Cravenroad7

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#352 - La calligrafia del dolore
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Voti totali : 87
Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: gio gen 21, 2016 11:38 am 
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Iscritto il: mar mag 26, 2009 2:24 pm
Messaggi: 608
Ciao Papercop--
mi spiace ma non amo condividere gli intenti delle mie storie (che ci sono sempre, questo si, lo posso dire). Non per snobismo o antipatia, ma per il semplice fatto che voglio lasciare libera interpretazione ai lettori. A volte i "messaggi" sono palesi, altre volte molto più criptici. Se l'autore li svelasse non avrebbe molto senso, non trovi?
:)
E' vero, a molti è sfuggito l'intento, ma non a tutti. E quindi mi va benissimo così.

In specifico posso però provare a rispondere in parte ai tuoi dubbi e alle tue considerazioni, se ti fa piacere.

"Il notaio dice che la penna sarebbe solo una semplice penna, e io gli credo."
Mmmm.... Ecco, io al notaio non crederei... Ho cercato di descriverlo come un "alienato" e di solito non si crede alle farneticazioni di un pazzo. Dylan sembra crederci ma per come la vedo io pure lui è una voce un po' fuori dalla massa, vuoi per le storie di cui è stato testimone o che ha vissuto... In definitiva, il lettore è libero di credere o non credere pure alle elucubrazioni di Dylan.

Il finale col benzinaio dovrebbe dare una quadra al cerchio, ma non lo spiego, sorry.

"Nella storia nessuno viene ucciso da un mostro o un essere sovrannaturale."
Incidenti, raptus di follia, alienazioni... Tutto spiegabile (per l'"incidente" in officina mi sono documentato e ho "romanzato" un fatto purtroppo accaduto, per dire).
Tutto razionale, se vogliamo. Potrebbe essere tutta una faccenda di caso, o destino. Per come la vedo io il destino E' un essere soprannaturale... :)
Oppure... oppure qualcosa di più classicamente soprannaturale c'è... Io i dubbi li ho lasciati...

"In finale "penna che fa impazzire", anche se smentita dal notaio e (mi pare) dallo stesso Cava, sembra l'unica spiegazione in grado ti tenere insieme tutto, ma se è così allora c'è davvero poca carne sul fuoco."
Mmmm... chi mi conosce sa che sono un tipo un po' "alienato" anche io. Quindi non vedo perché qualcuno dovrebbe credere a quello che dico. ;)
Ah, tra l'altro, no, per il notatio quella penna non è una SEMPLICE penna, ma credevo fosse un punto abbastanza chiaro. Per gli altri potrebbe essere una SEMPLICE penna, questo si.

In sintesi...
Occhio, che gli oggetti che possediamo potrebbero possederci.
Nel momento in cui ci posseggono, diventano idoli e prendono potere.
Più gente vi crede più il potere aumenta.
Un potere effimero, per chi non vi crede.
Ma, in definitiva, ciascuno di noi alla fine è schiavo di qualcosa che possiede, o crede di possedere, e non parlo necessariamente di un oggetto fisico...

Mi spiace essere così criptico e massonico, ma non mi va di spiegare tutto, anche perché ci ho ragionato davvero un sacco su questa storia e questi concetti, e se dico troppo mi sembrerebbe di svilire il mio lavoro.
Vi chiedo scusa...
:)


Ultima modifica di cava76 il gio gen 21, 2016 6:02 pm, modificato 3 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: gio gen 21, 2016 4:00 pm 
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Iscritto il: mer lug 08, 2015 1:49 am
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Va benissimo, grazie mille per questo intervento, tutt'altro che scontato nei contenuti e nella sua stessa esistenza.


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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: gio gen 21, 2016 4:45 pm 
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Iscritto il: ven feb 20, 2015 5:53 pm
Messaggi: 2562
Papercop ha scritto:
Un voto in più nell'annosa moria dei contributori, che dovrebbe avere un moto di controtendenza all'arrivo della famigerata continuity serrata, un anno in cui ogni numero sarà "speciale", e quindi farà discutere.

Hype Hype... HURRA'!!!! :lol:

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Riflesso nello specchio,
vidi per la prima volta il mio vero oi.
https://www.instagram.com/dipintendo


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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: ven gen 22, 2016 3:03 am 
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Iscritto il: mer lug 08, 2015 1:49 am
Messaggi: 140
Hype di sicuro, però è anche un'esperimento unico nella vita trentennale di DYD, e sulla carta dovrebbe essere molto più "caratterizzante" di telefonini e nuovi ispettori che hanno smesso di creare problemi dopo 4 tavole. Io lo aspetto con interesse.


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 Oggetto del messaggio: Re: Hattrick
MessaggioInviato: lun gen 25, 2016 9:34 pm 
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Iscritto il: mar ago 20, 2013 2:40 pm
Messaggi: 2428
Località: Pianeta Terra
Letto, votato mediocre. Non volevo nemmeno comprarlo, poi però mi sono ritrovato nell'edicola di un amico e per non uscirne a mani vuote...

_________________
...M...


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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: mar gen 26, 2016 10:39 am 
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Iscritto il: sab lug 26, 2014 8:54 pm
Messaggi: 129
Località: Salerno
Eh niente non posso giudicarlo, l'ho letto troppo a spezzoni, di sicuro non mi è dispiaciuto.


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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: mar gen 26, 2016 12:42 pm 
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Iscritto il: mer ott 30, 2013 9:02 pm
Messaggi: 4173
Località: Macondo
Poi non mi sono ricordato di fare un commento e ho finito per dimenticarmi l'albo.
Non mi aveva entusiasmato, devo ammetterlo: tenendo conto dei diversi livelli di lettura che sono emersi dal botta e risposta tra Papercop e Cava, devo riconoscere che sviscerare quelli più nascosti non è stato nelle mie capacità, questa volta. Vuoi per sensibilità personale, vuoi perché l'Autore li ha celati abbastanza bene.

In ogni caso ho molto apprezzato la pacatezza della discussione e l'ultimo post di Cavaletto: ottima scelta lasciar intendere che c'è un livello di lettura "nascosto" e da ricostrure ma non spiegarlo. Perlomeno a me è venuta voglia di una rilettura ;)

Disegni sì e no: sì Piccatto che smette di fare il cubista mancato, no che i suoi assistenti sono estremamente accademici. Nel complesso, gradevoli.

Alla prossima ;)

_________________
Di solito ho da far cose più serie, costruir su macerie o mantenermi vivo.


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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: mar gen 26, 2016 3:30 pm 
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Iscritto il: mar mag 26, 2009 2:24 pm
Messaggi: 608
Leonearmato, grazie!
:)

Ci sono significati nascosti in ogni mia storia, in alcune di più che in altre. E' un po' il mio modo di scrivere. Non so se sia un pregio o un difetto, visto che tante volte i dettagli si perdono, ma lo faccio soprattutto per me, perché mi da un senso di completezza e di maggiore solidità.


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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: dom gen 31, 2016 4:25 pm 
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Iscritto il: lun gen 11, 2010 11:19 pm
Messaggi: 4046
Località: Milano
Appena letto, con un po' di ritardo, molto buono, storia originale e splatter quanto serve.
Un vecchio Dylan Dog pur con le novità della fase, ma usate al minimo, come piace a me. Devo dire che i collaboratori di Piccato sono stati migliori del maestro visto nelle ultime prove. Votato buono, bravo tutti.

Ps: ovvio che un'autoesegesi di un testo non ha valore, anche se vorremmo conoscerla, giusto che Andrea non spieghi le sue intenzioni/pensate, spetta ai lettori dare la propria e personale lettura.

_________________
Chi sa, fa, chi non sa, insegna, chi non sa insegnare, critica. E chi non sa neppure criticare, scrive recensioni sui forum.


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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: ven feb 12, 2016 5:21 pm 
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Iscritto il: sab mar 29, 2014 12:17 pm
Messaggi: 169
Letta solo ora. Ci ho messo un bel po' a riprendermi da quella gran corazzata potemkin di Ratigher :-(
Una storia questa di Cavaletto e Piccatto studio buona per tutte le stagioni dalla gestione Marcheselli a Recchioni passando per Gualdoni. Aurea mediocritas, ma godibile e non irritante per presunzione e sciatteria di certe trovate autoriali degli ultimi tempi.


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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: dom feb 28, 2016 8:12 pm 
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Iscritto il: mer feb 27, 2013 10:03 pm
Messaggi: 860
Località: Forlì
cava76 ha scritto:
Occhio, che gli oggetti che possediamo potrebbero possederci.
Nel momento in cui ci posseggono, diventano idoli e prendono potere.
Più gente vi crede più il potere aumenta.
Un potere effimero, per chi non vi crede.
Ma, in definitiva, ciascuno di noi alla fine è schiavo di qualcosa che possiede, o crede di possedere, e non parlo necessariamente di un oggetto fisico...


A una seconda lettura è quello che il mio cervello mi suggeriva di scrivere ma che non riuscivo a concretizzare! Votato 7.
Giusto un paio di forzature forse troppo...forzate: la ragazza in ospedale che anzichè parlare genericamente di notaio dice proprio il nome di quel notaio, permettendo a Dylan di incontrarlo subito (chiaro che così si risparmiano tavole di indagini inutili, però...); e la seconda, proprio dal notaio, che non perde tempo a parlarCI di sta benedetta penna, in modo, m'è parso, un pò troppo innaturale (comprensibile il motivo, chiaro, però...).

Spero di rileggere presto Cava, un autore che credo abbia guadagnato molto dal cambio gestione.

Ah: viva Piccatto&co!!!


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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: mer mar 02, 2016 5:19 pm 
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Iscritto il: ven dic 05, 2014 2:02 pm
Messaggi: 144
Letto con un po di ritardo,ma nel complesso trovato buono decisamente.La cosa spiegata da Cavaletto riguardante gli oggetti che posseggono e ai quali si assegnano ruoli superiori al loro ruolo reale lo condivido in pieno e qui è spiegato molto chiaramente.La penna non è solo una penna,se la mano che la impugna non ha solo l'intenzione di usarla come una cosa per scrivere e stop.

_________________
Non è bello ciò che è bello ma che bello che bello che bello.


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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: gio giu 23, 2016 2:33 pm 
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Iscritto il: dom ago 24, 2008 9:27 pm
Messaggi: 767
Anche stavolta la parte migliore è la copertina. Stano quest'anno ha una vena speciale.
Andrea Cavaletto ha scritto decisamente di meglio. "La calligrafia del dolore" è un ottimo titolo, ma la storia in sé non ha più né meno di tante altre di routine. Se non ci fosse stato Carpenter, qui nemmeno utile al contesto, non mi sarei nemmeno accorto se la storia fosse un Old Boy o nuovo corso.
Sicuramente c'è una componente horror degna dei bei film di serie B, con un deux ex machina subito messo in mostra nelle prime vignette. Piccatto, forse anche grazie ai tre collaboratori, porta a casa un lavoro decisamente migliori rispetto alle ultime prove. Col sangue ci sguazza il vecchio Luigi, però la storia è discreta e nulla più.
Spoiler!
Una penna del notaio crea massacri. Si arriva in fretta alla soluzione, il notaio muore e c'è il solito finale aperto con un nuovo potenziale villain.

Dylan comunque fa il suo mestiere e giunge alla soluzione. Non si capisce dove abbiano seppellito la piccola Violet e
Spoiler!
come Anne recuperi la stilografica in presenza di Dylan
.


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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: sab giu 13, 2020 12:08 am 
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Iscritto il: sab giu 19, 2010 5:51 pm
Messaggi: 2874
Immagine

la calligrafia del dolore
sembra di essere tornati all'ultimo marcheselli... storia di una noia e di una pochezza disarmanti :?
le scene in officina, con l'improbabile meccanica sexy, ricordano il peggior ruju e il peggior chiaverotti
grossa delusione per me, peccato, cavaletto non replica il miracolo di "i sonnambuli" :cry:
torna piccatto con una squadra di aiutanti ma il risultato non migliora più di tanto, e purtroppo torna anche irma :roll:
segnalo che il link nell'indice delle storie è sbagliato
si salva solo la copertina

voto 4


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