rimatt ha scritto:
Tempi di corpose letture, per me: dopo essere rimasto impressionato dai due volumi finora pubblicati (e consapevole dei tempi di pubblicazione della GOEN, che ne detiene i diritti in Italia), ho letto in scan inglesi la prosecuzione e la conclusione di Rin, il più recente manga di Harold Sakuishi (14 volumi in tutto).
Premessa: l'autore è uno di quelli con il cui stile più mi trovo in sintonia: adoro il suo modo di narrare, e ritengo Beck uno dei fumetti più coinvolgenti e appassionanti che abbia mai letto. Ciò non vuol dire che lo consideri esente da difetti: il principale è che ha la tendenza a mettere troppa carne al fuoco, forse per eccesso di generosità o forse per semplice incapacità di riuscire a capire quand'è il momento di fermarsi (per esempio, ho sempre trovato fuori luogo la sottotrama poliziesco-gangsteristica di Beck, e credo che non aggiunga nulla al risultato finale). Anche nell'interrotto 7 Shakespeares (che spero possa venire ripreso) c'era un po' di tutto, ed ero curioso di vedere in che modo Sakuishi sarebbe riuscito ad amalgamare tutti gli elementi che aveva messo in campo.
La stessa cosa vale anche per Rin: il fumetto racconta la (non originale) storia di un giovane mangaka che cerca di affermarsi, ma condisce la vicenda – in sé piuttosto lineare – con una trama parallela che mette in campo un bizzarro mix di folclore ed elementi sovrannaturali, incrociando il tutto con una sottotrama sentimentale che, seppure non invadente, percorre l'intera narrazione. Ci sarebbe di che farne un minestrone terrificante: e infatti l’opera è sbilanciata, perché ci sono alcuni momenti in cui una delle componenti della trama fagocita le altre, allontanandole dalla storia per più volumi. Ma Sakuishi è un fumettista di grande talento, e nonostante l’andamento altalenante riesce sempre a rendere appassionante e scorrevole la narrazione: magari qualche passaggio potrà legittimamente lasciare perplesso il lettore, ma ciò nondimeno l’interesse per come si evolve la vicenda è sempre alto e tiene incollati dalla prima all’ultima pagina. Di più: i singoli elementi della trama riescono a potenziarsi a vicenda, al punto che la vicenda “fumettesca” viene arricchita da quella paranormale, così come quella paranormale viene arricchita da quella sentimentale... e via dicendo, in un gioco d’incastri che, alla fine, funziona meglio di quel che ci si poteva aspettare, tant’è che il risultato finale è superiore alla somma dei singoli addendi. Rin è un fumetto che parla di ispirazione, di predestinazione, di scelte non semplici; e lo fa in maniera non banale, ma con una leggerezza di fondo che gli permette di essere profondo ma non pretenzioso. Senza contare che dialoghi e personaggi di Sakuishi brulicano di vita: sono interessanti, vitali, ben sviluppati, affascinanti; e le sue protagoniste femminili sono intriganti e carismatiche come di consueto. A conti fatti, l’opera non è compatta e impeccabilmente strutturata come lo Shigatsu di cui ho scritto poco fa, ma riesce a essere non meno suggestiva e coinvolgente. Non un’impresa da poco, a parer mio.
Ottimo, ma non è una novità, il disegno di Sakuishi. L’anatomia non è il suo punto forte (le ragazze hanno teste troppo piccole e gambe troppo lunghe), ma l'autore compensa abbondantemente con espressività e forza comunicativa. Efficacissimo – per quanto convenzionale – lo storytelling.
Una riflessione conclusiva: questo Rin riprende e perfeziona tematiche – e tipologie di personaggio – già sperimentate in 7 Shakespeares, non ultimo l’incrocio fra ispirazione e paranormale; la mia speranza sarebbe che ora Sakuishi riprendesse il notevole manga shakesperiano interrotto anni fa, ma se lo facesse dovrebbe evitare accuratamente il rischio (molto alto) di ripetizione. Sia quel che sia, l’autore merita di essere seguito con la massima attenzione.
Ho letto Rin e non posso non essere d'accordo con la tua analisi.
È un manga strano, inaspettato, non canonico, che sovverte in qualche modo quelle regole della narrazione di cui tanto parla in merito alle vicende fumettistiche del protagonista.
È il manga che ti colpisce perché è diverso, perché è qualcosa di nuovo -non tanto nelle tematiche quanto nel modo di presentarle- perché ha delle capacità nascoste di esprimere dei messaggi. Ho trovato superlativo l'utilizzo di Sakuishi dei primi piani a mezza pagina o a pagina intera per sottolineare gli stati d'animo dei personaggi: la pagina in cui si incontrano Honda e Rin è di una potenza sconvolgente, il tutto senza una parola, senza un effetto sonoro.
Sul finale... be', è un po' banalotto, ma tirare le redini di un lavoro del genere dev'essere stato di una difficoltà esorbitante e il solo fatto che l'autore sia riuscito a mettere tutto in ordine senza fare danni è un plauso che dà un paio di punti in più agli ultimi capitoli.
Soddisfatto e consigliato
Quando mi metto un po' in pari con altri manga, mi butto anche su Beck!
Mi hanno consigliato Haikyuu!, lo spokon sulla pallavolo che va per la maggiore su Shounen Jump in questo periodo, dicendomi che siamo vicini a Slam Dunk
non so se qualcuno lo sta sperimentando.