Sinceramente questo
#8 finora è quello che ho gradito meno, assieme alla storia dei conigli. Voto
5 1/2. Assomiglia per bipartizione netta al
#5 del coccodrillo - prima omicidi in serie, e poi
legal issue - ma si porta dietro troppe tematiche in modo squassato, mentre lì il focus era solo sul rapporto madre-figlio e sviluppato meglio.
Disegni favolosi, ma questo
Bufi mi sembra sprecato con quelle 50 e passa sfumatura di grigiore che non arrapano: lo vorrei vedere su un b/n più pulito e feroce. Ottime le espressioni dei volti, gli effetti di luce, gli interni cupi, anche se a differenza di altri lettori mi sembra l'autore che ha trascurato di più l'impatto scenografico della città, meno eclatante che nei numeri precedenti
.
La sceneggiatura può anche andar bene, gli scambi come alcuni personaggi funzionano, ma le riflessioni sentimentalizzate fino al seghismo vero e proprio da parte di Morgan "l'afflitto per posa" dopo un po' mi hanno rotto. Cadendo nel ridicolo involontario quando si lamenta delle "
poche altre donne della mia vita" mentre se ne bomba nù paro al mese quando va male
Bene invece il fatto di prender poco sul serio la politicizzazione del "messaggio" lanciato dal killer, che alla fine si rivelerà un "normale" squilibrato sanguinario con problemi familiari. Come giustamente si fa autoironia sulle sue panzane copincolla da attivista solitario, sulla volgarità degli instant-media che baracconizzano ogni fenomeno, e su come Morgan spesso se la cavi con baracconate da
action movie di serie B. Alieni inclusi
Posso sorvolare sull'input forzoso delle indagini tramite finanziaria, sulle troppe donne fragili ed oscillanti messe a sistema (salvo solo la ragazzina), e sul copy-cat passionale davvero decerebrato - ma d'altronde sempre di pazzoidi si tratta, ed il matrimonio elettrizzato ha un suo
cool-smo in chiusura
- ... però la storia, a livello di soggetto, parte da una premessa di un'
incoerenza insostenibile di fondo al limite del cialtronesco, nel volersi ergersi a modello di campagna sensibilizzante contro la pena di morte. E lo fa pesare diverse volte nell'atteggiamento di Morgan
.
Maccome, proprio lui mi fa il pistolotto moralizzatore contro la pena capitale, quando da solo si arroga il diritto (
in quanto cacciatore di taglie) di accalappiare assassini vari - quando non sterminarli sul posto - per consegnarli poi a chi
Alla giustizia ipergarantista e lemme italiana
Non mi pare: per quanta corruzione regni nel burocratesimo di Nea Heliopolis, sempre in pasto ai tribunali sommari locali consegnerà le sue prede post-incasso, che faranno una brutta fine elettrizzata, come tanti di quei maniaci defunti in poltrona che immagina nel mare di sangue almeno una volta ad episodio.
Ed anche l'eco pop che danno i media a questo genere di mattanza gli torna indirettamente utile per fomentare il clamore del fenomeno dei killers e guadagnarsi la pagnotta a prezzo maggiorato.
Meglio quando Claudione non innalza pulpiti, e preferisce farci pulpitare l'animo con deliri più pulp come l'astronauta voodoo del mese scorso o la multispettacolarità trash di un multiplex per il mese prossimo
ANCHE ALOHA E' UNA SENTENZA