Cravenroad7

Per me è un po' la stessa cosa...
dopo 200 albi Julia mi sembra ancora un occasione non del tutto sfruttata...
Insomma, sei Berardi, hai una protagonista femminile e il giallo (ma pure il noir)...non dico dovevi riscrivere Satanik, Valentina o Amanda, ma un pochino di più potevi...come dire...OSARE?
In Ken Parker, almeno nella prima stagione, ci sono temi e scene molto forti, che solo uno scrittore magistrale avrebbe potuto raccontare in quella maniera.
Julia è davvero, troppo edulcorato. Gli manca (al fumetto) quel qualcosa in più per spingermi a prenderlo ogni mese...
EDIT
proprio su un albo di Ken Parker, Boston, cita pure Agatha Christie, Conan Doyle, e Poe....

Osare sì... ma non dimentichiamo che julia è pur sempre audrey hepburn, di cui riprende l'aspetto e la classe

Certo...mica mi riferivo solo alla sessualità...anche se un pizzico di erotismo non sta mai male.
Ti faccio un esempio...proprio seguendo il tuo consiglio ho recuperato alcuni Nick Raider, tra cui Missione nel Bronx (ti avevo anche risposto in topic).
Ecco, quello è un ottimo esempio di quello che manca spesso su Julia...anche se compensa l'azione con il lato onirico, a volte non basta, anzi, sembra addirittura forzato...

nick raider ha pregi che julia non ha, e viceversa... entrambi bei fumetti

Quale sarebbe il lato onirico?

Con onirico mi riferisco ai sogni

più chiaro di così si muore

Senza dubbio è il fumetto più politicamente corretto della storia.

Una zavorra. Al pari di Emily, i discorsi della nonna, Ettore, le fisime della protagonista, ecc.

Sul discorso Emily: è una macchietta. Quando una macchietta viene continuamente riproposta e le si dà troppo spazio finisce col tediare (con l'eccezione di personaggi, più spesso comici, talmente riusciti o profondamente simpatici a cui il pubblico finisce con l'affezionarsi). Trasformare una macchietta in un personaggio a tutto tondo si può anche tentarlo, a volte riesce, altre, forse in maggior numero, no, perché fatica troppo a liberarsi di cliché ormai incatramati addosso.
Per quanto nuovo, inevitabilmente mi vien da pensare anche al Carpenter di Dylan
In Julia di macchiette, anche secondarie, ce ne sono, come il fastidioso ispettore Callaghan, che si è appena visto qualche numero fa o personaggi occasionali che compaiono in un singolo episodio.

Sul discorso dell'osare: all'inizio, ricordo lo disse lo stesso Berardi in un'intervista, il taglio di Julia doveva essere molto più drammatico, solo che a un certo punto, non ricordo se dopo qualche numero o forse prima ancora che la serie iniziasse, fu lo stesso Sergio Bonelli a suggerirgli un'impostazione più distesa, meno cupa. Da qui forse certi tocchi da commedia e il troppo dedicarsi alla sua vita privata, intima, inconscia, sentimentale, accademica, ecc.

che poi questa è una cosa in comune a tutte le serie a fumetti... ce ne fosse una che non comincia in un modo x poi diventare tutt'altra cosa

meno male che hai messo quella parentesi a proposito delle macchiette, Aleksandr... stavo già x preoccuparmi pensando a personaggi come pippo o cico, persino groucho

Certo, volevo solo essere sicura che ti riferissi a questo, perchè onestamente i sogni di Julia non li considero una parte "onirica".
Mi spiego meglio (se ci riesco): per me "onirica" è una parte che coinvolge e riempe di mistero, come potrebbero essere delle visioni, predizioni, anche semplici suggestioni psichiche, persino una trance o un'intuizione legata a percezioni extrasensoriali.
Mentre i sogni di Julia sono (almeno, per me) dei riempitivi, decontestualizzati perlopiù dall'indagine (magari i genitori, magari il gatto gigante che cerca di aggredirla) e che, in definitiva, non apportano nulla all'indagine stessa.
Non sono che l'espressione di un disagio e un tormento di Julia che, essendo sempre lo stesso, risulta stucchevole come molto altro.
I sogni possono esserci, come no, e come può esserci il siparietto Emily-cerebrolesa che parla di lombi, o la scenetta in aula dove alla fine tutti sghignazzano con"ahahahahahah" (di solito nelle storie di Calza un "ahahahah" c'è sempre).
Per questo chiedevo, perchè si che è parte integrante del personaggio, ma come dicevo una parte assolutamente superflua (sempre per me).

Quelli, che piacciono molto anche a me, Acc...Dannaz...Malediz... , li considero più comprimari di prima fascia, ricoprono il ruolo di spalla del protagonista e quindi anche solo come spazio ne occupano più di una semplice macchietta, che in genere dovrebbe essere quel personaggio fortemente caratterizzato che si limita a fare o dire sempre le stesse cose in poche vignette e spesso è del tutto superfluo. Ciò non toglie che i personaggi suddetti possano essere (mal) utilizzati come semplici macchiette in varie storie, spesso mi è capitato di lamentarmi di un Groucho macchietta, quando si limita in poche pagine magari ad aprire porta-fare battute-servire tè-altre battute-esce di scena senza partecipare minimamente alla storia.

Senza i vari riempitivi, come appunto i sogni o le stucchevoli lezioni, secondo me Julia potrebbe, in 94 pagine invece delle canoniche, concentrandosi esclusivamente sulle indagini, guadagnarci molto.

Non c'entra nulla, ma sarebbe curioso se per un numero Berardi e Chiaverotti si scambiassero sulle rispettive testate

è proprio quello che volevo dire...la parte onirica a volte sembrano una forzatura, giusto perché ci devono essere...zavorra è il termine appropriato

OK allora siamo d'accordo Dipi

Io metterei la firma sulla riduzione delle pagine, anche -30, lasciando per strada tutto quello che riguarda strettamente "Julia & il disagio".
Ettore no perché mi piace e rappresenta una speranza per il futuro, la speranza che qualcosa possa cambiare, ogni tanto.

le storie dell'almanacco se ricordo bene erano proprio di 94 pagine... le trovavate migliori e meglio elaborate di quelle degli albi normali?