Cravenroad7

Affatto! Sono tutte sigle esistenti e googolabili

Credo che questa scelta sia dovuta al fatto che la continuazione della serie dipenda dalle vendite iniziali...
In poche parole il Chiave preferisce andare sul sicuro, nel momento in cui avrà l'ok e Morgan diventerà una serie fissa (se mai lo diventerà) credo che inizierà ad osare di più.

Sulla ripetitività delle storie, come schema: mi pare che Chiaverotti abbia dichiarato a reti unificate che ML sarà così per molto tempo, nel bene o nel male. Ogni mese un caso di assassino/-io con tutte le derivazioni a margine di una storia che può scaturire da questo elemento base. Non è poi molto diverso da alcune serie tv attuali o passate, se ci pensate bene. Che possa stufare è ben previsto, come possa fidelizzare, facendo a meno della continuity dopo un primo assaggio utile solo per i primi episodi starter. Di sicuro non si stuferà l'autore che ha in mente di sguinzagliare decine di profili di ammazzatori sulle righe ansiosi di ritagliarsi 94pp di celebrità .

Detto questo, in tutto questo schematismo, a parte le variabili sul tema, va anche considerato come l'indagine e l'acchiappo del killer in sé non costituisca sempre l'elemento cardine dell'albo. Ne è un esempio questo #8 come lo è stato il #5 (quello del coccodrillo mammone, per intenderci), dove gran parte dell'albo è impiegata per concentrarsi sugli sviluppi processuali e sui risvolti che certi fenomeni possono segnare nei protagonisti. Aggiungendo come per un cacciatore di taglie è difficile imbastire una storia senza che ci sia una mente malata criminale di contorno...

Per il resto, comunque, io credo che il Chiave volendo possa giocarsi ancora diverse carte tenute coperte per vivacizzare il tutto... specialmente se consideriamo che una buona cosa (autocit.):



ALOHA BAD BOYS 'N' GIRLS

Più che la sinossi giallistica, intendevo proprio scene che vengono ripetute regolarmente in ogni albo: incontro con Pandora, scena al cinema, annuncio delle taglie e tante piccole cose sparse qua e là.
Che molto probabilmente sono volute dal Chiave per qualche motivo (magari per riprendere la formularità dei film di serie b).
Almeno un anno va lasciato passare prima di tirare conclusioni affrettate, però la tendenza pare questa. Che non è necessariamente negativa, a seconda di cosa uno si aspetta. In generale, io auspico un superamento di questa ripetitività in virtù di soluzioni narrative nuove che inframezzino la regolarità.
Del resto, anche Dylan Dog ha vissuto per anni su uno schema rigido a base di scenette sul tè, ma ci regalava anche perle con i personaggi calati in situazioni oserei dire ribaltate.

Comunque mi sono dovuto ricredere su Chiaverotti, ed è una delle prime volte che mi succede coll'autore dal Ray Ban splendente

ogni 2-3 pagine risalta fuori il discorso della troppa schematicità con qualcuno che si lamenta dicendo che fosse meno schematico la serie sarebbe migliore. Ormai è stato chiarito che è volutamente fatto così, quindi penso sia inutile continuare a insistere su sta cosa, a chi non piace non rimane che abbandonare, ma io non sarò tra questi

Copertina Morgan Lost di luglio...

Omaggio ai fratelli Rincione?

A parte gli scherzi, è una meraviglia!!!!!

come sempre, copertina di alto livello...

Dopo conigli e coccodrilli, ecco i paperi assassini.

Ci sarebbe molto da dire (e magari qualcuno l'ha pure fatto) su come la serialitá sia il filone dominante di questo decennio: dalle serie TV ha pervaso il cinema (ormai non esiste produzione holliwoodiana che investa senza prevedere un ciclo di 3 o piú film), la letteratura ed i fumetti. La Bonelli ha abbracciato appieno questa tendenza: non solo nei progetti di Recchioni per DD, ma anche nella pianificazione delle nuove serie, che quando non sono autoconclusive sono comunque organizzate in stagioni.

Eccezzion fatta per il Morgan Lost di Chiaverotti. La sua narrazione spontanea e senza pensieri, volutamente di corto respiro, a primo impatto é vintage, ma proprio nel suo essere cosí fuori dallo zeitgeist risulta paradossalmente fresca ed originale.

Su questo sono molto d'accordo

Morgan Lost è sfacciatamente vintage anche nel suo non cercare d'uniformarsi alla tendenza comune della serializzazione per cicli/stagioni, con forte imprinting da continuity. Eccetto i primi due numeri, presenta una sfilza di storie a sé stanti che potrebbe andar avanti ad libitum senza necessari collegamenti interni o in progress tra loro. Come alcuni telefilm anni '80/'90s, di cui potevi fruire di un singolo episodio senza pregiudicare la conoscenza di altri. O come certi personaggi SBE prima che dovessero "crescere" in una narrazione consecutiva - il primo con questo forte ascendente per cicli/saghe + loro conseguenze è stato Nathan Never, sul finire del secolo scorso.

In teoria è un'arma a doppio taglio perché ti può permettere di proseguire random all'infinito senza scoraggiare il lettore occasionale/non-aggiornato, ma potrebbe anche non invogliare per inconcludenza di fondo e mancato sviluppo delle prospettive, nel loro ripetersi, senza fidelizzare il lettore curioso di vedere "dove si va a parare" .

ALOHA TBC

Auguri a Chiaverotti sul topic della sua creatura.

Nessuno ha letto l'ultimo numero ?
Di per se e' un numero bello , pero' si ha l'impressione di leggere un dylan dog , di chiaverotti ,
Cioe' se sostituite il personaggio non cambia niente , tra l'altro l'albo ha una struttura tipo alcuni speciali di dylan dog.

Letto il nove...che dire...bellissimo! Se non è un capolavoro ci va molto ma molto vicino.

Non c'è il solito schema di cui molti si lamentano(almeno qui) ma una bella storia con molti momenti toccanti, tanti personaggi belli ed un profondo significato.
Sono molto soddisfatto!
Rimando ad un altro momento o quando altri avranno letto ulteriori commenti...perché il rischio di spoilerare è alto.

Morgan per quanto mi riguarda al momento si contende con Adam Wild la palma di migliore Bonelli in edicola!

Megamultiplex molto bello, subito tra i miei preferiti di Morgan Lost. Chissà forse prediligo il Chiaverotti più surreale e slegato da una, più o meno precisa, traccia narrativa lineare.
A me ha ricordato Il confine ed è un pregio visto il mio apprezzamento per quell'albo dylaniato (che rimane superiore).

La storia sa di già visto, ma il finale mi è piaciuto tantissimo...