Cravenroad7

28/10/2016

Tiziano Sclavi ritorna a tessere la trama dell’esistenza di Dylan, “dopo un lungo silenzio”...

Un titolo assolutamente a caso

Oh, finalmente Stano ha incrociato le braccia in protesta delle creatività coatte.






(sto a scherzà, stacce)

Ogni due albi c'è qualcosa da celebrare.
Ma la qualità resta sempre la stessa...

Almeno stavolta nessuno si può lamentare della prospettiva

Avevo segnalato la cosa in anteprime commenti... commento qua:
NON C'E' MOTIVO DI FARE 'STE BAGGIANATE!!!

Già il titolo di suo richiama il ritorno del papà di Dylan Dog.
La scritta in copertina lo richiama.
perché, allora, fare anche un'innovativa (si, come no) copertina bianca?

Punto primo, Sclavi aveva già utilizzato questo escamotage con la copertina di "Non è successo niente" ma là aveva un senso perché comunque era la prima pagina di un quotidiano e il bianco ben si sposava con il titolo.
Ma qui? 'Sto biancume, perché?
Punto secondo, neanche si può dire che per la prima volta NON c'è Dylan in copertina, a mo' di scelta rivoluzionaria... perché è messo là carinissimo dentro la O.
Se è una scelta di Recchioni, l'ha scafazzata.
Se è una scelta di Sclavi, l'ha scafazzata ugualmente.

Se poi tale biancume ha un preciso richiamo all'interno della trama e non è fine a sé stesso, allora diciamo che è una paraculata ricercata (da chiunque sia l'ideatore) ma almeno con una sua logica.

E infine, piccola curiosità tutta mia: questa copertina gliel'hanno pagata a Stano???

Invece a me piace molto.
A partire dalla sequenzialità Dylan Dog Scritto da Tiziano Sclavi Dopo Un Lungo Silenzio.
È come un dono speciale che non ha bisogno di essere incartato per essere appetibile.

Stavolta ha senso, mica come le copertine nere o sbrilluccicose.

Se anche non avessi fatto questa scelta per altre ragioni, questa reazione me l'avrebbe comunque giustificata.
Grazie.

Non condivido... a 'sto punto la "rivoluzione" era una bella foto dell'autore... o un'immagine stile partita a scacchi di staniana memoria tra Dylan Dog e lo stesso Sclavi.... così è troppo identificato al solo ritorno di Sclavi (e il che è normale) ma veramente troppo celebrativo... ma "troppo" esageratamente!
Io penso che, al di fuori di tutto, leggo comunque un fumetto di nome Dylan Dog... capisco che la lunga assenza di Sclavi debba essere giustamente celebrata, ma così mi pare sempre troppo metatestuale rispetto alla serie. Ormai i Dylan Dog hanno un unico filo conduttore che si muove lungo due punti:
- Vita e introspezione di Dylan Dog
- Sfondamenti metatestuali dedicati alla serie/fruizione-lettori/autori

Sarò un po' rigido, ma penso che a volte si esagera... è come se ormai questa serie è una costante autocelebrazione (della sua storia editoriale in toto).
Mo' crocifiggetemi

E per il Rrobe: prego, non c'è di che!
Purtroppo non si è sempre sulla stessa lunghezza d'onda.
C'est la vie...

Praticamente, il titolo è la copertina.

E' una copertina barocca per noi lettori (di vecchia data), ci lascia estraniati e stupefatti.

Ma io bado alla sostanza: Sclavi/Casertano lecchiamoci le dita.

No , rrobe, no bonellieditore , siete ancora in tempo per cambiare ,
Che significa, pensate di voler sorprendere con una copertina bianca ?
Con un lenzuolo bianco.
No davvero giuro che dopo questa , e dopo i due numeri di sclavi , sono gli ultimi dylan dog .
Delusione assoluta gestione recchioni ,
Mi aspettavo fuochi artificiali , sono arrivate solo banalita'.

Devo abituarmi a Dylan nella "O", non so ancora se mi piace o no: immagino rimarrà per i dodici numeri del trentesimo anno di pubblicazioni? Comunque se si fa dire a quel Dylan "T-t-that's all folks!" stile Porky Pig sarebbe perfetto per un eventuale ultimo numero di DD.
Titolo che ci sta... copertina che boh.

Sono curioso di vedere cosa ci sarà scritto alla voce: copertina di...

...Richard Hamilton