C'è poi la terza opzione tra abbandonare e continuare imperterriti: diventare lettori selettivi. Lo sono stato per cinque anni su Dylan Dog andando ad acquistare solo certi autori o secondo ispirazione e mi sono evitato parecchie delusioni fumettistiche. Non è detto che non torni ad esserlo. Per ora sono in media sufficientemente soddisfatto (da 6 complessivo, via, al netto di certe innovazioni che mi convincono poco o nulla), anche sulla regolare ad albi che non mi sono piaciuti, come questo, ce ne sono che ho apprezzato (il precedente) o non disprezzato (quello di Cavaletto), ecc.
Riguardo a Simeoni sono curioso di vederlo nella prossima storia che, se non ho capito male, dovrebbe essere una doppia*, così potremo vedere se effettivamente rende meglio sulla lunga distanza. Io extra-Dylan di lui ho letto solo
Gli occhi e il buio che mi è piaciuto molto (da 8, ma lo rileggerò, visto che spesso rileggendo alcuni suoi albi "dylaniati" poi il mio giudizio è sceso di molto, come nel caso de
Il sapore dell'acqua) e
Amore nero de Le Storie che mi è piaciuto poco. Se ancora non dovessi trovare affinità con questo autore potrei diventare selettivo nei suoi riguardi oppure no, vedrò. Di certo prendendo un albo, anche se m'ispira poco, spero sempre ovviamente che mi piaccia o sia almeno in qualcosa interessante, altrimenti lo lascerei in edicola, non compro con la convinzione di dover criticare negativamente poi trovandovi delle pecche ad ogni costo con pignoleria.
Davide_Riccio ha scritto:
il livello professionale indiscutibilmente c'è.
Questo in Bonelli c'è sempre. E allora? E c'è in quasi tutta la produzione cinematografica professionistica ad esempio, eppure saremo pur liberi di dire che un film, per quanto tecnicamente impeccabile, non ci sia piaciuto?
* Cito dal sito Bonelli:
Gigi Simeoni, invece, coadiuvato da Giovanni Freghieri e Bruno Brindisi ha sceneggiato due albi intrecciati tra loro: il primo legato agli orrori dell’infanzia, il secondo ai misteri dell’amore.