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 Oggetto del messaggio: Re: Il topic dei MANGA
MessaggioInviato: dom ago 28, 2016 11:10 am 
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Tempi di corpose letture, per me: dopo essere rimasto impressionato dai due volumi finora pubblicati (e consapevole dei tempi di pubblicazione della GOEN, che ne detiene i diritti in Italia), ho letto in scan inglesi la prosecuzione e la conclusione di Rin, il più recente manga di Harold Sakuishi (14 volumi in tutto).

Premessa: l'autore è uno di quelli con il cui stile più mi trovo in sintonia: adoro il suo modo di narrare, e ritengo Beck uno dei fumetti più coinvolgenti e appassionanti che abbia mai letto. Ciò non vuol dire che lo consideri esente da difetti: il principale è che ha la tendenza a mettere troppa carne al fuoco, forse per eccesso di generosità o forse per semplice incapacità di riuscire a capire quand'è il momento di fermarsi (per esempio, ho sempre trovato fuori luogo la sottotrama poliziesco-gangsteristica di Beck, e credo che non aggiunga nulla al risultato finale). Anche nell'interrotto 7 Shakespeares (che spero possa venire ripreso) c'era un po' di tutto, ed ero curioso di vedere in che modo Sakuishi sarebbe riuscito ad amalgamare tutti gli elementi che aveva messo in campo.

La stessa cosa vale anche per Rin: il fumetto racconta la (non originale) storia di un giovane mangaka che cerca di affermarsi, ma condisce la vicenda – in sé piuttosto lineare – con una trama parallela che mette in campo un bizzarro mix di folclore ed elementi sovrannaturali, incrociando il tutto con una sottotrama sentimentale che, seppure non invadente, percorre l'intera narrazione. Ci sarebbe di che farne un minestrone terrificante: e infatti l’opera è sbilanciata, perché ci sono alcuni momenti in cui una delle componenti della trama fagocita le altre, allontanandole dalla storia per più volumi. Ma Sakuishi è un fumettista di grande talento, e nonostante l’andamento altalenante riesce sempre a rendere appassionante e scorrevole la narrazione: magari qualche passaggio potrà legittimamente lasciare perplesso il lettore, ma ciò nondimeno l’interesse per come si evolve la vicenda è sempre alto e tiene incollati dalla prima all’ultima pagina. Di più: i singoli elementi della trama riescono a potenziarsi a vicenda, al punto che la vicenda “fumettesca” viene arricchita da quella paranormale, così come quella paranormale viene arricchita da quella sentimentale... e via dicendo, in un gioco d’incastri che, alla fine, funziona meglio di quel che ci si poteva aspettare, tant’è che il risultato finale è superiore alla somma dei singoli addendi. Rin è un fumetto che parla di ispirazione, di predestinazione, di scelte non semplici; e lo fa in maniera non banale, ma con una leggerezza di fondo che gli permette di essere profondo ma non pretenzioso. Senza contare che dialoghi e personaggi di Sakuishi brulicano di vita: sono interessanti, vitali, ben sviluppati, affascinanti; e le sue protagoniste femminili sono intriganti e carismatiche come di consueto. A conti fatti, l’opera non è compatta e impeccabilmente strutturata come lo Shigatsu di cui ho scritto poco fa, ma riesce a essere non meno suggestiva e coinvolgente. Non un’impresa da poco, a parer mio.

Ottimo, ma non è una novità, il disegno di Sakuishi. L’anatomia non è il suo punto forte (le ragazze hanno teste troppo piccole e gambe troppo lunghe), ma l'autore compensa abbondantemente con espressività e forza comunicativa. Efficacissimo – per quanto convenzionale – lo storytelling.

Una riflessione conclusiva: questo Rin riprende e perfeziona tematiche – e tipologie di personaggio – già sperimentate in 7 Shakespeares, non ultimo l’incrocio fra ispirazione e paranormale; la mia speranza sarebbe che ora Sakuishi riprendesse il notevole manga shakesperiano interrotto anni fa, ma se lo facesse dovrebbe evitare accuratamente il rischio (molto alto) di ripetizione. Sia quel che sia, l’autore merita di essere seguito con la massima attenzione.

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 Oggetto del messaggio: Re: Il topic dei MANGA
MessaggioInviato: dom ago 28, 2016 7:06 pm 
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Che bella recensione, mi hai messo voglia di leggere qualcosa di Sakuishi. Beck l'ho sempre mancato, per un motivo o per l'altro.

Mi tengo sempre dei manga da leggere a spizzichi e bocconi mentre studio, un capitoletto alla volta, anche sul misero schermo del telefono. Quindi condizione necessaria e sufficiente è che siano divisi in capitoli brevi (18-25 pagine) e non particolarmente approfonditi psicologicamente. Stavolta è toccato a Occhi di Gatto, prima opera lunga che leggo di Hojo (delle brevi ho letto tutto). Lo so, City Hunter è una mancanza fondamentale che prima o poi colmerò :)

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 Oggetto del messaggio: Re: Il topic dei MANGA
MessaggioInviato: dom ago 28, 2016 7:25 pm 
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leonearmato ha scritto:
Che bella recensione, mi hai messo voglia di leggere qualcosa di Sakuishi. Beck l'ho sempre mancato, per un motivo o per l'altro.

Mi tengo sempre dei manga da leggere a spizzichi e bocconi mentre studio, un capitoletto alla volta, anche sul misero schermo del telefono. Quindi condizione necessaria e sufficiente è che siano divisi in capitoli brevi (18-25 pagine) e non particolarmente approfonditi psicologicamente. Stavolta è toccato a Occhi di Gatto, prima opera lunga che leggo di Hojo (delle brevi ho letto tutto). Lo so, City Hunter è una mancanza fondamentale che prima o poi colmerò :)

Tanti ma tanti anni fa, tsukasa hojo era il mio mangaka preferito. L'ho abbandonato dopo aver letto l'inutilissimo sequel di City Hunter, che ti straconsiglio (non il sequel) e che non c'entra niente con l'orribile anime tratto dalla serie :)
Bellissimo anche occhi di gatto ;)

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 Oggetto del messaggio: Re: Il topic dei MANGA
MessaggioInviato: dom ago 28, 2016 7:51 pm 
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In tanti mi hanno parlato male del sequel di City Hunter. Lo eviterò accuratamente.

Mi erano piaciuti Rash!! e Tra i raggi del sole. Un po' meno entusiasta per i tre volumi di oneshot. C'è da dire che Hojo sa fare poche cose, il più delle volte le fa bene... ma sono sempre quelle tre cose in croce :P

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 Oggetto del messaggio: Re: Il topic dei MANGA
MessaggioInviato: dom ago 28, 2016 9:28 pm 
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leonearmato ha scritto:
In tanti mi hanno parlato male del sequel di City Hunter. Lo eviterò accuratamente.

Mi erano piaciuti Rash!! e Tra i raggi del sole. Un po' meno entusiasta per i tre volumi di oneshot. C'è da dire che Hojo sa fare poche cose, il più delle volte le fa bene... ma sono sempre quelle tre cose in croce :P

Anche family composto è molto carino ;)

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 Oggetto del messaggio: Re: Il topic dei MANGA
MessaggioInviato: ven set 02, 2016 7:13 am 
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A settembre esce Erased per Star comics. Non lo conosco, però a leggere abstract, premi vinti e popolarità raggiunta nel mondo della scanlation, sicuramente gli darò una possibilità (solo 8 volumi).
Stavo cazzeggiando su internet in cerca di qualche manga interessante, trovo questo e poi scopro che lo pubblicheranno: con questa tattica ero arrivato a Silent Voice, direi che la cosa promette bene!

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 Oggetto del messaggio: Re: Il topic dei MANGA
MessaggioInviato: ven set 02, 2016 11:55 am 
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leonearmato ha scritto:
Che bella recensione, mi hai messo voglia di leggere qualcosa di Sakuishi. Beck l'ho sempre mancato, per un motivo o per l'altro.


Grazie per l'apprezzamento. :) Davvero non conosci Sakuishi? Beck è uno di quei manga che vanno assolutamente letti, prima o poi. Figurati che io l'ho comprato (usato, e a un ottimo prezzo) dopo la conclusione e l'ho divorato a botte di 6/8 volumetti per volta. :D

Su Hojo, forse la sua opera che più mi ha convinto è stata Family Compo. Poi, ovviamente, City Hunter (entrambe lette all'epoca dell'uscita, peraltro, quindi non so se a rileggerle oggi mi farebbero la stessa impressione di allora).

Erased lo proverò anch'io, probabilmente.

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MessaggioInviato: ven set 02, 2016 12:39 pm 
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L´anime (versione italiana ) di Beck edito dalla Dynit l´ho comprato due giorni fa NUOVO su Ebay... Quando si dice la coincidenza...

Ma non lo guardero ancora dal momento che sono super affaccendato con ´Nabari ´, ´Capricciosa Orange Road ´, ´Oh ! Family ´,´ Occhi di gatto ( Tsukasa Hojo ) ´,´Holly e Benji ,due fuoriclasse (dall´inizio )´, ´L´isola della piccola Flo´, ´D´Artagnan e i moschettieri del Re ´, ´C´ era una volta...Pollon ´... SCUSATE SE E` POCO....


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 Oggetto del messaggio: Re: Il topic dei MANGA
MessaggioInviato: ven set 02, 2016 3:39 pm 
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Credo che l'anime di Beck sia piuttosto buono, anche se copre solo una parte della storia (circa un terzo, se non ricordo male).

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 Oggetto del messaggio: Re: Il topic dei MANGA
MessaggioInviato: ven set 02, 2016 7:04 pm 
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rimatt ha scritto:
Credo che l'anime di Beck sia piuttosto buono, anche se copre solo una parte della storia (circa un terzo, se non ricordo male).


La maggior parte degli anime non copre mai l´intera storia... Prendo ad esempio KOR dove i 48 episodi della serie non coprono tutti i tankobon di Izumi Matsumoto ... Ci pensano poi gli OAV e il primo film a completare la storia...


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 Oggetto del messaggio: Re: Il topic dei MANGA
MessaggioInviato: ven set 02, 2016 7:25 pm 
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rimatt ha scritto:
leonearmato ha scritto:
Che bella recensione, mi hai messo voglia di leggere qualcosa di Sakuishi. Beck l'ho sempre mancato, per un motivo o per l'altro.


Grazie per l'apprezzamento. :) Davvero non conosci Sakuishi? Beck è uno di quei manga che vanno assolutamente letti, prima o poi. Figurati che io l'ho comprato (usato, e a un ottimo prezzo) dopo la conclusione e l'ho divorato a botte di 6/8 volumetti per volta. :D

Su Hojo, forse la sua opera che più mi ha convinto è stata Family Compo. Poi, ovviamente, City Hunter (entrambe lette all'epoca dell'uscita, peraltro, quindi non so se a rileggerle oggi mi farebbero la stessa impressione di allora).

Erased lo proverò anch'io, probabilmente.

Ovviamente lo conoscevo di nome e di fama. Però non ho mai avuto modo di leggerlo... un po' mi hanno frenato la lunghezza e il soggetto musicale. Non so se si fosse capito, ma sono un tipo molto poco musicale :P

Nel frattempo ho letto, di Sakuishi, il capitolo autoconclusivo Under the Bridge, sul suo incontro con i Red Hot Chili Peppers: anche se sono solo una quarantina di pagine, la narrazione scorre molto fluida e avvince il lettore (pure su un argomento poco intrigante, per me). Credo proprio che, tempo permettendo, darà una lettura ben più approfondita.

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MessaggioInviato: sab set 10, 2016 11:42 am 
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Si è appena concluso con il 17esimo volume Creature arcane, di Satoshi Mizukami. Siamo forse un gradino sotto il bellissimo Samidare, ma anche in questo caso il manga è complessivamente pregevole.

Ambientato nel XVI secolo, Creature arcane è un'opera che, esattamente come Samidare, mischia commedia, slice of life, elementi sovrannaturali e combattimenti furibondi; anche in questo caso, il vero punto di forza della narrazione risiede nella caratterizzazione dei personaggi e, più ancora, nell'intricato intreccio di relazioni che li unisce. Sono personaggi ben definiti, tridimensionali, che nel corso della storia crescono e si evolvono in maniera perfettamente convincente, al punto che è difficile non affezionarvisi. Si conferma inoltre il talento dell'autore per i finali: anche qui (come in Samidare, inutile ripeterlo) la conclusione è uno dei momenti migliori del fumetto, perché si prende il suo tempo (praticamente, gli ultimi due volumi sono un lungo epilogo) e perché annoda alla perfezione tutti i fili (della narrazione) che erano rimasti slegati. Tanto di cappello: non sono in molti gli autori che sanno chiudere in maniera così soddisfacente le proprie opere.

Il tratto di Mizukami è quello solito: spigoloso, sgraziato, energico, personale. Unico, a modo suo: non bello ma innegabilmente efficace nel rappresentare le vicende, i personaggi e gli spettacolari combattimenti.

Segnalo infine che di Mizukami la Flashbook sta attualmente pubblicando Spirit Circle, di cui sono finora usciti cinque volumi. Il prossimo dovrebbe essere l'ultimo, in quanto mi risulta che in patria la serie si sia conclusa in sei numeri. Per quanto letto finora Spirit Circle potrebbe essere addirittura il capolavoro di Mizukami, ma temo che la chiusura sia avvenuta in anticipo rispetto ai piani dell'autore e questo non gli abbia dato il tempo di chiudere in maniera convincente tutte le sottotrame. Mah, vedremo: di certo attendo il sesto volume con molta curiosità.

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MessaggioInviato: mer ott 19, 2016 9:57 pm 
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Ho iniziato piano piano a leggere Rin ;)
Intanto però...
Ho letto i primi due volumi di Erased, di Kei Sanbe. Sono piacevolmente colpito da questo fumetto, che ha catalizzato progressivamente il mio interesse fino ad avvilupparmi nella narrazione! E adesso non vedo l'ora che escano gli altri.
Un po' strani e non troppo dettagliati i disegni, ma alla fine si adattano bene ad una storia già molto carica di parole e azioni e in qualche modo snelliscono la lettura.

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MessaggioInviato: gio ott 20, 2016 11:31 am 
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Ottima scelta, Leone. Poi ci dirai!

Per quanto riguarda Erased ho deciso di fidarmi e di acquistare a occhi chiusi, in modo da leggere la serie in tempi rapidi dopo che la Star l'avrà terminata. Speriamo in bene (e non metto in dubbio tanto la bontà della storia, quanto il mio gradimento)...

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MessaggioInviato: dom ott 30, 2016 11:43 am 
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rimatt ha scritto:
Tempi di corpose letture, per me: dopo essere rimasto impressionato dai due volumi finora pubblicati (e consapevole dei tempi di pubblicazione della GOEN, che ne detiene i diritti in Italia), ho letto in scan inglesi la prosecuzione e la conclusione di Rin, il più recente manga di Harold Sakuishi (14 volumi in tutto).

Premessa: l'autore è uno di quelli con il cui stile più mi trovo in sintonia: adoro il suo modo di narrare, e ritengo Beck uno dei fumetti più coinvolgenti e appassionanti che abbia mai letto. Ciò non vuol dire che lo consideri esente da difetti: il principale è che ha la tendenza a mettere troppa carne al fuoco, forse per eccesso di generosità o forse per semplice incapacità di riuscire a capire quand'è il momento di fermarsi (per esempio, ho sempre trovato fuori luogo la sottotrama poliziesco-gangsteristica di Beck, e credo che non aggiunga nulla al risultato finale). Anche nell'interrotto 7 Shakespeares (che spero possa venire ripreso) c'era un po' di tutto, ed ero curioso di vedere in che modo Sakuishi sarebbe riuscito ad amalgamare tutti gli elementi che aveva messo in campo.

La stessa cosa vale anche per Rin: il fumetto racconta la (non originale) storia di un giovane mangaka che cerca di affermarsi, ma condisce la vicenda – in sé piuttosto lineare – con una trama parallela che mette in campo un bizzarro mix di folclore ed elementi sovrannaturali, incrociando il tutto con una sottotrama sentimentale che, seppure non invadente, percorre l'intera narrazione. Ci sarebbe di che farne un minestrone terrificante: e infatti l’opera è sbilanciata, perché ci sono alcuni momenti in cui una delle componenti della trama fagocita le altre, allontanandole dalla storia per più volumi. Ma Sakuishi è un fumettista di grande talento, e nonostante l’andamento altalenante riesce sempre a rendere appassionante e scorrevole la narrazione: magari qualche passaggio potrà legittimamente lasciare perplesso il lettore, ma ciò nondimeno l’interesse per come si evolve la vicenda è sempre alto e tiene incollati dalla prima all’ultima pagina. Di più: i singoli elementi della trama riescono a potenziarsi a vicenda, al punto che la vicenda “fumettesca” viene arricchita da quella paranormale, così come quella paranormale viene arricchita da quella sentimentale... e via dicendo, in un gioco d’incastri che, alla fine, funziona meglio di quel che ci si poteva aspettare, tant’è che il risultato finale è superiore alla somma dei singoli addendi. Rin è un fumetto che parla di ispirazione, di predestinazione, di scelte non semplici; e lo fa in maniera non banale, ma con una leggerezza di fondo che gli permette di essere profondo ma non pretenzioso. Senza contare che dialoghi e personaggi di Sakuishi brulicano di vita: sono interessanti, vitali, ben sviluppati, affascinanti; e le sue protagoniste femminili sono intriganti e carismatiche come di consueto. A conti fatti, l’opera non è compatta e impeccabilmente strutturata come lo Shigatsu di cui ho scritto poco fa, ma riesce a essere non meno suggestiva e coinvolgente. Non un’impresa da poco, a parer mio.

Ottimo, ma non è una novità, il disegno di Sakuishi. L’anatomia non è il suo punto forte (le ragazze hanno teste troppo piccole e gambe troppo lunghe), ma l'autore compensa abbondantemente con espressività e forza comunicativa. Efficacissimo – per quanto convenzionale – lo storytelling.

Una riflessione conclusiva: questo Rin riprende e perfeziona tematiche – e tipologie di personaggio – già sperimentate in 7 Shakespeares, non ultimo l’incrocio fra ispirazione e paranormale; la mia speranza sarebbe che ora Sakuishi riprendesse il notevole manga shakesperiano interrotto anni fa, ma se lo facesse dovrebbe evitare accuratamente il rischio (molto alto) di ripetizione. Sia quel che sia, l’autore merita di essere seguito con la massima attenzione.

Ho letto Rin e non posso non essere d'accordo con la tua analisi.
È un manga strano, inaspettato, non canonico, che sovverte in qualche modo quelle regole della narrazione di cui tanto parla in merito alle vicende fumettistiche del protagonista.
È il manga che ti colpisce perché è diverso, perché è qualcosa di nuovo -non tanto nelle tematiche quanto nel modo di presentarle- perché ha delle capacità nascoste di esprimere dei messaggi. Ho trovato superlativo l'utilizzo di Sakuishi dei primi piani a mezza pagina o a pagina intera per sottolineare gli stati d'animo dei personaggi: la pagina in cui si incontrano Honda e Rin è di una potenza sconvolgente, il tutto senza una parola, senza un effetto sonoro.
Sul finale... be', è un po' banalotto, ma tirare le redini di un lavoro del genere dev'essere stato di una difficoltà esorbitante e il solo fatto che l'autore sia riuscito a mettere tutto in ordine senza fare danni è un plauso che dà un paio di punti in più agli ultimi capitoli.

Soddisfatto e consigliato :mrgreen:
Quando mi metto un po' in pari con altri manga, mi butto anche su Beck!

Mi hanno consigliato Haikyuu!, lo spokon sulla pallavolo che va per la maggiore su Shounen Jump in questo periodo, dicendomi che siamo vicini a Slam Dunk :tc: non so se qualcuno lo sta sperimentando.

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