Cravenroad7

La storia mi ha imprssionato soprattutto nelle scene di tortura,con quella megera dall'aria innocua che tortura la povera ragazza come se nulla fosse.I concetti mi sono arrivati anche se non conosco la storia di quel film o del regista (che mi pare di aver capito si riferiscano a fatti reali).Disegni molto belli e efficaci,precisi in tutto. Poi me lo rileggo,che credo di non aver capito qualche passaggio.

Ho votato "ottimo". Per me questo è uno splendido albo: storia intrigante, ricca di citazioni cinematografiche e soprattutto sclaviana fino al midollo. I disegni che l'accompagnamo sono altrettanto eccezzionali. Spero di poter leggere più frequentemente strorie di questo scenegiatore.

Questo è comunque il primo Dylan Dog in cui il nostro interagisce con una persona reale vivente, l'attore Ian Ogilvy.

"Il generale inquisitore" mi è piaciuto assai.
La copertina è evocativa e in linea con la trama, anche se fa un po' Ku Klux Klan.
Si parte con un grande regista come Micheal Reeves, probabilmente mai ricordato nei vari Almanacchi (facciamoci un pensierino per il prossimo Magazine). Dylan interagisce più che mai con il mondo reale, fino a fare il finto fan di Ian Ogilvy: cita la sua serie tv, gli dice di aver fatto il tifo per il ruolo di James Bond. Un Dylan come tanti che di fronte alla celebrità si emoziona.
Poi c'è la storia, che fila. I cattivi alla fine sono banali, vero. Non c'è niente di perversa inquisizione, ma solo volgari assassini da quattro soldi (e lo dimostra l'uccisione della ragazza). Fa bene Dylan a prenderli per i fondelli. La parte sovrannaturale dell'uomo torcia, stile Ghost Rider ci sta, così come il finale dove non si spiega nulla.

SPOILER

Per Trevanian fa morire Reeves e soprattutto perché questi accetta? Perché il film doveva avere quel finale a tutti i costi? Se l'avessero detto, qualche forumista avrebbe tirato fuori la solita lamentela degli "spiegoni". Meglio così.

Bravo Accatino, che sembra aver colto a nel miglior modo lo spirito del Dylan di Sclavi. Con in più buone battute da action movie. Casalanguida non lo conoscevo. Ricorda molto Di Vincenzo e quindi un disegnatore che si adatta al meglio alle storie d'azione. Davvero un bell'albo, che rialza un po' l'andazzo degli ultimi tempi.

Commento con ampio ritardo questo albo.
Spronato dalle buonissime recensioni lette qui e altrove, mi aspettavo una bella storia. Mai aspettative furono così malamente riposte! Il finale si capisce palesemente a metà numero e, in questo modo, qualsiasi colpo di scena immaginato dall'autore diventa semplicemente l'ovvio svolgersi degli eventi. Accatino mischia diversi sottogeneri e, difatti, il finale è doppio. Da un lato la rocambolesca fuga dal cattivone di turno che urla "TRASH!" da tutte le parti e si situa a metà via fra una puntata di Squadra Speciale Cobra 11 e un inseguimento fra Diabolik e Ginko. Dall'altro un finale più intimo e riflessivo, che stona paurosamente con le avventure del dinamico duo Dylan e donnina-senza-veli delle pagine precedenti.
A questo punto, temo che non ci sia sintonia fra me e l'autore. Ogni sua cosa che leggo viene celebrata e osannata da tutti, quando invece il mio giudizio oscilla fra il passabile e la porcheria. "Le nebbie di Boisbonnard", "Illusioni" e quella sottospecie di harmony intitolato "L'assassino della porta accanto" (di cui, a quanto pare, sono l'unico detrattore)... Giusto "Il prezzo dell'onore" ho apprezzato. Vabbuono, mi metto l'anima in pace.

il generale inquisitore
storia che sembra provenire direttamente dagli anni ottanta o al massimo dai primi novanta (violator), si respira aria di golden age a pieni polmoni: cinefilia (reeves, siegel), atmosfere, qualità, caccia alle streghe, un groucho ritornato ai livelli di un tempo, così come dylan, risolutivo in antitesi a "l'assassino della porta accanto" ma sempre con ironia: "come fa a bruciare e ad essere ancora vivo?" "non ne ho idea, quando ci raggiunge glielo chiediamo"
la scena che inizia a pagina 42 è da inserire nella classifica dei momenti topici di dylan dog, da 10 in pagella atmosfera malata d'altri tempi sulle note di david bowie (scary monster)
ma mi sono piaciuti parecchio anche l'inseguimento della torcia umana nel campo di granturco, poi in auto con tanto di specchietto retrovisore, e il finale in mezzatinta mesmerizzante
casalanguida mi ha conquistato vignetta dopo vignetta, in crescendo, unico difetto? i volti, ogilvy e il cattivo sono uguali, vincent price è irriconoscibile
ACCATINO ha fatto il botto, un piccolo capolavoro, in questo momento la mia storia preferita del post-300
buona la copertina
CLASSICO

voto 9