Cravenroad7

Avevo dimenticato di scrivere qualcosa sulla storia mysteriosa del nostro Cava, che pure ho letto da un bel po': quoto il commento di Wolkoff perché è quello in cui più mi ritrovo, per quanto il mio giudizio sia complessivamente più positivo del suo (la lettura mi ha divertito, in complesso).

Un paio di giorni fa ho letto anche l'albo di Morales, quello di dicembre: be', siamo a livelli veramente, veramente alti. Per carità, Morales ha scritto anche di meglio, ma quest'albo, oltre a essere scorrevolissimo, intrigante e sapientemente mysterioso, può contare su un finale di un'intensità emotiva unica. Da pelle d'oca.

Tanta roba Morales.....stava scrivendo capolavori su capolavori, che nostalgia!

Bello "La Caccia Selvaggia": all'inizio sembra quasi che l'atmosfera si riallacci a quella de "L'albero filosofico" visto pochi numeri fa, con un'inquietudine palpabile e alcuni tocchi "horror" di grande efficacia (la lettura parallela de "La calligrafia del dolore" ha fatto risaltare quanto ogni scelta di sceneggiatura e di impostazione di Morales sia funzionale alla creazione di questa atmosfera, cosa che a Cavaletto in quella storia di DD riesce solo per poche, quelle del massacro, pagine).
La storia nella parte centrale vira verso altri lidi e lascia un pò da parte proprio i Cacciatori, concentrandosi sulle morti degli scienziati e regalando altre belle sequenze (non per mettere a confronto ancora MM e DD, diversissimi, ma la "corsa dei bisonti" in questo numero si mangia a colazione quella su "Blacky" di Gualdoni: Morales era un signor sceneggiatore che dispiace non aver mai visto alla prova sull'Old Boy).
Finale che vira ancora, e che è impossibile disgiungere dalla morte dell'autore e dalle riflessioni che esso fa per bocca del "nemico" di questo numero.
Insomma, una storia un pò slegata nel soggetto e che sacrifica un pò proprio "La Caccia Selvaggia", ma che sprizza classe da ogni scelta di sceneggiatura e di dialogo.

Bello "la caccia selvaggia ",parte che sembra quasi una storia classica vista già cento volte poi entra in scena il protagonista, a sorpresa, e la storia assume un'altra strada molto bella e ben riuscita. Morales era veramente molto bravo! Grande perdita.

Madò, che mattonata l'ultimo MM, illeggibile quasi il suo titolo "Quetzalcoatl". Era un po' che non usciva un albo così deprimente.
E' la terza volta che lo riprendo in mano, ma abbandono dopo venti - trenta pagine, cosa che non mi accade quasi mai con gli albi Bonelli. L'argomento sarebbe anche interessante, ma non buttato giù in modo talmente piatto e logorroico. A me l'esordio di Badino un paio d'anni fa era già sembrata una mezza sòla, ma qualcosa di buono a livello di scrittura l'avevo vista, ma qui siamo ai livelli delle storie più pedanti e inerti che hanno mandato in coma la serie.

Imperdonabile e tragicomico l'ennesimo svarione a livello di supervisione: Romanini disegna il cucciolo di drago morto, sui cui è incentrata l'intera storia, con un visibilissimo cordone ombelicale, quando nei dialoghi i personaggi notano che il cordone ombelicale non c'è(!) e non può esserci... non ho finito la storia, magari questa stramberia poi viene giustificata, ma non credo proprio.
Boh, mandano in edicola roba del genere, ma poi fanno le collane parallele. Mah.

non l'ho ancora comprato proprio per Badino ai testi... Aspettavo i commenti qui sul forum e quello di Tommaso conferma i miei timori. Aspetto che qualche altro forumista commenti e poi magari lo recupero.

Prevedo un esito Godot-iano, almeno per quanto mi riguarda .
Già Badino non mi esalta; se contiamo anche le altre recensioni online, credo che sia l'albo più evitabile degli ultimi due anni. Mi attraggono i colori della copertina, ma credo mi consolerò con quelli dell'ultimo OB di Cavenago.
Per il resto vorrei capire la direzione che sta prendendo il personaggio, con tutte queste serie pseudo-parallelo e riconcettualizzate per l'edicola. Se non vende e si è arenato, provare tutte le soluzioni alternative finisce solo per prolungare l'agonia.

THE LAST ALOHA TO BE SAID

Magari mi sacrifico per la causa e acquisto per recensire qui sul thread. Tra l'altro la mitologia centro-sudamericana mi piace un sacco, e magari visto l'ambientazione un qualche easter-egg dedicato a Mister No farà capolino e quelli mi fanno sempre piacere.

dato che non avevo mai letto niente sul nemico n.1 di MM, manco mi è parso vero di poter recuperare in un'edicola dell'usato l'albo la vendetta di mr.jinx
anche se è solo l'ultima parte della storia, mi ha consentito di avere un assaggio di questa specie di mefistofele l'albo fra l'altro mostra una cosa di martin che non sapevo: anche lui ha sofferto... di claustrofobia
e questa paura lo porta anche a fare una figuraccia di cui si vergogna lui stesso

bella l'idea di java che, seppur in sogno, parla con martin, non con grugniti ma con parole vere

Numero davvero pesante, peccato perchè l'idea di fondo era buona e mi incuriosiva ma lo svolgimento ahimè.....
L'ultima tavola però merita eheheh...

Con il numero 344 "Il Barone di Munchausen", smetto di seguire anche Martin Mystere.
Serie che rimane aperta, credo, solo per quello zoccolo duro di irriducibili che lo comprerebbe anche se gli venisse venduto con le pagine tutte bianche.
Morales non c'è più, l'unico sussulto senza di lui è stato "L'albero Filosofico" di Beretta (e nemmeno lui scrive più), tutto il resto è di un livello davvero troppo basso.
Lo stesso Castelli non scrive una storia decente ormai da anni (forse decenni), i disegnatori si limitano a fare il compitino, insomma non so nemmeno perchè ho continuato a comprarlo fino ad oggi.

Allora continua almeno a tenerlo d' occhio MM, che sono già in lavorazione altre due storie da parte sua (l' ha detto lui stesso sul forum di Agarthi).

Non chiude ancora per rispetto nnei confronti di Castelli... Quando lui non ci sara´ piu´ vedrete che in pochi mesi la collana chiudera´....

se vende 20000 copie e l'albo costa 5,30 euro, contando anche il parco disegnatori/sceneggiatori ristretto vista la bimestralità, direi che MM se la passa meglio a livello di vendite di varie altre serie Bonelli!
Se si parla di qualità invece, basta dare in mano la serie a Beretta quando il BVZM va in pensione.