dipintendo ha scritto:
Con onirico mi riferisco ai sogni
Una zavorra. Al pari di Emily, i discorsi della nonna, Ettore, le fisime della protagonista, ecc.
Sul discorso Emily: è una macchietta. Quando una macchietta viene continuamente riproposta e le si dà troppo spazio finisce col tediare (con l'eccezione di personaggi, più spesso comici, talmente riusciti o profondamente simpatici a cui il pubblico finisce con l'affezionarsi). Trasformare una macchietta in un personaggio a tutto tondo si può anche tentarlo, a volte riesce, altre, forse in maggior numero, no, perché fatica troppo a liberarsi di cliché ormai incatramati addosso.
Per quanto nuovo, inevitabilmente mi vien da pensare anche al Carpenter di Dylan
In Julia di macchiette, anche secondarie, ce ne sono, come il fastidioso ispettore Callaghan, che si è appena visto qualche numero fa o personaggi occasionali che compaiono in un singolo episodio.
Sul discorso dell'osare: all'inizio, ricordo lo disse lo stesso Berardi in un'intervista, il taglio di Julia doveva essere molto più drammatico, solo che a un certo punto, non ricordo se dopo qualche numero o forse prima ancora che la serie iniziasse, fu lo stesso Sergio Bonelli a suggerirgli un'impostazione più distesa, meno cupa. Da qui forse certi tocchi da commedia e il troppo dedicarsi alla sua vita privata, intima, inconscia, sentimentale, accademica, ecc.