Zarathustra ha scritto:
Che la mia parodia di risposta alla Recchioni sia arrivata poco prima della risposta di quello reale, é solo la dimostrazione di quanto la dialettica del nostro curatore sia prevedibile.
Prevedibile e sempre fuori bersaglio.
Visto che la questione stickers non c'entra una bene amata mazza.
Quello fu un omaggio per promuovere l'ennesima iniziativa editoriale di una vera e propria industria collaterale che nei primi anni 90, pur di continuare ad incassare miliardi, non avrebbe esitato a mettere il logo Dylan Dog anche sullo sterco di cane. Una volta scartato, l'albo Frankenstein era integro nella sua essenziale "intenzione artistica".
Niente di strambamente collezionistico.
E niente da spartire con quelle iniziative che stordivano gli espositori di edicole e fumetterie all'epoca
La mia riflessione voleva solo sottolineare che la Bonelli avrebbe potuto seguire la stessa strategia e nessuno avrebbe avuto nulla da contestare perché la moda, il gusto e l'età dei lettori erano quelli giusti.
Invece fu fatta una scelta di sostanza decisamente controcorrente.
Oggi mi sembra strano (
non sbagliato, eh) vedere sofisticati quarantenni tronfi delle loro letture tra Bao e Gipi battere il cinque virtuale a Recchioni per una scelta stilistica che è l'equivalente delle spalline degli anni 80.
Per ottenere cosa poi? Una manciata di copie in più appioppata a qualche suggestionabile moccioso entrato per sbaglio in un'edicola poco illuminata?
E fosse almeno un bel disegno…
P.s. scommetto che nessuno ha provato ad articolare un ragionamento tanto banale al buon Rrobe in quel concentrato di nulla che è FB.