Cravenroad7

Un uomo senz’anima è costretto all’immortalità! Per liberarsi del suo fardello, si presenta al n°7 di Craven Road...l'uomo nero...aiutiamolo a casa sua!




Uno sciagurato crimine, commesso da Riza, ha provocato la morte della sua famiglia. Per ottenere vendetta, l’uomo si rivolge a Baba Yaga, la mitica strega del folklore russo che, in cambio, si impadronisce della sua anima, impedendogli in tal modo di morire. Ma Riza è talmente disperato (anche a causa di una malattia terminale che lo fa soffrire atrocemente) da voler farla finita a tutti i costi e, per raggiungere il suo scopo, si rivolge a Dylan Dog.



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Per rendere il topic più consultabile da chi volesse avere pareri in anteprima, tutti i commenti relativi all'attesa dell'albo, fatti prima di avere comprato e letto l'albo, andranno spostati nei topic dell'area ANTICIPAZIONI in modo che, almeno le prime pagine, siano una serie abbastanza pulita di commenti.

Se qualcuno continua qua non è grave, ma sappia che dopo qualche tempo i suoi post saranno spostati senza preavviso.

Inoltre si ricorda a tutti di segnalare gli SPOILER, ove presenti.

Acquistato ora, lo leggerò più tardi. Copertina già bella in foto che dal vivo migliora ulteriormente.

EDIT
Lettura piacevole, un bel clima ironico e buon ritmo, che fa scorrere l'albo senza problemi. Votato buono.
Non so se fosse una storia pensata per la regolare, ma sicuramente i colori danno quel qualcosa in più.

Votate!

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davvero bello, il miglior color fest mai letto

Letto: un Color brillante, con una Barbato vivace e abbastanza ispirata. Alcuni momenti molto divertenti, con un ottimo umorismo nero, e anche alcuni cali di tensione (intorno ai due terzi dell'albo, grossomodo), ma in complesso una lettura decisamente piacevole. Saudelli non sempre al top (ogni tanto fanno capolino dei menti volitivi e delle caratterizzazioni un po' strambe) ma comunque valido, e una colorazione molto riuscita a completare il tutto. Per quanto si tratti quasi certamente di un "semplice" albo colorato per l'occasione, il risultato finale è apprezzabile, e conferma il bon periodo di forma di Dylan.

Posson seguir SPOILER

Votato accettabile. Sufficiente, forse appena poco meno, la storia. Sufficienti i disegni (Saudelli è da un po' che non mi entusiasma), ravvivati dalla colorazione.
Una lettura rapida, con qualche tocco d'umorismo (nero soprattutto), qualche bella sequenza e immagini che colpiscono: l'iconografia è quella delle fiabe russe ed è uno dei punti di maggior fascino dell'albo, come l'aspetto di Baba Yaga, i suoi strumenti, i servitori, la famosa abitazione sorretta da zampe di gallina, ecc.
Il personaggio di Riza non mi ha convinto del tutto, da un lato è un co-protagonista di un certo rilievo, dall'altro un parente alla lontana di Gus&Nora con qualcosa di fastidiosamente scontato (il tranello a Dylan era prevedibile). Altre cose che non mi sono piaciute molto: il coinvolgimento del diavolo in questa trama, Baba Yaga poteva bastare ed avanzare (bello però come i due all'inizio osservino dall'alto l'oggetto del loro contendere) e il finale mi è sembrato davvero una grossa caduta di stile, sia il giochino a cui è sottoposto Dylan che l'arrivo del diavolo che soprattutto la cretinata del concepimento.
Sulla regolare col bianco e nero penso che avrei apprezzato meno quest'albo.
Bella la copertina di Ausonia, ma ultimamente mi sembrano tutte meglio di quelle dei mensili (compresa quella del numero di Accatino di giugno).

Brutta. Pessima.
Un vero pasticcio.
Roba da farti interrogare sul perché, superati i trenta, continui a leggere fumetti per ragazzini.
E dire che in seconda di copertina si parla addirittura di fumetto d'autore. Ma quale fumetto d'autore! Le pretese della Barbato qui sono più o meno le stesse di chi scrive albetti da allegare a pacchi di patatine fritte o di merendine.
Baba Yaga, filastrocche, incantesimi, patti con diavoli in giacca e cravatta (ancora!), gente che vorrebbe morire ma non ci riesce (ancora!!!), tanta azione fracassona e confusionaria, battute che non fanno ridere e zero tensione drammatica. Tutto ciò che viene raccontato è improbabile, ingiustificato e noioso.
Non so cosa sia successo alla Barbato, ma da un po' di anni l'impressione è che scriva Dylan controvoglia e con molta sciatteria.

Dopo aver letto quest'albo, quasi mi dispiace di aver mosso qualche critica a La macchina umana. Quella storia, oltre ad essere ben scritta, fa riflettere e discutere. Qui, invece, di cosa dovremmo discutere? Del nulla?

Buona.
Storia piacevole e scorrevole i Sigh in un fumetto bonelli però non si possono leggere anche se la storia è ironica.
Ottimo Saudelli anche se nell'ultima trentina di tavole perde parecchio.
Colorazione ottima anche se in rari casi spunta la bruttura digitale.
Mi chiedo comunque perché rubare questa storia dalla serie regolare per parcheggiarla nel color...forse ritardi.

Certo che Saudelli ripensato in technicolor proprio non m'ispira.
E' anche vero che devo riprendermi dalla baggianeria dell'ultimo UT.

ALOHA LE VIE DEI MIEI 4 EURO

Sai che generalmente sono d'accordo con la frase quotata, ma qui ho ritrovato la Barbato divertita (e divertente) di storie come Chiamata dall'inferno. Mestiere ce n'è, ma niente a che vedere con la freddezza del mensile.

Io sono tentato di saltarlo.
Sarebbe la prima volta in quasi dieci anni che salto un color fest. ...

prendi questo e salta il prossimo che apre essere un remake a colori di storie vecchie...che tristezza

Ho notato solo ora.

beh non è proprio così..

Che bella prospettiva...eppure con il numero 16 questa testata sembrava avesse finalmente preso una posizione chiara...
Comunque qui a Lecce non è ancora arrivato, lo prenderò domani.