dipintendo ha scritto:
Per Recchioni della fase uno ci avrei messo la firma anch'io.
Era partito davvero con il piede giusto, infatti è stata una delle migliori annate di DD
Si era giovato molto anche di una partenza a bomba
Con lo speciale revisionato di Gualdoni,
Una nuova vita ed un ottimo ultimo gigante.
wolkoff ha scritto:
Il problema dell'attuale serie regolare - oltre alla innovazioni fini a se stesse a cui strizzare l'occhio presi da deliri di onnipotenza, invece di mirare alla semplice qualità - è la selezione delle storie, a partire dai testi e gli autori coinvolti.
Già, una responsabilità non da poco. Ho apprezzato albi di vecchi autori
nonostante la zavorra delle innovazioni (quasi a scremarle mentre leggevo), mentre posso dire di esser rimasto perplesso da tutti i nuovi autori reclutati sulla regolare: Simeoni (che pure all'inizio non m'era sembrato male, poi rileggendo - o nemmeno riuscendo a rileggere a fondo come per
Il sapore dell'acqua... Ora solo
Anarchia nel Regno Unito continua a sembrarmi sufficiente), la Baraldi e Ratigher. Così come l'approvazione per storie discutibili come quella di Mignacco.
Poi di fronte a belle o discrete riuscite, altrove (Maxi & Color Fest) o sul mensile (di autori già noti e apprezzati, lui incluso, comunque) e a quelle in arrivo (che ci si augura siano tali) come il trentennale e il grande ritorno, alcune pecche le scuseremo (come successo anche in certe annate di Marcheselli di fronte a due-tre ottimi albi), mentre per altre magari ci sarà impossibile farlo (probabilmente certe novità introdotte se non avranno un positivo mutamento - e ci credo poco).
Don Cristo ha scritto:
finora non ho ancora visto nessuno entusiasta dell'introduzione dei nuovi personaggi. Proprio in un mese in cui l'Old Boy stacca (a fidarsi dei giudizi e dei risultati del sondaggio) così nettamente il nuovo albo della regolare non si può fare a meno di chiedersi se era davvero così sciocca la pretesa di avere "semplicemente delle buone storie" o non era invece l'unica strada percorribile.
Come esempio si potrebbe prendere anche il numero precedente di Accatino, che poteva tranquillamente uscire cinque anni fa come ora, dove ad esempio di Carpenter & Rania non c'è traccia e che mi sembra abbia avuto una positiva accoglienza da parte di molti di noi.
@LebbraDelSabatoSera: anche io non ce lo vedrei male Enna. Come autore mi piace molto (anche su Topolino
), su Dylan l'ho sempre seguito persino nel periodo in cui ero diventato molto selettivo. Però mi pare, mi auguro di sbagliarmi comunque, che in Bonelli sia un po' accantonato (o magari lui segue semplicemente altri progetti altrove o sta lavorando ad uno futuro lì) dopo l'insuccesso commerciale di
Saguaro.
Guardando appunto il lato commerciale, se un domani Recchioni decidesse di non essere più curatore (per i motivi più vari) e se durante la sua gestione il numero dei lettori fosse buono/stabile o anche solo con perdite più contenute rispetto alla precedente, la Bonelli potrebbe semplicemente nominare un successore che segua passo passo le sue orme e la sua impostazione.