dipintendo ha scritto:
Brendon mi piaceva molto di più.
Anche come disegni, già dai primi numeri c'erano disegnatori come Rotundo, Franzella, Maroto...
Anche il protagonista aveva più piglio e il genere meno ibrido.
Premesso che ibridare generi non sempre è controproducente, veramente a me proprio
Brendon è sembrato spesso naufragare nell'acquitrinismo stagno del mancato "genere" di riferimento, né fantasy vero e proprio, né fanta-post-apocalittico fino in fondo, ma solo pseudobarocco di maniera, con pozioni, visioni, creaturonze, e deliri omicidi colorati di un dark coattamente fiabesco e molto
emo-(sta)tico. Un'ambientazione con grande potenziale buttata alle ortiche in pratica...
I disegnatori di
ML stanno facendo un lavoro di tutto rispetto, ma ovviamente non sono all'altezza di quelli da te citati, anche perché oscurati dalla necessità del grigiorosso che in parte mortifica alcune velleità più artistiche del b/n.
Quanto al protagonista, pur non essendo questo mostro di originalità, almeno ha un "carattere" alle spalle, rispetto al vuoto pneumatico espresso dal vanesio Brendon, semplice alter-ego intabarrato per le fantasie dell'autore. E su questo, nonostante le perplessità iniziali, mi trovo d'accordo con
Rimatt. E visto che bolle la pentola, un appunto al dente trafugato/scorporato da un altro topic, mentre si rimestava sullo stato dell'arte dampyriana:
Drake 2.0 ha scritto:
Ricordo Gorka, Lamiah, Araxe, il vampiro del circo, Amber, Draka, il tizio che diventava drago ed era il nemico numero uno di Draka, il Khan, il vampiro che si era fuso con la casa, Vathek, Legba, il nemico di Lamiah che la imprigionava. Questa è una rogue gallery, non quella di ML.
Bah, stà cosa del pantheon di antagonisti fissi/carismatici non credo sia nelle corde di
ML. Non è una serie disposta come saga marvel-losa o manga-styled, dove c'è bisogno di un punto di riferimento per capire a cosa l' "eroe" debba andare a parare per darsi un senso/missione.
Qui i (presunti) villains serializzati sono più dei casi singoli usa-&-getta, spesso caratterizzati da una mediocrità interpersonale ed una bassezza simil-minimalista che li rende più affini alla cronaca nera insanguinata di trucido, da anonimo "vicino di casa" a spasso nel sozzo dell'urbe, ad uso e consumo del cinico circo dei media in cerca di stars, finché una ulteriore non salirà alla ribalta.
Intanto oggi ho comprato il numero 8, e le copertine fanno sempre un figurone
PER EROS E PER THANATOS, SEMPRE ALOHA E'