leonearmato ha scritto:
Ad esempio non aono mai stato in grado di distinguere una storia della Barbato, se non per i megadialoghi e la pressoché totale assenza di Groucho.
La riconosci anche da quella settantina media di pagine ad albo pro sevizie revancho-femministe su Dylan.
Oltre quella porta, Il giardino delle illusioni, La peste, Necropolis, La Seconda Occasione, ...e cenere tornerai, dicono qualcosa?
Adesso con Nora e Gus crede di aver preso la piega del divertentismo trucido, ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti...
Drake 2.0 ha scritto:
[...] alcuni, rileggendo oggi le storie di Chiaverotti, le vedono sotto un'altra luce, considerandole ingenue o pacchiane. Erano perfettamente in sincrono con l'epoca di Nightmare, Friday 13th, Halloween, anche La Casa.
Che fossero nello spirito dell'epoca e derivassero dalla formazione/passioni dell'autore è chiaro, con riferimenti dichiarati al b-movie trash ed alle paturnie della generazione X. Ma questo non vuol dire che fosse solo un caso di trasposizione: alla fine ha creato una sua tipologia radicalmente precisa di albo dylaniato, che adesso nell'immaginario comune ne costituisce parte dell'ossatura storico-fondante a livello di identità, un gradino sotto soltanto al Maestro di Boffolara.
Le ingenuità sono parte naturale di quel percorso, l' "ignoranza" pacchiana era già cercata all'epoca per provocare e divertire (v. lungo discorso sulla pietra miliare di quel genere,
6pp di topic! ), ma adesso, lasciando perdere i contenuti, sfido quattro quinti degli autori correnti a scrivermi una
sceneggiatura con tempi e dialoghi disinvolti come lui sapeva fare
.
ANCHE SE OGGI NON C'E' IL SOLE
OMAGGIAMOLO CON UN ALOHA