Cravenroad7

Pensa quanto possono rimanerci male quando lo andranno a leggere se veramente lo ha comprato qualche minorenne per gusto del proibito

Post del mese

Mi sembra lo stesso post che ogni tanto salta fuori sul forum dedicato all'aurea editoriale sulle copertine di skorpio e lanciostory, l'arduo dilemma pro-tetta...tetta si, tetta no...

Questione di punti di vista: la storia non ha niente di realmente "vietato ai minori", ma io l'ho trovata comunque durissima.

Però rende evidente un conflitto che sarebbe il caso di sanare: un conto è se i dialoghi di tex sono datati, è Tex, lo si può accettare. Ma Dylan Dog è un fumetto che dovrebbe essere a mollo nella modernità. Mi piacerebbe che non volesse semplicemente dire smartphone, ma anche linguaggio consono all'ambientazione, quantomeno.

VIETATO AGLI SCRUTATORI


(nel senso che contiene tons di spoiler)

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Nun ce se semo, per quanto non direbbe mai di “stacce”.

Anche per il rispetto che porto all'autore, non mi sento troppo di girarci attorno edulcorando il giudizio con apostrofi autocensurate, vietate ai dissapori: confrontando l’albo con l’ultimo inedito (Io, il mostro…di certo non un cult) che ho letto di pugno suo, questa sembra una pugnetta svogliata al cospetto di una settimana di sesso sfrenato con Bar Refaeli .
Voto 5.

Sviato da titolo e copertina, pensavo onestamente si trattasse di un qualcosa di più osè-ato sul surriscaldante mondo delle perversioni sadofetish, con elementi esclusivi da cricca massonica complottante, magari prendendo spunto dalla saga di Millennium et similia, per l’assoggettamento misogino delle vittime/stumento di potere prima che di piacere. E invece trattasi solo di tiepidissima scampagnata nel mondo degli snuff vietato ai bollori - affrontato in chiave più inquietante nel Ritorno di Killex, grazie ai risvolti sociali – con excursus implicito nel torture porn vietato ai languori, perché privo di sbalzi ormonali e di scossoni significativi da basso ventre, o un po’ più in su per la paura .

Sceneggiatura affossata da una linearità scolastica vietata al batticuori, personaggi di cartapesta, dialoghi smorti, Dylan feticcio ebete di ogni complotto, fantasmi aggratise gggiustopper, hollywoodismo vanziniano, ed insopportabile crollo-incendio risolutore in coda vietata agli ardori (d’ingegno), come se ne sono visti a dozzine ormai per togliere le castagne dal fuoco e purificare nelle fiamme un esito altrimenti inqualificabile .

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Copertina-esca kinky vietata ai candori di prurigine che vorrebbe ammiccare ruffianamente ad un qualcos’altro di zozzarello che non ci sarà, ma almeno ha i suoi pregi nella nudità dell’impatto essenziale, per quanto non sono d’accordo sulla tendenza neogaribaldina-recchioniana di identificare Dylan ormai soltanto tramite una camicia rossa, e tutto il resto è vietabile agli illustratori. Ambigua l’androginia della figura inginocchiata, con quelle scapole scheletriche e la muscolatura dei glutei… ma dovrebbe comunque trattarsi di essere femminile a giudicare da sopracciglia, labbra e leggera curva in petto, vietato agli amatori del genere curvy, pare
Non si capisce da dove venga quella macchia di sangue visto che non ha ferite, ma escludendo le ginocchia potrebbe trattarsi soltanto del ciclo, vietando ogni clamore alla base, con Dylan che alla fine deve solo prosaicamente consegnarle un assorbente.
Continua ad esser vietato al bicolori il logo , la cui trasparenza vedononvedo non allude a nulla di hot, ma se non altro qui i contorni rossi riescono a dargli una parvenza da distretto red light.

Buoni i disegni, poco vietati ai pomodori visto che in certe scene non si è lesinato in splatter. Solo che dopo un po’ vengono anche loro a noja perché la coppia di disegnatori esagera nel sovraccaricare sfumature su sfumature (di grigio :!: ) che sinceramente ad un certo punto rendono tutto un po’ legnoso, ed inoltre sembrano anche messe un po’ alla carlona, non collegandole a nulla di preciso – flashback? Pellicole? Sogni? Buah… :
Preferisco nettamente quella pagine, tipo 20-25, dove prevale il genuino contrasto b/n vietato ai mortori. Dylan quasi plagiato da Stano in molte vignette (v. 13.ii e 60.iii), strappona 40enne miracolata dall’estetica visto che è identica a 20 anni prima, retini abbastanza evitabili, e quando deve dominare il bianco (v.fantasmi) poco piccante ci si perde in un piccattesimo di quarta mano.

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Sulla storia in sé non c’è molto da dire, e detto da me vuol dire molto .

L’intro può anche essere stuzzicante ed un certo appeal ce l’ha, con Dylan direttamente in sala e l’applauso “caloroso” (9.i) dopo un pajo di squinzie messe al flambé da Master Brutto(s)ceffo, prima della pellicola del gerarca cambogiano.
Ma si perde tutto in un bicchier di limonata quando l’arrapato fan(-toccio) Dylan cade nelle spire della sceneggiata da attricetta di Vanessa, e si beve fino al gargarozzo la sua pantomima da diva in preda ai fantasmi dell’oblio, in vena di gesti inconsulti pur di trovare un’ultima ribalta prima di ribaltarsi nelle lenzuola del Nostro, con moooolto spettacolo.

Sorvolando la questione del volo dato che ne hanno parlato altri, si passa a delle indagini stellestrisce che in pratica cominciano con un tassista e finiscono con un autista (32-44); mancava il benzinajo personale dei pensieri incendiari di Reinardt e avevamo chiuso il trittico, ma Ruju qualcosa di simile l’aveva già abbozzata in Uno Sconosciuto sulla Strada. Indagini lisce come l’olio lubrificante ma poco eccitanti e totalmente prive di atmosfera, va aggiunto, quando invece si poteva sfruttare meglio la californicatio implicita dall’ambientazione cinematogra-fica, anche perché questo Dylan Cruise alla ricerca di un indirizzo per un festi(val)no trasgressivo d’élite iperocculta poteva ricordare qualcuno…anche senza lasciare la Kidman a casa al posto dell’albergatrice .

Le scene degli snuff non sono male, ma sono (giustamente) ripetitive e nessuno può chiedere anche una trama da certe cose. Più divertenti i titoli dei filmacci di serie Z della Wilson che Dylan vintage custodisce in VHS prima che Groucho li rivenda su Ebay per comprarsi il bastone sadomaso dei selfie con Irma: cose come (29.ii) “The Horse Girl” ed “A Mummy in me” promettevano molto bene…a livello di sconcerie vietate ai censori
Una traccia interessante, a livello di ambiguità qui completamente trascurata, poteva esser quella della meta-riflessione Dylaniata sul suo piacere congenito nel guardare film horror, tra consapevolezza della finzione da consumo e realtà dei mille orrori che ha fronteggiato nell’arco delle sue “reali” avventure da indagatore .

Secondo me si doveva puntare di più sulla trashaggine spinta e strafottente dei Bloody Awards vietato ai non-cultori – v. Horror Paradise - e meno sulle pippe esteto-esistenziali di Reinardt (63-64) che alla fine viene giustamente archiviato da Dylan come un mero supporter di idiozie pseudoartistiche. Ma d’altronde i critici cinematografici sono una categoria idealizzata a sé stante, nel senso autostimolatorio .

Tra l’altro abbastanza fallata anche la logica del grande burattinaggio sadico/egocentrico ordito dalla Wilson a spese del solito Dylanfesso: ma perché farlo girare a vuoto, fargli prender suon di randellate e pestoni, quando bastava un invito ufficiale (anche sotto copertura o comunque in segreto)… visto che Reinardt era stato già avvisato del suo arrivo a Los Angeles (55.ii) e addirittura aveva già avuto istruzioni esplicite da parte di Vanessa (78.iv) per fare da testimonial alla consegna della statuetta
Senza contare come gli “espertoni” di cine-nefandezze su carne viva si facciano fregare dai trucchi di scena della Wilson+Lopez Bros – i fratelli Coen non tornerebbero vivi da Ciudad Juarez, mentre i Vanzina ci stanno girando il prossimo cinepasqualone - e siano portati a credere che quella che pronuncia le ultime frasi (76) prima di morire squartata sia proprio lei in fin di vita, e non la poveraccia messicana doppiata o lei stessa camuffata a dovere chemmanco Rambaldi .

In parte Dylan si riabilita nella sua foga di massacrare il gorilla a suon di statuettate (86), ma frana nel patetico subito dopo dicendo di voler salvare tutta la cricca di efferati sanguinari compiaciuti(88)
Divertente l’extra inquietogeno delle ultime vignette, ma è un po’ troppo poco perché questo nuovo film di Vanessa (come l’albo) venga ricordato da qualcuno .


Per il resto ribattezzerei il #357 col titolo Vietato ai Genitori, perché se i parenti di un ultra30enne dovessero leggere una cosa del genere, si farebbero molte domande atroci su dove venga sprecato ancora il tempo del loro ex-pargolo in preda alla vergogna glissante .


VIETATO ALOHA AI CURATORI

Appena finito di leggere la prima domanda che mi è venuta in mente è stata: PERCHÉ?
Incipit fantascientifico, storia inesistente, finale improbabile...davvero fatico a capire cosa aggiunge questo albo alla settima o alla nona (l'ottava sappiamo che è il tango con la scimmia) arte.
Mi dispiace perché dopo aver letto Hellnoir, mi sembrava di aver riscoperto un più carico, ma forse è vero che Dylan Dog è la tomba dello scrittore.
Volevo fare i complimenti a Stano per la cura e la sensualità con la quale disegna le figure femminili, e soprattutto a tutti i curatori che pensano basti un po' di Rosso e nero per citare Miller o Stendhal.
I disegni, che solitamente sono il punto di forza, stavolta davvero male, troppo manierismo, troppo genere, troppe sfumature davvero.
Dopo i Dylan Dog di Baggi, Bacilieri, Pontrelli e Dall'Agnol, questi disegni sono davvero un passo indietro.
Voto, per me siamo nella mediocrità totale, un autentica delusione.
Mi aspettavo qualcosa in più.
EDIT
Un altra nota sul volume in terza di copertina...si intitola ANGELI E DEMONI e come Cover ci metti un Dylan al centro tra un angelo e un demone?
Contenti alla Bonelli, contenti tutti...

Nel finale Ruju è alquanto disonesto:


Ad ogni modo, la storia è un thriller-horror scorrevole e squallido al punto giusto. Nella sua ampia produzione dylaniata, Ruju ha fatto di molto meglio, ma anche di molto peggio.
I disegni di Furnò e Armitano, pur funzionali alla storia e accurati, mi sono sembrati troppo anonimi.

Io non ho nemmeno capito la funzione di Dylan Dog nella storia.
Perché la Wilson si rivolge a lui e il suo ruolo durante il festival...trovo il tutto molto forzato.

Qualche rimasuglio in ordine avanzato ai commenti, visto che nella neuro-review stranamente ho tagliato corto coi dettagli.








Dylan in pratica è il feticcio del divismo tramontante della tipa .
Serve a gonfiare il suo ego ferito perché dopo oltre 20 anni custodisce con devozione ancora tutta la sua collezione di filmacci, ed è disposto anche a farle da laecché(-piedi ) ad un minimo sussulto emotivo se lascerà intuire un pericolo per lei imminente. E quindi dovrà addirittura scomodarsi su un volo intercontinentale causa invaghimento ansioso, per poi prender parte alla sua rivincita ideale su critici ed ex-fan tramite un exploit da statuetta (in testa ) che la immolerà nella storia del cinema snuffoso, anche come regista di se stessa e del proprio sacrificio per l'arte. In tutto questo si aggiunge il ruolo da mascotte-testimonial di Dylan, che come detto a pagina 78, era stato già prefissato come illustre proxy/guest star "da incubo" per la consegna del premio, nel caso la Wilson avesse vinto qualcosa .

Non è tanto la psicologia della tipa che difetta di quagliamento, quanto le modalità forzose del suo piano semi-assurdo, che espone Dylan a pericoli inutili - bastava un invito ufficiale, senza caccia al tesoro/indagine abusiva - e si affida eccessivamente alle tempistiche del bombarolo gelosone che avrebbe dovuto vendicarla facendo saltare culallaria tutti gli astanti. Bastava che uno dei due sfasasse qualcosa nei tempi, con un imprevisto impilotabile od un'alzata d'ingegno, ed entrambi ci avrebbero rimesso le penne, mentre il suo film magari veniva per l'ennesima volta trombato dalla claque o dimenticato per l'eternità




Beh, questo tipo di licenze alla fine sono ampiamente concesse... non sempre il lettore è tenuto a capire/poter sapere tutto da elementi ricostrubili, considerando che in questa storia è anche informato in anticipo rispetto a Dylan sul lato "snuff" dei film. Volendo si può anche malignare che i disegnatori si siano scordati di inserire questa cosa nella scena d'intimità tra i due, ma questo è un altro discorso... e sinceramente non è l'elemento più paraculo dell'albo




A me quella vignetta - piaciuta tantissimo ad Rkc che non stava più nella pelle per spoilerarla nel video - è sembrata un buon espediente divertito per rimettere in gioco il fattore realtà/finzione attraverso la possibilità di girare "nuove scene" di orrore e violenza su commissione arbitraria. Dylan sembra ormai lontano di spalle, e probabilmente non è lui il bersaglio di questa nuova "azione", mentre la Wilson potrebbe avere un rigurgito di cine-masochismo per accrescere il mito di se stessa, ma alla fine trattasi soltanto di vignetta più che altro simbolica, un aspirante controfinale mancato, in poche parole .


VIETATE ALOHA AI NON CINEAMATORI

siete tutti invitati al mio festival esclusivo, nel caso. Per ogni ingresso uomo (ancora intero) almeno 6 donne al seguito poco vestite per il rito...

Gia' solo per il fatto che Ruju non ci abbia infilato dentro l'ennesimo mostro di origine piu' o meno sconosciuta,lo rende un albo da non scartare aprioristicamente."Vietato ai minori" ha il pregio di essere una buona storia di genere.E il difetto di essere SOLO una buona storia di genere.Specie per chi si aspetta il capolavoro assoluto,cosa che per altro succede ogni mese.O da chi magari c'ha la frasetta preconfezionata tipo "e' l'ultima volta",o "dopo Sclavi,il diluvio",o "una volta i treni...".
Vabbe',esaurita la ripetitiva premessa passiamo all'albo.Storia che pur senza strafare,colpisce abbastanza duro e ha la non trascurabile qualita' di lasciarsi leggere con piacere.Accenni,ma apprezzabili accenni di splatter,gore,voglia di osare.Ripeto,senza far gridare al miracolo.Una trama tuttavia dura,che attraverso il discorso cinematografico(sempre apprezzabile,anche per l'ironia macabra e la critica non tanto velata al sistema)ci racconta emozioni,sensazioni.Quelle emozioni da palcoscenico,da set cinematografico che potrebbero costituire l'unico mondo possibile per chi come la nostra Vanessa,vive nel ricordo di se e della gloria passata.
Dylan nella parte del fan accanito e' credibile il giusto,ma quel tanto che basta per partecipare attivamente alla vicenda e indagare fino in fondo.Ha fatto ben di peggio in passato,e anche per meno,di prendere un aereo.Ma capisco che sia doloroso leggerlo e vederlo,e motivazione plausibile per stroncare l'albo,abbandonare la serie e maledire la Bonelli tutta.Certo,certo...
Chiaramente,non privo di difetti e forzature.Si veda la spiegazione su come Dylan capisce la cronologia degli eventi,o sulle anime dell'emperor nel finale...perche' ci voleva per forza la parte soprannaturale,e che cacchio...
Ma tutto sommato,la sceneggiatura scorre bene e si difende in modo autorevole.Le citazioni,da "Hostel" a "8mm" per dirne qualcuna...lasciano capire piu' di qualcosa sull'influenza cinematografica e tematica per Ruju.I disegni sono decisamente apprezzabili a parer mio.
Non siamo ai livelli delle ultime due uscite,ben piu' profonde e con diverse chiavi di lettura e interpretazione.Ma nel suo "piccolo",si difende bene e fa il suo con mestiere ed efficacia.

Non è che uno ogni mese si aspetta il capolavoro, non pretendo Macchie solari o L'eterna illusione, a me sarebbe andata benissimo pure una cosa senza pretese come Chi ha ucciso Babbo Natale? o I mostri di Sullivan.
Io l'ho trovato bruttissimo e molto lontano non già dalle vette di Dylan Dog ma dalla media dello stesso Ruju. Ma soprattutto: dove sta la durezza? durezza perché, se è tutto macchiettistico e confuso? come si fa a dire che la sceneggiatura scorre bene se è piena di forzature e saltelli? Sul tema del cinema e del divismo, non aveva già scritto la bellissima Polvere di stelle (tutto un altro pianeta, come storia)?

Se vai a rileggerti qualche vecchia discussione puoi verificare che io sono tutt'altro che un fan di Ruju, però quest'albo mi è piaciuto al punto da collocarlo ai posti più alti – per gradimento personale – della sua intera produzione. Non l'ho trovato assolutamente macchiettistico e neanche particolarmente confuso; che non tutto fili benissimo è vero (non sempre i personaggi fanno la cosa logicamente più sensata), ma nonostante questo la sceneggiatura mi pare fluida e non ho faticato neanche un po' ad arrivare a fine albo. Ribadisco anche che, pur essendo un lettore più che scafato, ho trovato la lettura disturbante e tutt'altro che piatta, quasi difficile da affrontare in certi punti. Dura, certo. Un po' come certi film di Tobe Hooper (Quel motel vicino alla palude, per esempio), sgangherati ma in grado di trasmettere autentico malessere e di lasciare addosso un'inquietudine duratura.

Alla fine della fiera, bisogna semplicemente accettare che lettori diversi leggano in modo diverso una medesima storia, e che quel che lascia indifferente alcuni possa avere un forte impatto su altri. Sta di fatto che l'albo sta dividendo abbastanza nettamente gli utenti, onde per cui sarebbe semplicistico e inutilmente sbrigativo liquidarlo in due parole.

Ma io accetto ben volentieri le opinioni altrui,e diverse.Ma che sia tutto macchiettistico e confuso,chi lo dice?...tu?...di conseguenza,spero non ti dispiaccia se io non la penso cosi'.E la sceneggiatura scorre bene al netto dei difetti che ho evidenziato io stesso.Poi ci sarebbe da discutere su cosa riteniamo difetti.Ad esempio,quando leggo...esagerando eh,gente scandalizzata perche' Dylan ha preso l'aereo,non so se ridere o piangere.
Detto questo,la storia scorre bene soprattutto se presa per quella che e'.Una trama "di genere".La durezza poi,mah...non so,se per te era una festa in famiglia,allora Amen.A me pare che il tema trattato,e anche il modo e la caratterizzazione di certi personaggi in relazione alla critica,plateale,a un certo tipo di approccio alla visione del pubblico...non sia proprio all'acqua di rose.

Ah,e nemmeno io sono un fan di Ruju eh...anzi.

Hai fatto un'unione tra il mio messaggio e quello del Don: io sono d'accordo con te, è lui quello che non lo è.