Per l'archivio storico.
Cita:
Fabio Guaglione
Ho avuto il privilegio di leggere in anteprima una cosa. Roberto e Gigi mi hanno semplicemente ricordato perchè amo Dylan Dog, con una storia che appartiene tanto a loro quanto al personaggio e alla mitologia a cui hanno prestato i loro talenti. Ogni pagina è pregna di vibrazioni personali degli autori che celebrano l'universo di un'icona generazionale, riplasmandolo, ricalcolandolo e riconsegnandolo a tutte le dimensioni temporali, uguale ma diverso. Mancava un pezzo per dare un senso completo a decadi di avventura dylaniate, e questo fumetto è il tassello mancante. E poi i disegni spaccano davvero i culi.
Cita:
Leo Ortolani
Roberto Recchioni mi manda in anteprima l'albo del trentennale di DYLAN DOG, MATER DOLOROSA, in uscita a fine mese. Avevo già visto le splendide tavole di Gigi Cavenago ai primi di giugno, sul suo computer. Straordinarie. Quella capacità di segno e di illustrazione a colori che avrei voluto avere da grande, invece resto a rotolarmi nella china, ma ci sta, ci sta che ci siano disegnatori così, che li guardi incantato, per fortuna. E poi ho letto la storia. E io vorrei davvero il DYLAN DOG di Roberto Recchioni. Vorrei davvero che costruisse serie di archi narrativi, tipo ORFANI. Che entrassero veramente nelle storie i personaggi nuovi, che questo personaggio vivesse attraverso la visione di questo suo nuovo autore.
Il DYLAN DOG degli anni 80/90 non può esserci più, come non ci sono più gli anni 80/90, e allora viviamoci quello degli anni 10/20, dai. Ma DAVVERO.
Cita:
Barbara Baraldi
L'albo del trentennale di Dylan Dog, Mater dolorosa, è un albo impossibile da descrivere in poche parole. È come un tunnel dell'orrore percorso ad altissima velocità. Un proiettile in pancia, una combinazione che ti respinge e insieme ti attrae.
È un albo difficile, a tratti disturbante, perché nel mare in cui galleggia il Veliero di Mater Morbi ci stai in mezzo e ti dà il mal di mare, ti sbatte da una parte all'altra e tutto quel rosso ti agita e ti pungola. Ti fa sanguinare. Come i disegni di Gigi Cavenago, maestosi.
Credo sia un albo controverso, proprio come lo era stato il numero 100. Un albo che non cerca in nessun modo di consolarti, che lo si amerà o lo si odierà, senza vie di mezzo. Madre contro madre, passato contro futuro, Galeone contro Veliero, vita contro morte.
In Mater morbi, Roberto Recchioni mostrava la vita del malato, commuoveva. Era forse la via più facile. Qui percorre la via più difficile, mostrando uno squarcio di vita di Dylan che va a minare le certezze del lettore fino alle fondamenta. Non c'è niente di rassicurante, insomma. Da perderci l'orientamento. Perché nel mare di Mater Dolorosa non ci sono bussole per orientarsi e le stelle sono oscurate... fa troppo buio.
Cita:
Francesco Artibani
Un consiglio spassionato: non perdete il Dylan Dog del trentennale prossimamente in edicola.
É un albo che sposta l'asticella del fumetto italiano di un bel po' di centimetri. Per il futuro bisognerà imparare a saltare di più in alto.
Nell'attesa che arrivi il
genio allucinante Cpt. Ovvio a dire che probabilmente i commenti sono di parte, coraggioso quello di Ortolani, che mi trova d'accordo.
EDIT: è coraggioso
secondo me eh, che a quanto pare va sempre specificato.