Ne avevo un ricordo migliore, tanto da considerarlo un quasi capolavoro, invece rileggendolo la mia valutazione si è un po' abbassata.
L'idea più intrigante dell'albo, tanto per cominciare, è di Sclavi, frutto di quel piccolo gioiellino che è la "Piccola biblioteca di Babele". Chiaverotti ci costruisce sopra una sceneggiatura poco lineare, innestandovi idee pregevoli, in particolare quella di Dylan al bivio delle 4 strade, molto affascinante (quasi da librogame se qualcuno li ricorda!), ma anche soluzioni più banali come quella dell'ennesimo sbroccato colto da un "giorno di ordinaria follia" (davvero non se ne poteva più già in quel periodo). Il mostro blobboso ricorda un po' quello di "Dal profondo" (e non solo) e forse serve solo a incasinare la storia, scardinandola dal binario delineato che avrebbe dovuto essere solo quello del "destino" (non a caso proprio a uno scherzo del destino Chiaverotti affida la soluzione del caso per DD). Interessanti invece alcuni momenti onirici e il finale aperto. Non è un caso che la storia soffra un po' proprio nella seconda parte, quando il segreto di Rorrim è già svelato e terminano le situazioni onirico-surreali.
Freghieri qui in ottima forma, arricchisce anche la sua collezione di modelle con Eleanor, tra le più belle conquiste dylaniate, soprattutto senza veli
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Uno speciale da 8. Voterò buono.