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#356 - La macchina umana
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Voti totali : 110
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 Oggetto del messaggio: Re: #356 - La macchina umana
MessaggioInviato: sab mag 14, 2016 10:59 am 
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Iscritto il: gio ott 09, 2014 3:21 pm
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Ottimo. Bilotta è l'unico autore di Dylan Dog a scrivere come Sclavi. Unica pecca dell'albo sono i rimandi al nuovo corso. De Tommaso è grandioso e anche il titolo e la copertina sono ben riusciti.


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 Oggetto del messaggio: Re: #356 - La macchina umana
MessaggioInviato: dom mag 15, 2016 8:15 pm 
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Iscritto il: lun feb 20, 2012 7:51 pm
Messaggi: 80
Io gli do un bel 9, la storia di Bilotta trasmette un angoscia e un realismo della società attuale in maniera sorprendente, affronta temi molto importanti come le ingiustizie nel mondo del lavoro, i rapporti sociali, e il consumismo dell'uomo moderno.


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 Oggetto del messaggio: Re: #356 - La macchina umana
MessaggioInviato: lun mag 16, 2016 1:43 pm 
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Iscritto il: dom ott 29, 2006 4:00 am
Messaggi: 829
leonearmato ha scritto:
Oh, a me i Sonata Arctica :mrgreen:
Stiamo raschiando il fondo del barile.

Beh, suvvia. I Sonata Arctica possono vantare almeno un paio di album davvero buoni: Silence e Unia.
E lo dice uno che ascolta quasi esclusivamente death e black, non power.

Io invece sono di quelli che ha scoperto il metal con I was made for loving you dei Kiss. :!:
Lì sì c'è che da sprofondare per la vergogna! :?

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Ti mostrerò la paura in una manciata di pixel...


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 Oggetto del messaggio: Re: #356 - La macchina umana
MessaggioInviato: lun mag 16, 2016 2:03 pm 
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Iscritto il: ven feb 20, 2015 5:53 pm
Messaggi: 2562
Cyber Dylan ha scritto:
Beh, suvvia. I Sonata Arctica possono vantare almeno un paio di album davvero buoni: Silence e Unia.

Pienamente d'accordo :oops: :oops: :oops:
Cyber Dylan ha scritto:
Io invece sono di quelli che ha scoperto il metal con I was made for loving you dei Kiss. :!:
Lì sì c'è che da sprofondare per la vergogna! :?

Perchè vergogna?????!!!!!! :o :o :o
Io l'ho scoperto con una musicassetta metal che davano in regalo con Gordon Link (un bel fumetto di Manfredi) :)
Spoiler!
Immagine

Poi, da allora ho cominciato ad ascoltarlo normalmente. :)
Scusate l'OT

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Riflesso nello specchio,
vidi per la prima volta il mio vero oi.
https://www.instagram.com/dipintendo


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 Oggetto del messaggio: Re: #356 - La macchina umana
MessaggioInviato: lun mag 16, 2016 3:53 pm 
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Iscritto il: mer lug 22, 2015 9:43 am
Messaggi: 389
Ne abbiamo tirata fuori di cacca musicale :D
Comunque anche io ho buoni ricordi di Silence dei Sonata Arctica. Mi è capitato di ascoltare qualcosa di più recente ma hanno fatto veramente una brutta fine.

Wolkoff ti rispondo quando avrò voglia di tradurre il tuo supercazzoloso e poco grammaticalmente corretto forbito scrivere ;)


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 Oggetto del messaggio: Re: #356 - La macchina umana
MessaggioInviato: lun mag 16, 2016 5:12 pm 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
Messaggi: 12588
Località: Verona
Dip, ma quella è la cassetta sulla quale c'erano "Gipsy Roads" e "Hungry For Heaven"? :o

Se sì, all'epoca la comprai (e la ascoltai un sacco) anch'io! :) :dito:

_________________
È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: #356 - La macchina umana
MessaggioInviato: lun mag 16, 2016 5:36 pm 
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Iscritto il: ven feb 20, 2015 5:53 pm
Messaggi: 2562
rimatt ha scritto:
Dip, ma quella è la cassetta sulla quale c'erano "Gipsy Roads" e "Hungry For Heaven"? :o

Se sì, all'epoca la comprai (e la ascoltai un sacco) anch'io! :) :dito:

Sì sì :P
Bellissima! ! Mi pare fosse il 1991 e in edicola uscì anche una bella raccolta metal. Ve la ricordate? Io presi gli anthrax, i suicida tendenciens, Steve Vai

http://thumbs.ebaystatic.com/images/g/5 ... s-l225.jpg

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 Oggetto del messaggio: Re: #356 - La macchina umana
MessaggioInviato: mar mag 17, 2016 10:44 pm 
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Iscritto il: mer ott 30, 2013 9:02 pm
Messaggi: 4173
Località: Macondo
Per fortuna che ho siamo in molti seguaci dei Sonata ahahah, mi rinfrancate :D non sono aggiornato sugli ultimi album, Granger, ma posso immaginare la fine che hanno fatto...

In tema di spazzatura musicale, adesso sento Gianni Togni <3

_________________
Di solito ho da far cose più serie, costruir su macerie o mantenermi vivo.


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 Oggetto del messaggio: Re: #356 - La macchina umana
MessaggioInviato: mer mag 18, 2016 11:21 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
Messaggi: 6992
Località: Inverary 2.0
Visto che il topic ormai langue, da libero professionista del cazzeggio aggravato in liberissima uscita di senno, richiamo all'adunata elettorale per galeoniche liste di coscrizione.
Daje regà, semo ancora ad una 50ina di voti, ci vogliono nuove schede in urna; anche se non avete letto tutte le storie in lizza mettete giusto un voto per la causa, magari ci scappa pure il rimborso elettorale per le spese del treno se tornate da mammà :* :D :*

https://www.cravenroad7.it/forum/viewtopic.php?f=8&t=9443

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ALOHA L'ANNO PROSSIMO METTIAMO IL TELEVOTO DA CASA

_________________
Io no capito, io no capito

(anta baka?! [...] kimochi warui)


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 Oggetto del messaggio: Re: #356 - La macchina umana
MessaggioInviato: gio mag 19, 2016 7:41 am 
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Iscritto il: gio nov 05, 2015 5:07 pm
Messaggi: 2921
dopo vari ripensamenti sulla lettura del suddetto (difficilino anzichenò) albo e impegni recenti nella vita reale,
alla fine mi sono deciso...che dire? che forse, inconsciamente o no, non volevo leggere la suddetta storia per
via di miei antichi trascorsi lavorativi in una società para para a quella in cui il nostro povero dylan/precario
è condannato?!? che diverse situazioni vissute dal nostro ed i suoi miserrimi colleghi, mi hanno ricordato fin
troppo bene parecchie occasioni in cui il sottoscritto ed i suoi compagni di sventura pseudo lavorativa si sono
trovati in più di un occasione, in quel piccolo girone infernale che era per l'appunto la società a cui per un bel
po di anni abbiamo regalato le nostre sacre essenze?!? :3 che forse impianti lavorativi così assurdi e
meccanici come la daydream di questo albo n° 356, esistono veramente?!? purtroppo, almeno per me, in quel
periodo smagnetizzante della mia vita, si! :? fortunatamente, conoscendo altre realtà lavorative, mi sono poi
reso conto che io e pochi altri siamo forse stati l'eccezione, e non la regola... :3 ma questi cosidetti inferni
possono essere, nella loro assurdità, una triste realtà! e non a caso cito la parola inferni...difatti, la lettura
dell'albo mi ha riportato alla mente vetuste e (quasi) sclaviane riflessioni...tempi da equazione
dylan=specchio della società che genera i suoi mostri o i suoi stupidi primati al comando, e che ha fatto
oscillare il mio dylanometro tra albi storico/sociali come
il fortissimo pugno allo stomaco di Vampiri e gli alienanti Inferni burocratici di golcondiana memoria...
ovviamente con le dovute distanze sia chiaro, per quanto bilotta svolga qui un buon lavoro.
Rimanendo in tema di ricordi dylaniati, la figura dell'imboscato anarco/insurrezionalista all'interno della ditta,
mi ha rammentato alla lontana (e sopratutto per come viene raffigurato fisiognomicamente da de tommaso),
il buon Scout del mitico Zed...anche lui era, dopotutto, un dissidente in possesso dell'unica
chiave per abbattere il muro sociale autoimposto, ed in fuga verso un salvifico(?!?) altrove...
Un albo difficile, che forse, troppo coinvolto personalmente ed emotivamente, ho faticato a leggere e forse giudicare...
ma in finale reputo buono e molto al di sopra degli standard attuali...a riprova che Bilotta è, seppur non del tutto,
a fuoco con quella parte di universo social/disturbante che dylan (spesso) era nel suo glorioso ed antico passato...
certo, abbiamo di nuovo un dylan vittima degli eventi e che subisce anche qui...
che non indaga (anche se forse, fantasticando proibitamente, lo fà :wink: )
ma alla fine, tirando le somme e le corde del personale soggettivo gusto
o sdegno di ognuno di noi, e che magari vive questo attuale e difficile presente sulla sua pelle, forse,
e dico forse, un piccolo segno emozionale (nel bene e nel male) quest'albo può lasciarlo.
Ora come ora, anche io sono fuggito idealmente
Spoiler!
nelle catartiche e salvifiche campagne come fà
dylan nel finale della storia
, guardando con un altro punto di vista sia la lunga fila che ho lasciato alle
mie spalle, e sia ciò che invece ho riacquistato nella mia anima di artista, dopo che frustrato e spersonalizzato,
vivendo ogni giorno uguale al precedente, nella mera sopravvivenza di quel grigio percorso, avevo perduto...
però, non voglio condannarlo in pieno...perchè servì solo a farmi capire chi ero veramente sempre stato,
e quale scatto (riscatto) di reni dovevo fare, per riprendermi la mia vita...
creando il mio nuovo mondo e lavoro! :)

Di certo, come detto nella sua videorecensione dal buon RKC, non è questo albo con cui far iniziare a leggere dylan ad
un neofita avventore...sono d'accordo con lui...ma almeno una piccola prova l'ho fatta, e con una persona a me cara
che leggendolo, è rimasta colpita e al tempo stesso interdetta, dalla suddetta storia...seppure l'avesse lodata per la
fantasia e l'originalità con cui veniva affrontato un tema così pesante...
e qui mi collego, per quel che riguarda la freschezza e l'originalità del soggetto di Bilotta in questo
suo la macchina umana, aprendo la parte finale dedicata ai puntigli
da vero scassa palle rovina magia :mrgreen: il quale sono a volte, ed annotazioni a margine:

già dal titolo si va richiamare il romanzo La macchia umana, di philip roth e la sua conseguente e modesta
trasposizione cinematografica...e volendo, fin qui tutto bene;
dopotutto, non c'è nessun nesso tra le due storie se non il titolo.
Dove invece Bilotta va a pescare abbondantemente per tutta l'ossatura della storia, e per delle situazioni
analoghe che accadono all'interno dell'alienante mega ufficio,
è nel film Clockwatchers- impiegate a tempo determinato (1997) della regista esordiente Jill Sprecher.
lascio una delle tante descrizioni e recensioni che ne danno i siti cinematografici, per capirne la similitudine:
attori e attrici, interpreti d'un gruppo di impiegate precarie d'una grande azienda. Sono quelle ragazze che
aspettano fissando il quadrante dell'orologio l'ora di andarsene, che sanno fare poco e fanno nulla, che dopo
il non-lavoro vanno a bere insieme e magari dalla chiromante, che pensano ad altro (un posto fisso, sposarsi,
diventare attrice, mettersi a dieta, scrivere) e sperano nel meglio. Ritratto di "persone che vagano nell'esistenza
girando in tondo... persone ripetitive come fotocopie che in silenzio e in attesa guardano scorrere la vita", il film
è pure l'analisi d'una azienda: con le sue regole mutevoli e stupide, le persecuzioni disciplinari, i licenziamenti
vendicativi, l'ordine improduttivo, le ridicolaggini. Intelligente e patetico, Clockwatchers ha offerto al festival
un'immagine dell'infelicità lavorativa contemporanea...Clockwatchers" ha il pregio di saper illustrare, usando le
forme leggere della commedia tragica, due aspetti grotteschi del nuovo mondo del lavoro, sintetizzandoli in maniera
efficace per il grosso pubblico: uno è quello del vuoto di idee e addirittura di funzionalità di molte corporations sorte
negli Anni Novanta e l'altro quello della condizione degli impiegati "interinali", oggi tristemente di gran moda.

ecco, basterebbe questo piccola recensione del film per capire di cosa parla il film (e per chi volesse approfondire
lascio link wikipedia https://en.wikipedia.org/wiki/Clockwatchers) e di cosa parla bilotta nel suo
la macchina umana...addirittura le congruenze appaiono anche nei personaggi e uno in particolare...
la ragazza spia ed arrivista (arrivista di che poi? visto che come nel fumetto,
anche nella realtà spesso e volentieri ho visto gente spiare
e malignare inutilmente e rovinando la vita ad altri poveri disgraziati come loro, solo per
un fantomatico scatto in avanti nella triste catena produttiva che poi non arrivava,
e non arriverà mai, negli ambienti come quello conosciuto dal sottoscritto...
)
con gli occhiali che fa licenziare un povero impiegato è presa, sia per carattere, che per
fisionomia da un meschino personaggio femminile del film:
Immagine
allora, non saprei giudicare se questo aspetto sia un pregio o un difetto nella sceneggiatura di bilotta, ma
nel complesso ci può stare (forse);
dopotutto il cinema è sempre stato una piccola molla di partenza per molti albi di dylan, quindi... :3

capitolo Groucho :g: :
che dire? un groucho da incubo :x: in tutti i sensi! nelle sue folli elucubrazioni (pensate e non) politico/sociali
in stile Carl groucho Marx! :wink: ...molto più in parte qui, che all'assenza di dylan, recluso un giorno in più nel
dannato ufficio, è pronto a svendere tutte le sue cose (galeone ritornante compreso) interpellando anche l'obitorio,
di quanto invece non lo fosse in "Il Cuore degli uomini" , in cui si preoccupava della scomparsa( brevissima!)
di dylan, peggio di un amante sconsolato! :*
Insomma, un groucho talmente surreale e agghiacciante(quello che preferisco in assoluto), da confondersi
totalmente con gli altri numerosi mostri che popolano l'abitazione di craven road 7...lui, che da sempre dovrebbe
essere il primo incubo vivente ed alieno con cui dylan ha a che fare da quel lontano 1986! si, certo...alcune battute
dell'albo sono un po stantie...ma i suoi interventi servono anche a dare la misura di questo what if?!? infernale
in cui dylan è precipitato.
Inutile dire che la risultante horrorifica della presenza e smorfia facciale di groucho,
è data anche dai perfetti e alienati disegni di De Tommaso, un autentico maestro dal glaciale pennino,
che sa ben calibrare luci e chiaroscuri nel restituire le ambientazioni angoscianti e sature di neon
e radiazioni da schermo del pc;
in lui (ma già conoscevo e ammiravo il suo talento da tempo) ho visto il miglior Alex maalev, artista in
forza alla marvel e autore del bellissimo ciclo noir di daredevil scritto da Michael brian bendis.

tirando le somme di questo mio inutile sermone :wink: ho optato come accennato in precedenza per il buono...
non arrivo all'ottimo, non solo perchè la storia non è ancora quel capolavoro che ancora mi aspetto dal nuovo corso,
ma anche e sopratutto, per il mio troppo, e quindi poco obiettivo (forse), coinvolgimento sul lato
personale che potrebbe aver un po troppo traviato, anche nel bene, il mio giudizio su questo numero;
di una cosa però sono certo...questa è di certo la strada che bisogna mantenere per il futuro di dylan. :dito:
a presto...e namaste!

_________________
Il segno è sottoposto alla legge, le apparenze non sono che sottoposte alle regole del gioco.
https://ilfumettarovetusto.blogspot.com/


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 Oggetto del messaggio: Re: #356 - La macchina umana
MessaggioInviato: dom mag 22, 2016 9:12 pm 
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Iscritto il: ven set 02, 2005 11:51 pm
Messaggi: 223
Storia bellissima. Alcune scene da brivido: tra cui quella finale, il Dylan sotto la pioggia, o il "fine dell'episodio" a metà albo.
In generale, penso a volte che ci si soffermi troppo su alcuni dettagli e si perda il quadro generale dell'albo.
Grandissimo Bilotta, avercene.

_________________
Fuori Dal Blu... E Dentro Al Nero.


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 Oggetto del messaggio: Re: #356 - La macchina umana
MessaggioInviato: lun mag 23, 2016 12:09 pm 
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Iscritto il: mer mag 04, 2011 3:00 pm
Messaggi: 2158
BlackDream ha scritto:
In generale, penso a volte che ci si soffermi troppo su alcuni dettagli e si perda il quadro generale dell'albo.
Ma è l'autore stesso che ha preferito dedicarsi ai dettagli più che al quadro generale.

_________________
l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
Sta dicendo cose assurde?
Per niente. (cit.)


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 Oggetto del messaggio: Re: #356 - La macchina umana
MessaggioInviato: gio mag 26, 2016 12:32 pm 
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Iscritto il: mar feb 09, 2010 6:34 pm
Messaggi: 242
Voto 8. Storia fuori dalle storie, adimensionale e parallela. Ossessiva e claustrofobica spaventa veramente per la realtà dei temi trattati.
Paura basata sul vissuto. Livelli di sceneggiatura altissimi per Bilotta.
De Tommaso paurosa nella sua bravura!


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 Oggetto del messaggio: Re: #356 - La macchina umana
MessaggioInviato: gio mag 26, 2016 12:41 pm 
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Iscritto il: mer feb 29, 2012 12:49 pm
Messaggi: 128
Riletta ieri, sceneggiatura SUBLIME e SUGGESTIVA! Bilotta è un grande narratore


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 Oggetto del messaggio: Re: #356 - La macchina umana
MessaggioInviato: ven mag 27, 2016 2:58 pm 
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Iscritto il: gio nov 22, 2012 2:02 pm
Messaggi: 1082
Località: Munfrâ
Il pomeriggio dopo averla letta al lavoro mi hanno chiesto se potevo fermarmi un'ora. E anche il giorno dopo. ...

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"È un vero peccato che impariamo le lezioni della vita solo quando non ci servono più."
Oscar Wilde
http://www.youtube.com/user/MatoccTube


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