamente per questa occasione.. E' questo che mi fa temere che non ci sia solo la passione e la voglia, ma ci sia un pizzico di "obbligo" redazionale.

Anche il sentire è una forma di autobiografia. Memorie dall'invisibile è un esempio clamoroso in tal senso.
Pochi personaggi sono stati così strettamente legati al proprio autore.
È proprio palese la crescente depressione che ha accompagnato la sua scrittura nei primi anni culminando nel funereo Oltre la Morte e portando all'inevitabilità della prima pausa per poi tornare con un netto cambio stilistico più votato alla commedia in virtù di una ritrovata serenità nella vita privata.

E se c'è uno che si può permettere di ignorare "obblighi" redazionali è proprio lui. Ma poi a che scopo? Per vendere un po' di più per un mese?

Ma come ho detto è perfettamente normale che un autore, considerando anche le tantissime storie scritte, racconti anche un pò (o molto) di sè stesso, soprattutto in quegli anni così instabili dal punto di vista personale.
E' questo caso in particolare mi sembra molto un "dovevo farlo, e l'ho fatto".


Però "Marty" me lo ricordo molto funereo

Mò non è che se metti un funerale in una storia sei depresso per forza!

Chissà

In ogni caso, che io abbia ragione o no, spero che i prossimi due importantissimi mesi ci facciano capire che Dylan è ancora in salute..
E perchè no, qualche nuovo lettore.

Della serie:
A VOLTE RITORNANO.....

Ciao a tutti, una volta ogni tanto mi rifaccio vivo pure io da queste parti! (immagino la "felicità" di certi utenti mie vecchie conoscenze... sempre che ci siano ancora tutti, non ho controllato! )
Leggevo qua e la i commenti e poi poi mi sono imbattuto in questo:



Io credo che per celebrare il secondo (e ultimo...??? si sa niente se il miracolo proseguirà o sarà un fuoco fatuo come per il ventennale e ci toccherà aspettare il quarantennale per la nuova "apparizione Sclaviana"?) poter stringere fra le mani un altro albo che nel tamburino riporti:
- ideazione, soggetto e sceneggiatura: Tiziano Sclavi
- disegni: Angelo Stano
- copertina: Claudio Villa
....beh, sarebbe un'emozione non da poco, almeno per un lettore della prima ora come il sottoscritto!
Rrobe, io un pensierino quasi quasi ce lo farei davvero............

Non ci metterei la mano sul fuoco che tutti gli sceneggiatori su dyd mettano la loro passione per il fumetto o per il personaggio.
Ma proprio per niente.

La vecchia barbato si, forse anche la baraldi e le due scrittrici siciliane dell'old boy. Sicuramente Sclavi e il vecchio Chiaverotti. Bilotta di sicuro, Cavaletto che ci mette il cuore ma a volte 'gna fa. Simeoni non credo proprio.

in effetti quando si leggono alcuni albi, si ha la sensazione che siano "di mestiere", più che "di cuore"

Sbagliate se pensate che la passione garantisca il risultato...