Cravenroad7

Vado contro corrente, questa volta.
L'albo mi è piaciuto.
I disegni non li trovo eccelsi, sarà che il Dylan di Gerasi non mi sembra Dylan Dog. A parte il personaggio, che forse io accetto di più in altre mani, il resto dei disegni è buono.
La storia è horror, splatter...

Storia di una piattezza quasi disarmante, soprattutto considerando chi ne è autrice. Fino all'ultimo ho sperato in un colpo di scena, in un guizzo che potesse, se non stupire, almeno alzare il livello di quanto letto prima. Si salvano l'abbondante dose di splatter (il cui sdoganamento mi fa ben sperare per il futuro) e i bei disegni di Gerasi, ma siamo comunque lontani dalla sufficienza. Con un soggetto pur non originale come questo, in mano al Chiaverotti dei tempi che furono con l'accelleratore del gore spinto a manetta, ci saremmo divertiti. Invece.. votato mediocre.

Mi fa piacere il ritorno dello splatter , potrebbe essere la molla che me lo fa comprare

Per me epico, due i motivi fondamentali: disegni che sfiorano il capolavoro e lo splatter.
Vado inoltre controcorrente per quanto riguarda la storia, che a me é piaciuta davvero
SPOILER
L'inizio non é dei più confortanti, la ragazza stupidotta che, con la scusa più puerile di sempre, trascina un riluttante Dylan sulla scena di un crimine efferato.
Il tutto per una marchetta.
Per l'amor di dio, ci sta fare una barbonata per 70 sterline, ma almeno non facciamo la predicozza tutto il tempo, o almeno lei fosse la bionda di turno (no, edito, meglio per i soldi, perché se fosse la bionda di turno mi arrabbierei di più).
Se dovessi scegliere cosa togliere a Dylan adesso, sarebbe questa incongruenza stridente fra quello che dice e quello che fa.
Ma torniamo al resto... A me l'idea é piaciuta nel suo sviluppo, non importa nemmeno se "case che fanno cose" ne abbiamo già viste a dozzine. É sviluppata bene e con maestria, accompagnata da sequenze emozionanti e tensive.
Io qui sul mio personalissimo cartellino assegno un 9 all'insieme. Ovviamente un 2 alla copertina, perché nemmeno nel mio presepe peggiore ho delle proporzioni così infelici fra le figure, le casette e le colline.

Tra le vie dei sortilegi (come nel discreto La follia di Pete Brennan o nel sufficiente Gli abbandonati) e le vie dello splatter (come nell’appena sufficiente La morta non dimentica – tutti giudizi ovviamente personali) questo Remington House si situa all’incrocio ed il risultato è sì tra le prove meno riuscite della Barbato del nuovo corso, ma nemmeno poi così in basso. Per altri versi mi sono piaciuti meno soggetto e soprattutto sceneggiatura di Baba Yaga. A questo assegnerei un 5,5. Quindi, ma quasi unicamente in virtù del bravo Gerasi (certo che gli toccano tutte storie in-casinate, come Gli spiriti custodi di Mignacco – quello sì pesantemente insufficiente), da 8, voto accettabile.
L’inizio l’avevo trovato promettente, così il mistero, poi vabbè il tutto diventa troppo confusionario. La Barbato N.C. o 2.0 ha il pregio di aver lasciato per strada la sua verbosità, infatti ora avrà altri difetti, ma raramente annoia. Peccato che non abbia ancora prodotto un lavoro al livello dei suoi migliori del passato (ma continuo ad avere una discreta fiducia).
La storia comunque andrebbe letta, anzi meglio fruita, come se fosse un horror-movie di serie B dove ci si può aspettare una bella regia, qualche bella inquadratura, qualche scena d’impatto (e qui il merito va soprattutto al disegnatore), ma ben poche ambizioni oltre il semplice intrattenimento. Sempre in quel caso si è tuttavia letto di meglio, anche della stessa autrice.

P.S. Menzione particolare ad una delle rare (nella serie) battute metatestuali davvero riuscite:
Ragazza: - La pagherò. Un’ora del suo tempo, una sola visita. Mi racconta quello che ricorda e non mi rivedrà mai più!
Groucho: - In alternativa potreste fidanzarvi. Anche in quel caso non vi vedrete più, se non nelle ristampe!

La battuta di Groucho é sublime!

A ridaje a ridaje a ridaje, alla fine ce l'hanno fatta a farne una buona!

Ogni volta che esco di casa mi dimentico di prenderlo. Che sia un caso?
Ce la farò.

Sì quella battuta è davvero riuscita.

E' la stessa cosa che ho pensato io: finalmente una meta-ironia come si deve .
Per l'entusiasmo mi sono tuffato poco dopo in acqua e non ho ripreso più l'albo...attualmente fermo intorno a pagina 40.

Poco male...speriamo soltanto che le prossime ristampe non siano "rivedute e corrette" come si usava fare un tempo e che magari la taglino

PER LE RISTAMPE A COLORI DEGLI ALOHA
PARE SI STIA MOBILITANDO IL CORRIERE DELLO SPORT, INTANTO

A legger codesti giudizi credo sia un bene esser quassù...o_O il dylan trasferello della copertina poi non mi ha mai convinto sin dalle anteprime...

Anche se, vista la penuria di letture fumettist iche da queste parti, lo leggerei pure volentieri..pensa te...

Beh... Non so che dire.

Inizio subito con quello che per me è l'aspetto più positivo.
Finalmente la Barbato ha lasciato perdere i tentativi di fare dell'umorismo! Niente più emuli di Baba Yaga!

Il lato meno positivo è che all'infuori dello splatter non c'è altro.
Nessuna invenzione, nessun personaggio che resti nella memoria, solo un sacco di banalità.

In pratica, l'equivalente orrorifico di un film porno, dove l'unica cosa che conta sono gli "atti" Non certo la storia o i personaggi!
Sì, lo splatter può essere considerato divertente, ma all'interno di una trama poco articolata e assai prevedibile finisce col diventare ripetitivo.

seguono possibili
S
P
O
I
L
E
R

Il soggetto ibrida il risaputissimo filone delle "dimore maledette" con la situazione ideata da Antonio Margheriti (nei film Danza macabra, Nella stretta morsa del ragno) del protagonista che assiste a massacri avvenuti nel passato senza poter fare nulla per modificare gli eventi.

L'idea di Margheriti era originale e geniale, ma risale al 1964!
Oggi, a distanza di 50 (diconsi CINQUANTA) anni, è diventata un luogo comune. Senza qualche piccola invenzione (basterebbe poco: qualche personaggio ben caratterizzato, un po' di freschezza nei dialoghi, eventi secondari fuori dalla norma...) finisce per stufare. E' tutto troppo prevedibile e la suspense è pressochè assente.

Gerasi dà il massimo, ma gli sviluppi narrativi sono talmente scontati che la storia non cattura mai. Si può solo apprezzare (si fa per dire) la messa in scena dei massacri. Un po' poco...


La Barbato rischia di diventare per Dylan quel che Nizzi divenne per Tex: un autore di storie sempre più modeste, quando non imbarazzanti, capaci solo di far dimenticare quanto di buono era stato scritto negli anni passati.

A me è piaciuto, stavo col sorrisone tutto il tempo. Bombetta che si legge veloce e che rimanda inevitabilmente agli horror spesso e purtroppo dtv di quelli fatti bene, in particolare quelli con soggetto/sceneggiatura volutamente logori e striminziti e banali che devono fare semplicemente da scusa allo splatterume imperante.
Sta tutto in quel "volutamente".

Ovviamente il balzo notevole lo fa fare Gerasi, che continuando la similitudine cinematografica, è come il Tom Savini o il Giannetto De Rossi, veri e propri geni di trucchi ed effetti speciali analogici sanguinolenti, perché in cose di questo genere la bontà della messa in mostra della violenza è quello che esalta o deprime il tutto.
Intrattenimento semplice e ben fatto che la kritika infighettita con fare snob si ostinerebbe a chiamare di serie B, pevché manca di spessove e d'intvospezione pssicologgica, e il soggetto è pavticolavmente abusato e la tvama poco avticolata, ma noi con un rutto li superiamo a destra.

Peccato per la copertina che io veramente boh.

Tu disponi dell'encefalogramma dettagliato di Paola per sapere quali fossero le sue effettive "volontà" durante la composizione dell'albo? O forse possiedi i lasciti del suo analista o del suo gestore testamentario? Escludo l'intimità massimale, perché è una donna sposata+figli, e dopo tutte le menate che fa a Dylan sul fedifraghesimo...

Tornando al discorso sullo scazzo da horror di purosvago, spesso il ripararsi nella nicchia di "genere" è un segnale di esaurimento risorse, più che altro... una (ormai) mancata capacità nel ridarsi un tono, più che una volontà di omaggiare il B-side di se stessi, natiche escluse

Detto questo io ho letto meno di metà albo e finora mi è piaciuto, e sono da sempre un sostenitore del trash fine a se stesso/ammiccante, purché lo si sappia fare con cognizione di causa e meccanismi rodati - v. Chiaverotti, e neanche sempre. La Barbato non ce la vedo... onestamente, per quanto la fiaba paracula di Baba Yaga sia stata parecchio ganza

LE FAREMO SAPERE AL PROSSIMO ALOHA