Cravenroad7

Strepitosa. Forse la mia storia preferita tra quelle sceneggiate dalla Barbato (sceneggiatrice davvero notevole). Una storia cruda, spietata e amarissima, un Dylan cupo, disperato e furioso come non mai, personaggi tratteggiati meravigliosamente (qui Murray e Amber sono due personalità davvero con i fiocchi). Tra le storie del nuovo millennio ha davvero pochissimi rivali, splendida.

Ma la figura di Bloody Murray è ispirata da Marilyn Manson? Mi ricordo che nell'horror club di questo numero si diceva, più o meno, che non si voleva prendere parte per nessun personaggio particolare, considerando che le vicende narrate potevano riferirsi a qualche fatto, polomica o persona reale.
Non vorrei che la memoria mi abbia giocato un brutto scherzo, ma doveva essere così, a grandi linee.
Ecco, questo intervento nell'horror club mi è sempre sembrato un pò strano; come un voler prendere le distanze.. ricordo che in quei mesi in Italia si faceva una gran polemica per ogni concerto di Marilyn Manson, accusato dalla stampa di aver influenzato alcune ragazze che avevano ucciso una suora.
Mah.. in fondo la musica o i fumetti non c'entrano nulla con chi, per chissà quali motivi, commette qualche gesto fuori dagli schemi, e chi si prende cura di Dylan Dog lo dovrebbe sapere; anche il fumetto è stato preso di mira più volta da benpensanti, associazioni religiose e bla bla bla.
Quindi, perchè mettere le mani avanti? Come per dire, "non stiamo difendendo quel cantante satanico, che influenza negativamente i nostri ragazzi, con la nostra storia".
Che ne pensate? Oppure sono io ad aver capito tutto male?

A volte penso che l'horror club ( propongo di cambiarne il nome...tanto....) lo scriva uno che con DyD non ha niente a che vedere. Ne a livello di storie, né di disegni....che si limiti a sbirciarne qlc pagina ed amen.
Sic !

Io penso che dietro l'attuale Horror Club ci un ghostwriter dalla penna tagliente come Paolo Limiti o Crepet, pronto a tradurre il Gualdo-pensiero in un terzetto di colonne scarse, compreso promo ridondante (ma lo sanno che esiste internet per informarsi e la 3a/4a di copertina?) o megaspoiler ammazzalettura per chi non dovesse afferrare il (poco) senso della storia .

Il genere di penna ardita a cui si arriccia la coda sotto le zampe se soltanto subodora un probabile Dylan-> associato a Marilyn Manson-> associato a tre poveracce della profonda provincia che per sconfiggere la loro noja idiota pensano bene di ammazzare una suora meno nojosa di loro .

RIVOGLIO INDIETRO LA TESSERA DAL CLUB

Ottima storia, imho tra le migliori della Barbato. L'angoscia e la disperazione di Dylan raggiungono vette poche volte viste prima (bisogna forse risalire a Oltre la Morte), un Dylan che nella sua dolorosa ricerca di un senso per continuare a vivere, poi trovato nella vendetta, arriva a scivolare pericolosamente verso la follia. Sullo sfondo della sua personalissima vicenda si muovono gli ottimi coprotagonisti Bloody Murray e Amber (tra le partner dylaniate più pazze e spietate di sempre) in un atmosfera malata che fa da contorno al crudo e perverso mondo degli snuff movie. Funziona alla grande il depistaggio soprannaturale, tanto da garantire la sospensione dell'incredulità del lettore di fronte all'improbabile problema ottico di Dylan.
Piccatto, dopo qualche prova deludente (su tutte "Il padrone della luce") ritrova qui nuova linfa artistica nel sodalizio con la Barbato (che se non sbaglio qui sul forum ai tempi ammise che era il disegnatore con il quale si trovava più in sintonia).

edit

Il miglior pugno nello stomaco mai letto su Dylan Dog.
Ricordo che a 14 anni fu una lettura davvero toccante.

Devo essere assolutamente cambiato nel corso degli anni,ho riletto oggi questo albo del quale non ricordavo nulla e l'ho trovato una vera chicca! Sto imparando ad apprezzare sempre di piu' la nostra Paola! Ottima sceneggiatura e Piccatto al top.

"Il seme della follia" e' un albo tosto,tostissimo.Disturbante,malato,di grande impatto visivo(pensiamo all'inizio,alla fine di Amber),ed emotivo.Un Dylan sofferto e rassegnato come nelle "migliori" occasioni,autentico protagonista (im)morale della vicenda che vede in Bloody Murray e la stessa Amber dei comprimari di lusso,tratteggiati con maestria e di notevole spessore.
La linea narrativa della Barbato e' appassionante,non ti molla mai.Certo,richiede un grande impegno riguardante la sospensione dell'incredulita' nel finale...forse il punto meno convincente dell'albo.Ma ci arriviamo dopo un percorso netto,solido,viscerale e ce ne facciamo una ragione.
Funziona tutto,e funziona bene.Un racconto di rarissima intensita',impreziosito da un Piccatto in stato di grazia e da una delle migliori Barbato di sempre.

Sicuramente "Il Seme della Follia" (nulla a che vedere con la pellicola di Carpenter) è una delle storie migliori di Paola Barbato. Il merito, puù che a Dylan, va a Murray, un Marilyn Manson londinese che col suo cinismo e il suo disprezzo del buonismo dylandoghiano prevarica la storia, affiancata dalla tremenda Amber.
Luigi Piccatto è qui al meglio, specie nelle tavole con la casa di Murray. Bloch suda freddo e questo aggiunge, come la copertina, quel giusto ingrediente thriller alla storia.

Ottima storia, forse meriterebbe un'edizione speciale a colori tipo "Il ritorno di Killex".

il seme della follia
la prima storia d'amore dylaniana firmata barbato non poteva che sfociare in un trauma
si parte subito forte, in medias res, con angoscianti tavole in flashback dai bordi neri, un dylan incasinatissimo disposto a tutto... memorabile la resa dei conti, alta tensione, senza retorica insopportabile, in cui anche l'assurda illusione ottica, la solita picchiatella assassina e il relativo spiegone-fiume funzionano a meraviglia
bello il rapporto padre-figlio tra dylan e bloch e da ricordare anche il personaggio di bloody murray, ispirato a marilyn manson...
quanta acqua è passata sotto i ponti da "golconda la grande baraonda" e menate simili
prova perfetta anche per piccatto, con una chicca: quadrupla di pag.73, in altro a destra
copertina all'altezza della situazione
CLASSICO

voto 10

La parte con la ragazza di Dylan bruciata viva e il riferimento agli snuff movie è quanto di più truculento e morboso sia mai apparso su Dylan Dog.
La soluzione finale, che ribalta la situazione ricorda un po' il Dylan Dog classico con le assassine in gonnella.
Qua i disegni di Piccatto già perdono di qualità però il commento sopra al mio mi obbliga quasi a snocciolare un altro 10. Di fatto è tra le mie storie preferite