Cravenroad7

Oddio, si chiama Color Fest Remake, quindi credo ci siano pochi dubbi sul contenuto.

...mi aspettavo tutt'altro tipo di storia... mi ha piacevolmente spiazzato.
Votato buono.

Divertente, questo color. La vicenda è molto contorta (tipico della Barbato) ma non per questo pesante, e il finale è piacevolmente sorprendente. Alcune trovate sono davvero interessanti Spassosissimi i tentativi di suicidio del povero protagonista.
I disegni di Saudelli sono abbastanza atipici per i canoni dylaniati ma si sposano bene con la storia.

Voto 7

Avete ragione, avevo capito tutt'altro dal messaggio di Bob Cooper, chiedo venia

e baba yaga arrivo'...

sarò breve: cocente delusione. storiella fiabesca basata sulla magia e sull'inganno; sia la Barbato che Saudelli insistono sulla macchietta e sull'ironia fino al limite tant'è che alle volte sembra di leggere Topolino. negativo, a parer mio, il colore per Saudelli che invece in B&W è ben più suggestivo. Terrore non ce n'è, orrore giusto un'unghia ma la si dimentica in due pagine.
Fosse stato il mensile forse -e ripeto: forse- avrei votato accettabile, ma dopo il color fest scorso mi aspettavo qualcosina di diverso, di veramente speciale, pertanto voto mediocre.

Io non ci ho capito una mazza....però i disegni di Saudelli valgono il prezzo del biglietto (anche se cappella alla grandissima diverse tavole).

Qualcuno mi spiega perchè

Ma la genialata della copertina del prossimo?
Dai, dite la verità...non ve lo aspettavate...

Premetto che quest'albo mi è piaciuto più del mensile. Però ciò non significa molto, dato che per me il mensile è insufficiente (ehi, visto che tutti parlano di capolavoro o quasi, lasciate a me il piacere di fare la mosca bianca!)

seguono possibili
S
P
O
I
L
E
R

Curioso l'inizio in stile "Giancarlo Berardi" con un'atmosfera normale e quotidiana introdotta da personaggi ciarlieri che non si vedranno mai più per tutto il resto della storia.
"Curioso " perchè il resto della storia è tutto TRANNE che normale e quotidiana! Infatti la Barbato scrive una storia di inganni multipli e doppio-triplogiochisti che sembra una versione soprannaturale de La stangata! O, per restare in ambito italiano, Pacco, doppio pacco e contropaccotto!

E' chiaro che ci muoviamo in un ambito da commedia, da non prendere assolutamente sul serio. Basta vedere l'aspetto del diavolo: un gagà impomatato che somiglia a un magnaccia anni '80!

Il problema è che come commedia è poco divertente.
Non mi stancherò mai di ripeterlo: il comico NON è nelle corde della Barbato. I suoi tentativi di far ridere risultano molto più bislacchi che autenticamente spiritosi.

Il personaggio di Baba Yaga è usato superficialmente. In pratica serve solo per la caratteristica di impossessarsi delle anime altrui, cosa che la mette in concorrenza col diavolo, ma il lato esotico-folcloristico che contraddistingue il personaggio ha qui il sembiante di uno scenario di cartapesta.

Un po' contorta la sceneggiatura, che fa di tutto per complicare una trama di fatto molto semplice. Anche i colpi di scena sono telefonati. Tuttavia l'insieme ha una sua vivacità e non annoia. Merito anche dei disegni di Saudelli, pienamente a suo agio nel contesto grottesco e antirealistico (anche se qui non sembra al meglio della sua creatività).

Piatti e poco significativi i colori.

Tendenzialmente sono d'accordo con te, visti i precedenti tentativi tragi-comici della Barbato, però stavolta la storia mi è sembrata genuinamente divertente, ironica al punto giusto.

Mah...
Sicuramente la storia è vivace e scorrevole. Ma non la definirei "divertente". Io perlomeno non ho mai riso (né sorriso) neanche una volta.

D'altra parte, ricordo che la Barbato tempo fa affermò che non le piaceva Rat-Man.
Ecco, secondo me chi non apprezza Rat-Man ha poco senso dell'umorismo.

Chi non apprezza Ratman non apprezza una delle migliori "cose" prodotte in Italia negli ultimi vent'anni.
Magari se lo leggesse capirebbe anche il perché.
(Scusate, ma quando mi toccano il Ratto... )

A me qualche sorriso lo ha strappato, e forse anche una mezza risata, nella scena dei tentati suicidi.

Sul fatto che alla Barbato non piace Ratman, che je devo di'? Vada da un dottore

Alla fine mi è piaciuta parecchio, come svago fracassone e poco serioso da parte di Paola.
Non sarà una coincidenza, ma fino ad ora le mie storie preferite dell'anno 2016 sono tutte fuoriserie, comprese quelle brevi (Lago Nero, Mostruoso Banchetto, questa qui, Grick Grick, Ancora un Lungo addio)

Copertina rivedibile - troppo rigida la posa di Dylan, poco ispirate le spire del serpentone.
Saudelli a colori non mi entusiasma, ma la piega fabulesca degli eventi lo ajuta a caricare nel cartoonesco certi passaggi, ed aggiungere un po' di vivacità a vignette ed espressioni già abbastanza sulle righe.Non capisco perché debba disegnare Vassilissa con due spalle tipo armadio...ma forse serviva a rendere intimidatoria la sua irruenza sessuale in certi frangenti... da consunzione

La storia è una serie di bluff e contro-bluff che poi esplodono in un quasi "nulla-di-fatto-Dylan", nel senso che il ruolo del Nostro alla fine è meno che strumentale all'evolversi del caso Riza. Per fortuna che l'arrapata strega non ha voluto concepire con lui...altrimenti chi la sentiva nonna Morgana
Come dice Cyber le folk-atmosfere slavoidi della leggenda andavano sfruttate meglio, ma alla fine Baba Yaga è solo un personaggio pescato dal parco entità più o meno occulte per renderlo utile alla causa della Barbato...che ultimamente pare aver aperto un filone tutto suo con questo tipo di sovracreature e loro poteri/condizioni dei poteri/patti relativi (v. Pete Brennan).

Non mi convince del tutto l'idiozia di Riza nel pensare di passarla franca turlrapinando certi tipacci, come la scelta del bozzolo giusto da parte di Dylan poteva esser ricondotta ad un indovinello/gioco o qualcos'altro di più intrigante, sul tema del quest eroico. Evitabile l'ennesima cloaca di zombi; su Satana si poteva fare qualcosa di meglio, ma i bisticci arrogantelli e strafottenti con la strega sono carini.
Lo stesso non posso dire per la filastrocca stracca che risuona di tanto in tanto: lascia stare Paolé, non è roba per te, certe cose lasciale al Chiave anni 90s

MI RICORDO A MALAPENA COME SI FACEVA..."ALOHA"?

Preso oggi assieme a Dragonero. Vediamo com'è......

Noto che nel tamburino non è stato messo il nome del copertinista... Svista?