Cravenroad7

Se devo scegliere tra il trash e l'eccesso, e il nulla pretenzioso, scelgo la numero 1.
Ma su ML scriverò nel topic apposito, anche se so che è come andare ad una festa della lega cantando o sole mio XD

Ma davvero questo è un problema, per te? Quando Dylan è nato, nel 1986, i telefonini non c'erano, quindi non poteva certo usarli; ma oggi ci sono, ed è un dato di fatto che ormai tutti ne hanno (almeno) uno. Dylan non può essere un personaggio fuori dal tempo, sarebbe un tradimento del suo spirito originario: Dylan deve vivere nell'oggi. Senza contare che il telefonino gliel'aveva già fatto usare Medda, in storie che peraltro sono universalmente apprezzate. Insomma, non sarà mica la presenza di un cellulare a determinare la bontà di una storia, no?



Anche a me. A dire il vero non ho ancora letto il Maxi, però è un dato di fatto che, pur con tutti i suoi difetti, trovo il Chiave di oggi molto ma molto più maturo (e più "autore") rispetto a quello dylaniano.

Assolutamente no. Infatti non mi riferivo al telefonino come oggetto (non mi dato sicuramente fastidio il lettore mp3 su pianeta dei morti ). Ho usato il termine telefonino per indicare una serie di sovrastrutture, di cambiamenti e fronzoli non necessari (secondo me) al mondo do Dylan Dog.
Nuovi Comprimari compresi che potevano essere comunque introdotti senza prnsionare Bloch (non ci avevano pensato? ) Carpenter poteva essere un vice ispettore e Rania un sergente. Potevano introdurli senza clamori come quando hanno introdotto Wells, Jenkins, ecc.

io mi riferivo alla storia di questo maxi nello specifico, comunque si direi che in linea generale il tuo ragionamento ci sta. Anche se alcune sue vecchie storie di DD sono delle perle

Mi hai fatto venire in mente pero' che più passano gli anni, più il suo ostinato e irrazionale rifiuto per le nuove tecnologie sarà sempre più ingestibile per gli autori. Ricordo ad esempio quando Dylan detestava i telefonini cellulari nel "Il Progetto" preferendo ad essi le cabine telefoniche. E questo chiedendosi ingenuamente cosa ha mai di importante la gente da dirsi da dover rispondere ad un cellulare appresso? La stupidità delle sue argomentazioni a rileggerla con gli occhi critici di un adulto lascia a dir poco esterrefatti e ci mostrano un Dylan profondamente disadattato, conservatore (ed essere cosi' conservatori a 30 anni è davvero triste), attaccato a routine e abitudini rigidamente ripetitive (come il guardare al cinema lo stesso identico film horror degli anni 80' 248 volte), alienato, chiuso in casa, completamente asociale, dove il massimo della sua rete sociale sono fidanzatine che durano al massimo qualche mese. Altro che non essere fuori dal tempo. Molto spesso Dylan dà l'impressione di essere proprio fuori dal mondo.

Scusate, credo di essere OT, forse è il caso di aprirci un topic a riguardo. Volevo solo rispondere all'osservazione che Dylan non mi sembra per nulla adattato e integrato al mondo di oggi. Disprezza il computer e demonizza a tratti perfino il televisore perchè "tanto dà solo tragedie da trasmettere e ci bastano e avanzano gli orrori quotidiani".


Non è che Dylan non usa lo smartphone solo perchè non esisteva ai tempi in cui è stato ideato. E' che proprio non sopporta l'idea del cambiamento in sè, a tutti i livelli (infatti lascia a Groucho il compito di usarlo, lui non ne vuole sapere). Una rigidità piuttosto insana devo dire.


Lux

Letta anche la prima storia, che è quella che abbassa un pò il mio voto su questo maxi, che sarebbe stato un otto pieno.
Alla fine ho votato buono.
Sono rimasto soddisfatto di questo bel volume, della copertina, della storia centrale e della sorpresa dell'ergastolana (ora spero di leggere anche le altre, Gabriele Pennacchioli in primis).
Sull'ergastolana a pag 252 la toppa grande, secondo me, va a sostituire almeno due vignette e, visto il contesto, penso fossero di "sesso spinto" (per un fumetto Bonelli).
Le due vignettone di pag 275 invece vanno a rappezzare un intera tavola (magari anche cinque o sei vignette), ho cercato di immaginare cosa poteva esserci ma non mi viene in mente niente, forse qualche battuta politicamente scorretta?
Non dimentichiamo che Coppola fu già censurato per questa vignetta sull'edizione originale di doktor terror (se ritenete che ancora non si possa pubblicare potete cancellarla) per via della somiglianza ad un politico.

La vignetta fu sostituita nelle edizioni successive.
Mi piacerebbe vedere anche le vignette scartate da questo maxi

Rinnovo i miei complimenti per Il Lago Nero visto che le autrici ci leggono.
Quando le storie meritano non siamo così gratuitamente cattivi come ci dipingono, qui sul forum.

Aspé, famme capì.

Prima dici che, sulla base dei meriti, le migliori migliorie apportate per far performare l'opera del Chiave erano tutte da attribuire al controllo revisionante dei padroni/padrini Sclavi&Marcheselli... e poi dici che il suo periodo d'oro è quello post-Sclavi, quando aveva quasi completamente ruota libera
Qui c'è qualcosa che non quadra, come disse il compasso in una spirale di triangoli ottusi...
... e comunque non ho più di tanto interesse ad approfondire queste geometrie discorsive.

Per rimanere in argomento:



Io non ho ancora letto la storia in questione, ma il Chiave di "oggi" era fino a poco tempo fa era quello sbeffeggiato dal 90% degli utenti nell'immediato quasi-presente per il suo Brendon (di cui non sono un grande estimatore, anzi )
Mi sembra strano che adesso si inneggi alla sua improvvisa maturazione su ML, anche perché, avendo letto all'epoca dell'uscita soltanto il primo numero, mi sembra più vicino a certi albi del suo cavaliere di ventura, che al Dylan di Anima Nera.

ALOHA LOST IN IDENTIFICATION

Brendon era (per me) indigeribile e indifendibile, ne ho letti una manciata di numeri e poi l'ho ripreso in mano solo saltuariamente, peraltro ricavandone sempre le stesse pessime sensazioni. Morgan Lost è pieno di difetti ma è comunque un'opera vitale, scritta da un autore che ha qualcosa da raccontare. Io lo trovo un personaggio molto, molto più centrato di Brendon. Poi questo non vuol dire che le storie siano meravigliose, ma alla sufficienza ci arrivano senza troppa fatica.

Ma senza dubbi, anche a livello di padronanza tecnica del mezzo (altrove è un tormentone, eh Rimatt? )

Sarà... approfondirò .
Per ora, al netto di un solo numero letto, alla maturità grigiorossa di un futuro di serial killer, preferisco la nerissima giovinezza scavezzacollo di cose come La Clessidra, Il bosco, o Il Mosaico.

UN ALOHA DOC D'ANNATA...PRIMA CHE FACCIA ACETO

Scusate, ma IL LAGO NERO doveva essere nella serie regolare al posto della ciofeca di Simeoni. Le due regazze non hanno sbagliato un colpo. Hanno centrato Dylan (la battuta "non sono vegetariano" messa in quel punto è perfetta, giusto per fare un esempio), il ritmo e la storia (che avrebbe funzionato anche con un altro finale). Insomma ottima. E ottima anche la coppia di disegnatori, perfetta nel tratteggiare un'atmosfera malsana.

Buona anche la storia di De Nardo. Semplice, a tratti prevedibile, ma scritta bene e disegnata altrettanto.

Mi manca l'ergastolana. Oggi rimedio.

E quando ricapita un maxi così??

Non ho mai letto Brendon, ma se l'attuale DD fosse al livello di ML ne sarei davvero felice...

Io ho solo scritto che è "istruttivo leggere i dialoghi di Chiaverotti senza gli aiutini o aiutoni sclaviani e marcheselliani", dove non mi pare aver espresso particolari giudizi di merito. Ok, il tono tradisce il fatto che il Chiave non sia esattamente il mio autore del cuore... ma per una volta che non ne parlavo neanche troppo male, anzi con un po' di affetto.
Per la cronaca ritengo che quegli aiutini e aiutoni servissero a creare brillanti scenette di dialogo e grouchate divertenti in storie che poi avevano tutti i pregi e difetti di tutte le cose di Chiaverotti.


[visto che l'ho evocato io: il Chiaverotti dei due Morgan Lost che ho letto (il primo numero e quello disegnato da Freghieri: una chiavica e una storiella di cui già non ricordo nulla) mi pare un autore sotto sedativi, più che un autore maturo. La scrittura mi sembra quella pedante e spentissima degli ultimi anni di Brendon, quando un tempo era un autore almeno divertente.]

Anch'io sono dell'opinione che Chiaverotti sia (stato?) uno bravo quando dispone di qualcuno che lo tiene ancorato a terra, come Sclavi/Marcheselli su Dyd o Castelli su Martin Mystère. O forse il merito è esclusivamente dovuto alla consapevolezza di trattare personaggi sui quali non dispone di controllo assoluto, boh?!.. Trovo invece stucchevole e adolescenziale (e anche per questo dalla facile presa verso determinate tipologie di lettori) il Chiaverotti a briglia sciolta che ricerca la prosa romantica a tutti i costi, arrivando a sfociare in assurdi voli pindarici di onirismo fine a se stesso. Lo è stato con Brendon e per quanto mi riguarda lo è tuttora con Morgan Lost.