Cita:
E degli autori di Legs?
Serra ci ha rivelato che la lesbicità di Legs è stato un parto molto difficile e travagliato, che è venuto alla luce gradualmente in maniera criptica, nascosta, indiretta, talmente indiretta che lo stesso Bonelli non ne sapeva nulla finchè non è stato Serra stesso a proclamarlo ufficialmente. E a quel punto che fai, cancelli tutto? La frittata era fatta, Bonelli volente o nolente avrebbe dovuto accettare la Legs lesbica, anche se il prezzo da pagare è stata la rottura di fiducia tra Bonelli e Serra stesso.
Questo è testimone del fatto che un tempo nelle linee editoriali Bonelli, l'omosessualità non era un tema che si poteva affrontare liberamente e a cui si opponevano molto resistenze facendo filtrare prevalentemente una sola idea di omosessualità stereotipata, almeno nella testata di Dylan Dog, ma anche altre. E ci tengo fortemente a ricordare e sottolineare che quella di
lasciare troppo spazio nei fumetti Bonelli in generale a clichè e luoghi comuni offensivi non è una mia teoria complottistica campata dal nulla : lo ammette esplicitamente Serra stesso, e pure Manfredi, autori bonelliani che hanno avuto a che fare personalmente con Sergio Bonelli stesso sulla questione. E il problema non può essere solo degli autori, come dici tu, perchè allora non si capisce nè l'enorme difficoltà testimoniata da Serra di far emergere un protagnista omosessuale in Bonelli, nè la sua denuncia di essersi scontrato "con muri di gomma" ogni volta che ha voluto affrontare in determinate maniere il tema. Il problema sta ancora più a monte degli autori, è lampante questo.
Ken Parker non lo conosco, come d'altronde sono piuttosto ignorante dei fumetti Bonelli in generale. Dylan Dog è l'unica testata che ho sempre seguito con appassionato interesse. Anzi, mi pare che nelle interviste che ho linkato, credo proprio in quella ad Enoch si enfatizzi proprio l'apertura Bonelli sul tema in determinate testate, quindi prendo per buono quello che mi dici.
Lo stesso Enoch però aveva auspicato una maggiore rilassatezza della Bonelli sul tema, ammissione implicita dunque della tensione che la casa editoriale nonchè Sergio Bonelli stesso ha sempre avuto nei confronti dell'omosessualità e non solo.
dei tre autori Serra è stato quello più esplicito e diretto nel raccontarci dell'evidente difficoltà storica in casa Bonelli di trattare l'argomento in maniera adeguata. Il buco di cui non sappiamo nulla ancora però è proprio in Dylan Dog. Non sono riuscito a trovare su internet nessuna intervista di nessun autore/curatore di questa testata, quindi non mi è chiaro quale è stato il percorso fatto nell'affrontare l'omosessualità in un certo modo piuttosto che in un altro.
La cosa che mi dispiace è che l'unico ad aver portato sostanziali contributi interessanti e fonti primarie su cui discutere sono stato praticamente quasi solo io, mentre molti altri utenti si sono limitati semplicemente a difendere i loro pregiudizi ideologici e provocazioni di bassa lega come l'insinuare che fossi un altro utente venuto solo per trollare, di consigliarmi di leggere fumetti omoerotici, di spammare il testo di una canzone sugli omosessuali al solo scopo di scatenare flame o difendere acriticamente a spada tratta tutto quello che Sclavi e gli autori hanno prodotto su Dylan Dog perfino quando hanno rappresentato l'omosessuale in maniera davvero insulsa e offensiva come in Occhio del Gatto.
Una enorme delusione.
Lux