Aleksandr ha scritto:
Chissà che opinione hai/avresti allora di un lavoro tipo
Il santuario Ci sono lettori che non hanno apprezzato albi di Dylan come
Necropolis,
Memorie del sottosuolo o
Lo specchio dell'anima. E' chiaro che questi non hanno l'autrice nelle loro corde, semplicemente. Comunque per ora la Barbato vista su
Le storie è superiore a quella del Dylan-nuovo-corso a mio parere.
"Memorie dal sottosuolo" mi è piaciuto (anche se anni dopo la faccenda dei sepolti vivi è stata ripresa ne "Il tempio della seconda vita" come fosse una novità per Dylan, e per l'autore apocrifo di turno), così come "Il mondo perfetto", mentre "Necropolis" per niente, così come "La scelta" che sono stati i miei ultimi due Dylan Dog, chissà perché entrambi della Barbato: anticipazioni delle trame cariche di aspettative e poi aspettative deluse.
Aleksandr ha scritto:
Sul discorso generale pare anche a me che nei primi albi ci sia una concentrazione maggiore di qualità, che poi è andata più rarefacendosi. La sensazione è questa, perché nemmeno io sto leggendo tutti gli albi, li acquisto in base all'autore e/o alla trama se m'ispira.
Quindi percorso editoriale negli standard: primi albi col botto o quasi, poi calo fisiologico... Speravo che una serie dal taglio "antologico" affidata a più autori che avessero una certa autonomia riuscisse a mantenere un livello alto
almeno come lo sono stati Dylan Dog, Brendon o Nathan Never nei primi anni (cito loro perché li ho visti evolvere negli anni anche se in
differita). Se poi mi vanno pure a scorporare dalla serie la minisaga di Mercurio Loi...