Cravenroad7

Bellissimo albo che si inserisce tra i giorni e le situazioni non spiegate o solo accennate del lungo addio. Torna Marina e Dylan di 15 anni, ma anche io non ho apprezzato la fisionomia dei due protagonisti. Troppo adulti , troppo plastici, Marina assomiglia quasi a Lady Oscar in trasferta a Baywatch.... Non mi tornano le ultime vignette... clamorosa contraddizione con l'originale? I capelli rossicci sono però riconducibili al marito di Marina come sappiam bene dal lungo addio. E quindi di chi è figlio il ragazzino nelle ultime vignette? Solo una comparsa o qualcosa in più? Mi è piaciuto molto il ritorno del marinaio, che spicca come figura tra i vecchietti e i pescatori di Moonlight. Ho visto quasi un omaggio a Corto Maltese (Hugo Pratt) ricreando il personaggio ma invecchiato. Nel complesso grande Paola, grande coraggio e voglia di stupire misurandosi con una delle storie più belle e amate di Dylan, si chiama voglia di vincere, qui la squadretta di amici al bar sfida una vincente di serie A. alcuni punti indovinati, altri meno, ok le vignette dove Dylan veste con un semplice maglione a V, sappiamo che camicia rossa , giacca nera, jeans e Clarks arrivano dopo come indicato nel 121, il decennale. Colori belli nelle parti moderne, troppo squillanti e luminosi quando si torna al passato, si doveva vedere più lo stacco, magari con colori acquerellati come suggerito in precedenza.

ma.
mai.
nella.
vita.


Dear ha perfettamente ragione, però ....


leggete e dite la vostra

Non è così: nel 74 originale in alcune scene, Dylan da ragazzo indossa già gli abiti ( diciamo il look ) che adotta da adulto. Poi il 121 spiega perché ha adottato quel look in modo permanente, ma giacca nera, jeans e Clarks c'erano già

Parlando dell'albo in questione a me è piaciuto molto; certo che l'originale resta inavvicinabile ma gli autori hanno fatto un gran bel lavoro ( unico neo anche per me la caratterizzazione dei volti dei due ragazzi, sembrano troppo più adulti della loro età). Sembra impossibile ma sono riusciti a rendere l'originale ancora più bello di quello che è.

Nel web ci sono tante interessanti recensioni ( è questo è l'ennesima dimostrazione di quanto sia alto il peso specifico di quell'albo), alcune molto belle e toccanti.
Tra i vari spunti condivido molto questo: " I tre baci tre tra Dylan e Marina sottolineano la passione e l’ardore adolescenziale del rapporto tra i due, che di fatto sembra essere la cosa più vicina all’Amore con la A maiuscola che l’Indagatore dell’Incubo abbia vissuto in quasi trenta anni di avventure"

C'è qualcosa di più emozionante e profondo di questo?

Anche se sono in preda alle allergie stagionali, un fazzolettino semi-commosso in più non lo nego a nessuna...specie per Marina, che è il mio personaggio femminile preferito tra gli amori dylaniati, non tanto a livello adolescenziale, quanto nel suo sviluppo (anche tragico, e fragilmente irrisolto) in prospettiva adulta, considerato l'ascendente che ha ancora sull'Old Boy, e per la purezza dei loro sentimenti incompleti .

L'unica cosa a non avermi convinto sono i disegni, poco consoni al contesto.
Troppo squadrati, rigidi, marvel-osi, con effetti ottici discutibili, Dylan da sfigatello a palestrato, bikini da strip bar (p.8.i), linee poco femminili per il volto/mani/piedi di Marina, e una mancata delicatezza nell'aspetto informe dell'adolescenza che sembra pari pari ai nostri due da adulti.
Non ho ben capito l'irruenza grafica del Nostromo Nemo, ed in più c'è anche un errore...


Operazione commerciale a parte, ne sono usciti egregiamente e con una storia che sa toccare le corde giuste. Poteva essere un'appendice pericolosamente deleteria o ruffiana, invece ci si è presi carico di un compito difficile con sensibilità (quasi) naturale. E di questo va dato merito a Paola che si è calata perfettamente nella mente del personaggio di Marina, smorzando però un po' troppo la sua leggerezza connaturata, stando al portraying di Sclavi e Marcheselli, per restituirla invece come personaggio già da subito pieno di conflitti, parentesi mute, entusiasmi passeggeri, fatalismi dolorosi, sensi di colpa (le lacrime ricattevoli di Robby ), etc.
Ma si sa, se Paola non psico-tortura il protagonista - che qui ovviamente sarebbe LA protagonista - non è contenta

Mi puzzano un po' di omake/outtakes apocrifi le scene di baci ripetuti - bene il foulard che vola via liberatorio (p.22), ma fosse andata realmente così nel #74, Dylan si sarebbe fatto condizionare oltremodo e ne avrebbe acquisito più coraggio/fiducia - mentre mi è piaciuto molto il dialogo sospeso tra le stelle di pagina 16, dove Paola riproduce benissimo quel senso di intercorso bisticcevole quanto profondo tra marito&moglie, che solo Marina è capace di apportare in un contesto inter partners col Nostro.

Conclusione emozionante nella "restituzione" dei sentimenti, avvicinandosi come nell'originale al commiato: "un desiderio solo, che lui mi accompagni".
E stringiamo anche noi la mano a Dylan, sperando di non avere un padre fantasma così .


SO LONG,
SO GOODBYE,
STILL ALOHA

Ciò che suggerisci potrebbe veramente accadere Desmond...e non è detto che non sia già nei piani del nostro R. (brrrr)
a quel punto altro che fase 1,2,3,4,5, etc etc

Ok, prestiamoci al gioco di far finta che il tacito accordo tra scrittore e lettore sia un inganno.
Al limite quello sarebbe

Maaa... non è che quel ragazzino è il figlio di Marina e

Che ne pensate?

Ma certo alemans, anche perché è troppo piccolo.

Comunque.
non.
dovrebbe.
esserci.

Naaah, al massimo il salto della quaglia...

S
P
O
I
L
E
R


...che non quaglia. E di proposito .
Lasciando perdere cose evidenti come Marina abbia già dichiarato a nove colonne di non aver mai avuto un figlio - e supponendo che qui si volesse sbugiardarla as we know her in modo out of character - o che l'eventuale pargolo dovrebbe essere pressoché ventenne di questi tempi, se consideriamo l'incontro tra i due a 15 anni ed il Dylan cristallizzato intorno ai 35 in qualsiasi epoca si muova...
...questo finale semplicemente è il vezzo ad effetto "clamore" di Paola col sale in coda - nel redazionale è definito "maliziosamente cripitco" - in una storia di riscrittura che aveva riservato fino ad allora retroscena soltanto intimistici, senza complicare l'esito delle vicende con altre suggestioni oscure.

Almeno che non si riducano pezzarculo per carestia di idee e hype da pipponare, non credo (e spero ) proprio che costituirà uno spunto da sviluppare in futuro per complicare nel sensazionalesimo il già abbastanza contorto albero genealogico della Dylan-family. Non più, per esempio, della marmocchia sfornata in Tagli Aziendali.
E' più semplicemente il marchio d'estro della Barbato che voleva aggiungere la sua per non rassicurare troppo le certezze del lettore. D'altra parte, come in parte suggerito nel #74, tutta la scena del funerale potrebbe essere una projezione dei fantasmi dei desideri di Marina - col corteo che sembra quasi trapassato da Dylan - compreso quell'incontro ravvicinato tra i sogni irrealizzati della sua vita, Dylan+Figlio, presenti nell'amarla per sempre a partire dall'estremo saluto.
E lei si emoziona toccandosi i capelli (32.ii e v).

SENTI...
NO, NIENTE

..mmm l'opzione onirica per il supposto figlio è forse la più plausibile a pensarci bene.

Ma infatti figuriamoci... però chissà cosa ci porterà il domani.

Una buona operazione commerciale. L'originale e' comunque irraggiungibile.

Letto. Votato accettabile come certi passati di verdura che fa mia madre quando torno a casa affamato e spero in un piatto di lasagne.
Forse una cosa, però, questo albo me l'ha fatta capire. L'importanza di Ambrosini nell'originale.
La storia in sè mi ha dato poco.
E comunque a mio parere quello mica è il figlio di DYD. Semplicemente, Marina l'ha chiamato come il suo amore adolescenziale.