Sarà perché ho finito di leggerlo in piedi su un treno affollato, ma ho dovuto ripensarci un po' più del dovuto e sì che sono passati appena 4 giorni.
Spoiler!
Il marito, di cui ho scordato il nome, costringe Julia a seguirlo, ha preso in ostaggio Emily e lei è costretta a fargli il nome del mandante del tentato omicidio alla moglie (Coe). Julia si salva col bluff dell'elicottero, ma comunque c'era già Webb e poliziotti pronti ad accorrere. Il marito riesce a fuggire, Coe è arrestato, rinuncerà alla vendetta ora? Lo rivediamo poi nei panni di un operaio che arringa i colleghi, proprio come quello all'inizio e proprio come quello è avvicinato da due sedicenti sindacalisti panamericani. Ipotizzo a) che era proprio quello che voleva e che ora lui li farà fuori, perché c'entrano qualcosa (o possono portarlo da chi c'entri, ecc.) con quanto avvenuto in sua assenza da Garden City (e solo chi sapeva della sua missione poteva fornire-vendere la sua identità e informare sulla sua assenza) oppure b) - e mi sembra più probabile - lui ha ripreso tranquillamente il suo lavoro, ora, sotto mentite spoglie, ha fatto in modo di far approvare un contratto favorevole ai padroni (appoggiati dai suoi), insomma continua bellamente la sua attività di prima e non pagherà minimamente per quanto fatto perché reintegrato come niente fosse nei servizi segreti. Il fornaio di Ettore è arrestato perché spacciava cocaina e lui ora non si gusta più la focaccia mattutina
Un albo sufficiente Panni sporchi, che parte bene, con una intrigante trama gialla, lo scavo nella famiglia, poi vira sullo spionistico e mi piace meno, ho finito di leggerlo un po' annoiato. Mi sa proprio che torno ad acquistare e leggere quei 2-3 albi annui (compreso quello con Myrna), come sempre fatto, perché ad una lettura più frequente, sebbene non proprio fissa, questa serie finisce col tediarmi a lungo andare, prendendomi troppo poco i personaggi e interessandomi quanto i sedicesimi di finale di un campionato provinciale di ping pong ogni aspetto della vita privata della protagonista o quando e come si rilassa, amicizie, ecc. Pure gli incubi (nonostante l'estro onirico di Berardi) finiscono con lo stufarmi. Tutte cose che sfronderei. Non è una serie per me da seguire con continuità, tutto qui.
Per me ci vorrebbe una serie gialla procedurale con un commissario (o un ispettore/agente) fisso, trame e indagini poliziesche, inchieste, senza o con continuity blandissima, ambientazione qualsiasi ma preferirei attuale, vita privata ridotta al minimo e che prende poche pagine, andrebbero benissimo le 94 pagine di un qualsiasi albo Bonelli, ma anche meno. Lo acquisterei di volta in volta a seconda della trama, che sarebbe bello fosse presente sul retro di copertina, come nei libri. Oppure una collana tipo I gialli (o neri) Bonelli una specie di Le storie in giallo/noir. Autori diversi, albi autoconclusivi con protagonisti che appaiono solo una volta o miniserie all'interno della collana (ci vedrei bene all'interno anche quel Mercurio Loi bilottiano che comunque non mi colpì troppo). In una pubblicazione del genere sapete come ci starebbe bene (lui e i lettori) ?
Iscritto il: ven feb 20, 2015 5:53 pm Messaggi: 2562
Aleksandr ha scritto:
Per me ci vorrebbe una serie gialla procedurale con un commissario (o un ispettore/agente) fisso, trame e indagini poliziesche, inchieste, senza o con continuity blandissima, ambientazione qualsiasi ma preferirei attuale, vita privata ridotta al minimo e che prende poche pagine, andrebbero benissimo le 94 pagine di un qualsiasi albo Bonelli
...praticamente Nick Raider! Da ragazzo io leggevo anche questi, i più "vintage" forse se li ricordano
Spoiler!
Comunque condivido il pensiero su Julia e sulle continuity in generale...
Il poco che ho letto da ragazzo di Nick Raider non mi era dispiaciuto. Ma anche qualcosa di meno hard boiled, più procedurale e nostrano. Quello che ho sempre chiesto a Julia è quello che chiederei ad un telefilm poliziesco a caso: intrattenermi per il tempo della durata con un'indagine interessante, dove se magari sono presenti una bella trama e/o personaggi interessanti e psicologicamente ben sviluppati meglio. Leggere ogni mese della vita privata, dei pensieri, incubi, desideri, paturnie (che poi son sempre quelli) di un'eroina con cui non sono mai entrato in sintonia (l'unico personaggio per cui provi una specie di simpatia è Webb ) non fa per me, li prendo come fossero dei riempitivi per la storia. Se invece mi fossi in qualche modo affezionato a lei e al suo mondo sarebbe diverso, certo. E' un po' come se uno comprasse ogni tanto Dylan Dog solo per provare il brivido dell'orrore o del fantastico, ma, anche ammesso che li trovasse, non riuscisse ad entrare in stretta empatia con lui ed il suo universo, però sia pronto ad apprezzare la storia in sé, la trama, i personaggi, ecc. e poi si trovasse un terzo o più dell'albo in cui il personaggio ragioni su sé stesso o sia coinvolto in qualche fatto privato (a noi lettori affezionati va anche bene eh, pur senza esagerare) o magari peggio gli capiti proprio un albo in cui per varie pagine proceda la flirt-story con Rania...
Iscritto il: gio lug 28, 2005 10:13 am Messaggi: 2764
Aleksandr ha scritto:
Il poco che ho letto da ragazzo di Nick Raider non mi era dispiaciuto. Ma anche qualcosa di meno hard boiled, più procedurale e nostrano. Quello che ho sempre chiesto a Julia è quello che chiederei ad un telefilm poliziesco a caso: intrattenermi per il tempo della durata con un'indagine interessante, dove se magari sono presenti una bella trama e/o personaggi interessanti e psicologicamente ben sviluppati meglio. Leggere ogni mese della vita privata, dei pensieri, incubi, desideri, paturnie (che poi son sempre quelli) di un'eroina con cui non sono mai entrato in sintonia (l'unico personaggio per cui provi una specie di simpatia è Webb ) non fa per me, li prendo come fossero dei riempitivi per la storia. Se invece mi fossi in qualche modo affezionato a lei e al suo mondo sarebbe diverso, certo.
Grazie della spiegazione, sono rimasta molto confusa sulla sorte del sindacalista Quoto ogni tua parola sulla serie in generale; io mi lamento sempre della struttura di Julia, soprattutto della parte dedicata alle paturnie e alla vita cristallizzata, ripetuta allo sfinimento. Ultimamente però ho provato miniserie e le ho abbandonate, nuove uscite e le ho abbandonate, per cui sono ritornata nel familiare angolino di Julia e l'ho rivalutata. Questo non vuol dire che io mi legga l'incubo mensile! Appena capisco che è "l'incubo" lo salto a piè pari! Questo non vuol dire che non mi irritino le telefonate con Ettore... sembra di sentir parlare Rita Levi Montalcini al telefono con Rubia. "amore mi manchi" "eh lo so, noi homo sapiens sapiens abbiamo questa caratteristica sociale simile alla maggior parte dei primati di voler scambiare idee, cooperazione e organizzarci in piccoli nuclei familiari per far fronte alle necessità e alla sopravvivenza".
mamma mia, ma mollaci!
Anche io considererei l'ipotesi di un minor numero di pagine a favore di un'indagine più snella, meno paturnie e inutili siparietti.
Prego A me pare che le ipotesi siano quelle, soprattutto la seconda, magari ce ne sono altre più plausibili
Spoiler!
comunque penso che il sindacalista dell'inizio, di cui s'è occupato il caro e premuroso maritino, sia andato ad ingrassare i pesci.
Io preferirei che Julia si riducesse alle 94 pagine di tanti Bonelli canonici, così da ridurre al minimo gli inserti di vita privata e beghe senti-mentali. Magari invece a molti lettori piace così, lei è simpatica e questi inserti con loro funzionano persino come metodo di fidelizzazione e curiosità costante. Se ci sono tali lettori anche su Dylan Dog avranno rose per i loro vasi decorati con Rania. Io non sono tra questi lettori, ma non sono nemmeno uno che in una serie gialla vuole per forza trame intricate e soluzioni di enigmi impossibili, sono un maigrettiano, mi interessa l'inchiesta, i personaggi coinvolti, le psicologie, gli ambienti sociali interessati, ecc. Preferirei che molto della vita privata degli indagatori rimanesse fuori, in questi casi per me il troppo stroppia sempre, faccio due esempi: Montalbano. Di Livia ed altre relazioni non mi è mai importato nulla, ma non solo di recente quando (insieme ad altri numerosi cliché) i romanzi si sono fatti ripetitivi, ma proprio dall'inizio. Wallander. Rapporto con la figlia e vicissitudini personali... che noia.
Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm Messaggi: 12588 Località: Verona
Aleksandr ha scritto:
Il poco che ho letto da ragazzo di Nick Raider non mi era dispiaciuto. Ma anche qualcosa di meno hard boiled, più procedurale e nostrano.
All'epoca dell'uscita, Nick Raider venne presentato proprio come un procedurale (e in effetti, all'inizio, lo era, anche se non in senso stretto). Non un brutto fumetto, ma penalizzato da un cast di personaggi (troppo) poco carismatici.
_________________ È la mia opinione, e la condivido.
Iscritto il: gio lug 28, 2005 10:13 am Messaggi: 2764
Ho comunque recuperato un centinaio di numeri in fumetteria, non era affatto male. Lo rileggerò un giorno o l'altro, per vedere se dopo tanti anni ha ancora un suo appeal.