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#356 - La macchina umana
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 Oggetto del messaggio: Re: #356 - La macchina umana
MessaggioInviato: mar mag 10, 2016 4:10 pm 
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Jones ha scritto:
una volta letta vogliamo scriverne una recensione ma questo crea il rischio che il piacere della lettura venga fagocitato dal bisogno di trovare l'errore, analizzare in maniera maniacale ogni vignetta, eccetera.


Appunto, ma questa riguarda il media in sé - cioè la rete - e le modalità disponibili per scambiarsi/contaminarsi informazioni. Mi sembra peggio che ovvio. Non c'entra che una storia sia stata pubblicata in origine nel '92 e goda per questo di maggior lassismo/benevolenza critica.
All'epoca si scrivevano le letterine alla redazione, adesso la redazione lurka le nostra menate qui sopra.
Prima si scambiavano due parole col compagno di merende, adesso ci sono potenzialmente miriadi di sfaccendati che possono leggere le tue opinioni ed intervenire. E parlando per me, se una storia mi è piaciuta, stai tranquillo che saprei scendere nel dettaglio in quegli elementi di gradimento che la magnificano come sono propenso ad indicare quelli negativi che la affossano.

Ma questo è un altro discorso...e non voglio sgolarmi in questa sede. :dito:

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 Oggetto del messaggio: Re: #356 - La macchina umana
MessaggioInviato: mar mag 10, 2016 4:17 pm 
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Jones ha scritto:
Secondo me il discorso di myskin è corretto ma non tanto per quanto riguarda il giudizio a livello di voto di una storia ma proprio nel modo in cui ci si approccia. Forse più da.... critici, nel senso che sappiamo che una volta letta vogliamo scriverne una recensione ma questo crea il rischio che il piacere della lettura venga fagocitato dal bisogno di trovare l'errore, analizzare in maniera maniacale ogni vignetta, eccetera.

Sì e no. Ma non importa, non ho più tanta voglia di approfondire. Tanto le due o tre repliche che ho ricevuto una specie di risposta indirettamente me l'hanno data lo stesso.


Ultima modifica di Myskin il mar mag 10, 2016 5:30 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #356 - La macchina umana
MessaggioInviato: mar mag 10, 2016 4:49 pm 
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Non capisco perché si cerchi di fare lavori intellettualmente stimolanti con mezzi intellettuali insufficienti e temi vecchi e logori, passati più che inattuali. A che cosa vada attribuita questa ossessione per la storia fuori dagli schemi, che infine storia non è, che si riduce a parabola biblica di scarso valore, che in termini di densità ed efficacia si colloca sempre nella tranche inferiore di un ipotetico grafico di riferimento. Cosa generi questo rifiuto per il Dylan Dog semplice e la ricerca per queste metafore non-metafore che puntualmente rivelano un'anima banale, fangosa e fasulla. Al di là della solita cornice grafica di qualità, azzeccata, accattivante, non capisco cosa dovrei cercare in questo fumettistico dibattito rimasto indietro di venti-trenta e più anni. Forse scoprire una crescente antipatia per l'ingenuo e ingessato protagonista, perennemente vittima degli eventi (e pensare a quanto è stato criticato l'omonimo filmino...).

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 Oggetto del messaggio: Re: #356 - La macchina umana
MessaggioInviato: mer mag 11, 2016 11:50 am 
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Iscritto il: mer lug 22, 2015 9:43 am
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Myskin ha scritto:
Jones ha scritto:
Secondo me il discorso di myskin è corretto ma non tanto per quanto riguarda il giudizio a livello di voto di una storia ma proprio nel modo in cui ci si approccia. Forse più da.... critici, nel senso che sappiamo che una volta letta vogliamo scriverne una recensione ma questo crea il rischio che il piacere della lettura venga fagocitato dal bisogno di trovare l'errore, analizzare in maniera maniacale ogni vignetta, eccetera.

Sì e no. Ma non importa, non ho più tanta voglia di approfondire. Tanto le due o tre repliche che ho ricevuto una specie di risposta indirettamente me l'hanno data lo stesso.


È semplicemente la storia che si ripete, cambiano i modi, ma niente altro.

Qualche tempo fa leggevo la seconda ristampa di alcuni numeri che ora non ho sotto mano (poi casomai ve li scrivo - ma siamo a inizio anni 90). La posta è piena di lettere di gente offesa dal Nun ce rompete, che è offensivo nei confronti dei lettori, e che avrebbero smesso di leggere Dylan Dog, ma come vi permettete?, perché non sono più i tempi di una volta. E se ci fossero stati già i forum?

Oggi quel nun ce rompete è diventata una carineria affettuosa e simpatica, mentre quello di Recchioni offensiva nei confronti dei lettori.
Ma è un fatto di percezione eh, la stragrande maggioranza dei lettori non trovò nulla nel primo nun ce rompete, come nel secondo.

Esattamente lo stesso discorso puoi farlo su come vengono giudicate le varie storie.
Senza ombra di dubbio c'era gente che rompeva il cazzo anche sui primi venti numeri, solo che al massimo mandavi una lettera alla Bonelli, perché se provavi a parlarne di persona a qualcuno quello giustamente ti spaccava il setto nasale. Oggi c'è internet e scripta manent; però è divertentissimo leggere alcune critiche allucinanti su numeri più recenti, che potrebbero essere pari pari utilizzate sui primi 100. O i primi 50. O i primi 20.

Ma ripeto, è la storia che si ripete.


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 Oggetto del messaggio: Re: #356 - La macchina umana
MessaggioInviato: mer mag 11, 2016 12:28 pm 
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Iscritto il: mar feb 03, 2015 10:01 pm
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No, è un semplice bias di selezione. Gran parte delle persone che scrivono su questo forum hanno cominciato a leggere DYD partendo dai primi numeri (magari non proprio i primi, diciamo i primi 150-200): a queste persone i primi albi sono piaciuti talmente tanto che hanno desiderato incontrarsi in posti come Craven Road 7 per discuterne (quelli che hanno smesso resteranno per sempre convinti che tutto sommato sto Dylan Dog non era niente di che). Poi questo fumetto è cambiato, l'impostazione che gli aveva dato Sclavi è venuta gradualmente meno e i lettori più "antichi" si ritrovano con un prodotto diverso da ciò che era in origine. E' divertente notare come un ventennio or sono c'era gente che scriveva in redazione per lamentarsi che non uscivano più storie classiche come Il castello della paura o Il male, ma proprio perché sono critiche "storiche" vanno contestualizzate, altrimenti non significano niente.
Poi ci sono quelli che hanno iniziato a leggerlo solo di recente, diciamo dal 250 - 300 in poi: quelli che hanno continuato a leggerlo, per definizione, sono lettori che in DYD com'è ora hanno trovato grosso modo ciò che stavano cercando (quelli che hanno smesso resteranno per sempre convinti che tutto sommato sto Dylan Dog non era niente di che). Se dovessimo dividere il grande insieme dei lettori iscritti a Craven Road in sottoinsiemi, verosimilmente noteresti che la gran parte di quelli che apprezzano le storie di Sclavi non apprezzano, ad esempio, Simeoni. O magari che i fan sfegatati di Paola Barbato tendono ad essere più critici nei confronti delle vecchie glorie sclaviane. All'esterno di tutti questi sottogruppi troveresti gli outliers come Rkc, a cui piacciono tutte le storie :g:
Secondo questo approccio, la popolazione dei lettori occasionali che commentano solo su facebook o che commentano solo sul profilo di Recchioni/Paola Barbato/Simeoni andrebbero separate da questa e analizzate a parte.


Ultima modifica di Don Cristo il mer mag 11, 2016 8:59 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #356 - La macchina umana
MessaggioInviato: mer mag 11, 2016 12:34 pm 
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Iscritto il: gio nov 05, 2015 5:07 pm
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Jones ha scritto:
Secondo me il discorso di myskin è corretto ma non tanto per quanto riguarda il giudizio a livello di voto di una storia ma proprio nel modo in cui ci si approccia. Forse più da.... critici, nel senso che sappiamo che una volta letta vogliamo scriverne una recensione ma questo crea il rischio che il piacere della lettura venga fagocitato dal bisogno di trovare l'errore, analizzare in maniera maniacale ogni vignetta, eccetera.

sono molto affine a tutto quanto scritto dal buon jones...
difatti ad ogni uscita ho una sorta di pseudo panico da recensione... :oops: a volte vorrei potermi portare l'albo del mese nel passato, tipo alla 11/22/63 (serie e libro di king), onde non interfacciarmi o essere leggermente influenzato, dal media internet e affini che mi spinge a leggere qua e là, tra un confronto e l'altro, tra un giudizio e l'altro, tra una votazione e l'altra...ma questo è il mondo in cui viviamo, e ne accetto le regole...ma quanto mi manca a volte la carta, il francobollo, un posto ameno come l'horror post etc etc :wink:
Per dire quanto a volte mi blocco su un albo, questo "la macchina umana" lo devo ancora finire di leggere, pensa tu... :3

P.S. comunque, in merito anche al discorso percezione nuovi e vecchi lettori su vecchio e nuovo corso dylan, su questo topic avevo provato a svolgere un interessante esperimento su di una mia cavia di fiducia : viewtopic.php?f=2&t=9350&start=90 8-)

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Il segno è sottoposto alla legge, le apparenze non sono che sottoposte alle regole del gioco.
https://ilfumettarovetusto.blogspot.com/


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 Oggetto del messaggio: Re: #356 - La macchina umana
MessaggioInviato: mer mag 11, 2016 4:14 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Don Cristo ha scritto:
E' divertente notare come un ventennio or sono c'era gente che scriveva in redazione per lamentarsi che non uscivano più storie classiche come Il castello della paura o Il male, ma proprio perché sono critiche "storiche" vanno contestualizzate, altrimenti non significano niente.


:roll: Contestualizzare ogni commento come "effetto" deterministico dei tempi è una chiave neo-storicista che non mi vede tanto partecipe, per quanto, come detto prima, molti dei media attuali amplifichino e disperdano certe voci fuori/nel coro della critica, mutando l'approccio al confronto tra lettori ed il modo di influenzarsi nelle opinioni :roll: .
Se una storia (mi) piace, anche senza diventare un classico, a distanza di tempo raccoglierà sempre consensi. Se una storia non (mi) piace, non piace in tutte le epoche.
Spoiler!
E questo varrebbe per esempio per Vivono tra noi, Il tunnel dell'orrore, Riflessi di Morte, Horror Paradise,Il tagliagole, Doktor Terror, etc...a qualsiasi epoca di distanza le rilegga


Ringrazio pertanto tutto il calendario dei santi per non aver letto cose tipo Miseria e Crudeltà negli anni 90s, perché anche se l'avesse firmata Sclavi o Chiaverotti, probabilmente avrei smesso già da allora di leggere Dylan.

ALOHA AI TEMPI CHE CORRONO, AGLI ATTEMPATI CHE RESTERANNO INDIETRO

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 Oggetto del messaggio: Re: #356 - La macchina umana
MessaggioInviato: mer mag 11, 2016 5:12 pm 
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wolkoff ha scritto:
Contestualizzare ogni commento come "effetto" deterministico dei tempi è una chiave neo-storicista che non mi vede tanto partecipe [...]
Se una storia (mi) piace, anche senza diventare un classico, a distanza di tempo raccoglierà sempre consensi. Se una storia non (mi) piace, non piace in tutte le epoche.

Non ho capito, stai dicendo che, esempio banale, la musica che ti piaceva a 12 anni ti piace ancora oggi e quella che non ti piaceva a 12 anni non ti piace neanche adesso?
Boh, se avessi letto l'Ulisse di Joyce a 13 anni avrei cacato sangue per 4 mesi dal malessere.
Boh, a me a 13 anni piaceva la Bandabardò (che è una delle cose di cui più mi vergogno della mia vita).
Boh, ai tempi del liceo ho schifato I promessi sposi, che riletto ai tempi dell'università ho semplicemente adorato.
Mi fermo qui.

Ma forse ti sto fraintendendo io.


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 Oggetto del messaggio: Re: #356 - La macchina umana
MessaggioInviato: mer mag 11, 2016 8:01 pm 
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Significa che quello che ho postato alle 4.14pm vale anche alle 8.01pm.
Spoiler!
...che infatti sono le 19.01 quando sei loggato perché Mirco vivrà a Londra suppongo, c/o CR7... :g:


Tu relativizzi il percorso personale di valutazione in base all'acquisizione (temporale) dei presunti strumenti per poter ampliare/approfondire il proprio bagaglio d'approccio critico-culturale. E nel caso rivedere le proprie opinioni da un'altra prospettiva causa re-esperienza...che mi sembra abbastanza ovvio, come iter, per quanto non sempre revisionismi stagionalizzati o percezioni in differita permettano di fare chiarezza con se stessi.

Io dicevo più semplicemente che l'aver apprezzato un certo numero di Dylan non può esser ridotta come esperienza a risultante meccanica dei fattori contingenti al periodo in cui si è letto. Altrimenti ad ogni lettura corrisponderebbe una reazione-equazione predisposta, basata su un formulario tipizzato, facendo credere che l'aver ammirato lo Sclavi di 25 anni fa mi impedisca "predigiuzialmente" di apprezzare in toto un'uscita più recente, o viceversa, la smaliziaggine critica davanti alle attuali pubblicazioni, crolli nel nostalgismo sbavante più ebete rispetto a quanto pubblicato negli anni 90s.

E comunque, se dovessi tornarne sui miei passi, e da ottantenne suonato rivalutare cose come Miseria e Crudeltà, chiederei alla mia badante di sopprimermi con molto dolore :tc:

TESTAMENTO:
    ALOHA

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Granger ha scritto:
Boh, a me a 13 anni piaceva la Bandabardò (che è una delle cose di cui più mi vergogno della mia vita).


dai c'è di peggio, a me piaceva il Jovanotti di "la mia moto" :D

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Regola numero due: Il 6 è un voto contemporaneamente positivo, negativo e neutro.


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Contenuti extra, intanto: ecco un dialogo (immaginario?) tra Bilotta e De Tommaso in merito al making of della storia...che sembra sia durato un migliajo di giorni in tutto.

http://www.sergiobonelli.it/gallery/news/40733/Bilotta-incontra-De-Tommaso.html

ALOHA CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO

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"E tra Groucho e i mostri non c'è tutta questa differenza"
Auff...

IO lo ripeto allo sfinimento. Il Groucho miglio re per me è quello di Marionette. L'unica persona sana di mente in un modo di matti e burattini


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MessaggioInviato: ven mag 13, 2016 11:51 am 
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Iscritto il: ven giu 12, 2015 7:29 pm
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3 anni per completare l'albo? ammazza...
comunque anche per me la frase "E tra Groucho e i mostri non c'è tutta questa differenza"... boh... non so se mi è piaciuta...

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Regola numero due: Il 6 è un voto contemporaneamente positivo, negativo e neutro.


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MessaggioInviato: ven mag 13, 2016 12:52 pm 
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Ares ha scritto:
"E tra Groucho e i mostri non c'è tutta questa differenza"

Queste sono le frasi che ti fanno pensare: "Ma allora, io che c.... ho letto tutti questi anni?" :roll:

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Riflesso nello specchio,
vidi per la prima volta il mio vero oi.
https://www.instagram.com/dipintendo


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MessaggioInviato: ven mag 13, 2016 9:47 pm 
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Ilnomeutenteinserito ha scritto:
Granger ha scritto:
Boh, a me a 13 anni piaceva la Bandabardò (che è una delle cose di cui più mi vergogno della mia vita).


dai c'è di peggio, a me piaceva il Jovanotti di "la mia moto" :D

Oh, a me i Sonata Arctica :mrgreen:
Stiamo raschiando il fondo del barile.

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Di solito ho da far cose più serie, costruir su macerie o mantenermi vivo.


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