Cravenroad7

Completata la lettura della seconda e della terza:

Il lago nero
quello che dovrebbe essere il maxi, mi ha proprio dato la sensazione del vecchio dylan pre-tutto. Bella la storia, anche se non originalissima e bello anche il finale, anche se non l’ho trovato così sconvolgente come detto da altri. Cioè non mi sembra un gran controfinale, ste bambine qualcuno doveva pur averle uccise. Belli anche i disegni che comunque dovrebbero essere Piccioni/Di Vincenzo e non il contrario.

Per amore del diavolo
Di certo non il miglior Chiaverotti e sicuramente non ci ho trovato niente di impubblicabile. La storia scorre bene, pure troppo a mio avviso, cioè nessun colpo di scena, quello che si presume che sia, in effetti è. Non so, mi sarei aspettato qualche soluzione finale alternativa. Sulla questione disegni fatti/rifatti/rivisti non dico niente, mi sembra comunque una bella cosa che la storia sia stata pubblicata.

Giudizio complessivo: un maxi sicuramente soddisfacente, non un capolavoro ma con un livello medio più alto della serie regolare... e questo dovrebbe far riflettere qualcuno...

...ehm, forse non è proprio quella la parte che ha intrigato i più...

La cosa che mi è piaciuta di più del finale è che





Comunque sul loro blog (http://figliedellaserva.blogspot.it/ ) le sceneggiatrici parlano del finale come lo avevano pensato all'inizio. A me questo convince molto di più.

Però a me è piaciuta anche quella sul sesto color fest, non ci ho trovato grandi difetti.
È vero che una storia lunga però è un altra cosa.

ok, però anche il finale "cattivo" col dylan perdente non è una novità, cioè è comunque bello e ogni tanto ci sta (anzi ben venga, il dylan supereroe non è di certo il mio preferito).

Prossimamente uno splendido volume da Ba-Bau che conterrà tre storie molto profonde: Il lago nel cielo, Penny del lago e il lago nero. Seguite l'ago della bussola per non perderlo.

Bellissime e disegnate benissimo le prime due storie. La terza era meglio se rimaneva tra le Ergastolane.

Il miglior Maxi di sempre? Di sicuro uno dei migliori.
Un Maxi imperdibile? Decisamente no.
Le sue tre storie offrono un piacevole intrattenimento e non avrebbero sfigurato sulla serie regolare. Però non sono così entusiasmanti da farmi cambiare idea su questa collana, che per me era e rimane inutile (o meglio, utile a riciclare scarti, mettere alla prova autori esordienti e dare un contentino ai lettori allergici alle novità).

A proposito di scarti, Per amore del diavolo è esattamente la storia che mi aspettavo, cioè una prova "minore" di Chiaverotti: soggetto debolissimo, dialoghi naif e strampalati, anni '80, sogni, allegra follia e qualche guizzo surreale. Questa ergastolana forse era ai limiti della pubblicabilità (non a caso testo e disegni sembrano aver subito molti rimaneggiamenti), ma mi ha fatto piacere leggerla, non foss'altro che... per amore di Chiaverotti.

In fuga è la migliore delle tre. Certo è lontanissima dall'eccellenza (né ha la pretesa di arrivarci), ma la lettura scorre, i personaggi sono tutti interessanti e l'ironia riesce a nascondere l'esilità da b-movie del soggetto.

Il lago nero è indubbiamente ben scritta e abbastanza dylaniata, ma non mi ha appassionato. Si tratta di un cupo horror-thriller psicologico che affronta il soprannaturale con toni seriosi. Rispetto a questo genere di storie ho sempre preferito l'horror surreale e ironico, ma mi rendo conto che è questione di gusti.

SPOILER


Esagerato. Anche considerando solo Dylan Dog, abbiamo visto di peggio: La bambina (Sclavi & Stano) è giusto il primo esempio che mi viene in mente.

Letta la prima storia, ovvero "In fuga".

Mah, è stata una storia che non mi ha trascinato però a differenza della storia di Simeoni ha almeno un pò di verosimiglianza nelle parti da detective da Dylan. Interessante il personaggio del diavolo al femminile e ben caratterizzati in generale tutti i personaggi che agiscono nella storia. Il soggetto è piuttosto esile, non ha nessuna pretesa. Peccato manchi un pò di ritmo all'interno della narrazione. I disegni non mi sono piaciuti granchè. Il mio voto finale per questa storia è un 6. Una sufficienza in quanto non mi ha annoiato ma non ha saputo appassionarmi a dovere.

1° solita denardata al risparmio e impiegatizia: soggetto di carta velina, sceneggiatura corretta quanto svogliata, ma soprattutto ritmo, tono, atmosfere che non c'entrano una mazza con Dylan Dog.

2° l'unica per cui valeva la pena leggere questo maxi non mi ha però fatto impazzire. E' comunque un Dylan un po' rigido e serioso, con una trama non così speciale riscattata da un bel finale.

3° non stupisce la pur esageratissima tenuta in un cassetto di questa storia disegnata da uno svaccatissimo Coppola. Già per i primi anni 90 il disegnatore aveva uno stile che appariva parecchio "vintage", tanto nel tratto che nell'immaginario visivo (le sue donne con pettinature e mise anni 60 - 70). Un quarto di secolo dopo una storia disegnata da lui sembra un reperto archeologico quanto uno sceneggiato RAI in bianco e nero. Il che ha il suo fascino. Chiaverotti chiaverotteggia(va) come sempre, almeno con più brio e simpatica verve delle loffissime morganlostate recenti. Carine certe tavole ad effetto, suggestivo ritrovare quel clima onirico e un po' folle tipico di Dylan dell'epoca, istruttivo leggere i dialoghi di Chiaverotti senza gli aiutini o aiutoni sclaviani e marcheselliani. Ma in fin dei conti se restava al gabbio era lo stesso.

Quindi quando le cose andavano bene era merito di Sclavi e Marcheselli, quando andavano male il demerito era tutto suo? Per non parlare dell'incommensurabile beneficio di avvantaggiarsi in questa sede della revisione dei dialoghi da parte del Profeta di Torpignattara...
Davvero, sono contento che Claudione non legga il nostro forum con queste pre(fa)ziosità di revisionismo profondo, e spero un giorno ci perdoni tutti per contrappasso con una bella trombata in un polmone d'acciajo su ML... visto che altrove il massimo che si può mostrare sono le chiappe ad una sergentessa sexually-correct di Neo-Scotland Yard

ALOHA E...CHIUDO GLI OCCHI DIETRO GLI OCCHIALI DA SOLE

La prima storia passa liscia senza danni, e questo non è un bene in una testa come Dylan.
Nulla da ricordare o da registrare.

La seconda ha una trama già vista in tipo mille milioni di film post 2000, ma le due autrici hanno spinto sull'acceleratore in qualche occasione (dyd sgozzato come la moglie del tizio, la tortura) e poi il finale non consolatorio che, da alcuni, è stato considerato una roba esagerata, mentre a me fa solo "piacere". Si becca la sufficienza e, escluso Accatino, non ricordo l'ultima volta in cui, nella serie regolare, io abbia dato una sufficienza.
Ps. Sapete che, quasi quasi, preferisco la baraldi e queste due ragazze alla stragrande maggioranza degli autori maschi attualmente su dyd?

La terza ha dei disegnoni.
Questo stile retrò mi piace parecchio, devo dire, e lo trovo molto azzeccato per una testata dedicata all'horror.
Chiaverotti più in palla con questa storia che con i suoi ML (se continua così dopo il 10 mollo senza guardarmi indietro).
Non sono fino a che punto la storia abbia subito rimaneggiamenti, e di sicuro non capisco il perché sia stata imprigionata fino ad ora.
Questo tipo di streghe non mi dispiace, anche se quel diavoletto patetico non mi ha convinto del tutto.
Sufficienza piena anche questa.

Ho dato un 6 generale.
Abbattete la serie regolare.

Ho letto anche l'ultima storia e ne sono rimasto soddisfatto.
Non tanto per la storia (mi aspettavo non fosse ai livelli di partita con la morte) che comunque si lascia leggere volentieri come tutto quel che scrive il Chiave, ma, soprattutto perché mi ha fatto moooooolto piacere ricordare un artista come Coppola e deliziarmi ancora con i suoi disegni, che hanno il fascino di un vinile, di quando la "tavoletta grafica" era un pezzo di legno su cui riponevi la boccetta d'inchiostro e il pennino.
Certamente la storia avrebbe avuto un fascino vintage anche negli anni 90, come lo aveva il doktor terror.
Non so se i nuovi lettori riuscirebbero mai ad apprezzare il fascino di un Coppola, di un Trigo o un Tacconi, però chissenefrega , dal momento che sulla regolare mi tocca sorbire Dylan con il telefonino.
Ora mi rimane da leggere la prima, questo old boy mi sta piacendo.

Condivido, in alcuni punti (gli occhi nel buio, il pipistrello) sembra di vedere un film con Bela Lugosi, Meglio di così.

Proprio così.

[In realtà non ho un pensiero così tranciante su Chiaverotti - tipo che per me le sue cose migliori sono alcune storie post-100 e post-Sclavi, più equilbrate e meno trashose dei (presunti) classici dei "tempi d'oro" - ma non ho una gran voglia di discuterne]

boh a me sembra che il Chiaverotti di ML sia mille volte meglio di questa presunta ergastolana...