WTF
Giudicare dal primo numero sarebbe inopportuno, ma la puzza di pasticcio comincia a solleticare le narici già alla fine di queste 94pp.
Bruttina la copertina, soprattutto per la rugosità più che ricercata. Ogni volta che lo tocco mi viene il prurito per quattro minuti di fila...
Di sicuro è un evento in quanto si scosta dall'ordinaria narrazione SBE - né eroi, né anti-eroi, né avventure, né indagini, né drammi di vita. Vorrebbe essere una fiaba gotica-distopica di squinterno insistito, ma alla fine non lo è perché non sfrutta appieno la libertà di genere per inchiavicarsi invece soltanto in una serie asfittica di passaggi ultra-ripetitivi a zonzo sincopato (Ut va, Ut torna, Ut cerca, Ut non trova, Ut rimanda, Ut riferisce, etc).
Era necessaria la Barbato per sceneggiare una cosa simile, con passaggi privi di logica a gogo? Era necessaria la Barbato per inseguire l'originalità dei sedici cagnetti impauriti dalla ripetizione di un concetto ?
Tranne Ut stesso ed il suo modo pittorescamente svitato/autistico di comunicare (anche tra sé), gli altri dialoghi non hanno nulla di fiabesco-simbolico, e si perdono troppo in chiacchiere prosaiche (v. Decio) o allusioni occultamente inafferrabili da lasollunga&vefaremosapé (le case? il bacino? i dimenticati? il circolo degli umani?
), senza creare un effetto-mistero realmente
appealing. Ripeto, viste le potenzialità a manetta, ambientazione futuribile sfruttata malissimo - in alcuni casi sembra di rigirarsi per la provincia padana - con pochi elementi suggestivi e quasi tutti riconducibili al pennello di Roi (v. pag 39 o 45).
Ecco... invece che parlarne come ideatore della serie sarebbe meglio in
quadrare Le Roi come projettore di visioni su tela...e qui devo ammettere che bisogna invertire Orazio con
Ut poesis pictura. Elevata prova artistica - per quanto il mezzo tinteggiare verso il grigio alieni il risultato su orizzonti più pittorici che fumettistici - e di estrema qualità, che fa quasi impallidire nella vergogna esangue gli ultimi quindici anni di produzione dell'autore. Ma il potenziale andava sfruttato meglio, specialmente se si voleva goticizzare nel fantastico il setting, gli abiti, gli interni, gli edifici, etc. Così si galleggia sulla mezza via in attesa che il pandemonio visionario si scateni soltanto più in là
.
In conclusione, un prodotto abbastanza deludente e fuorviante ma che forse promette derive ulteriori, anche grafiche
Continuerò a leggerlo per pezzi ed alla fine lo rileggerò al completo per farmi un'idea più organica dello sgangheramento da primo impatto.
ALOHA UT SENTENTIA TERMINEM