Cravenroad7

Forum dylaniato
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#Color Fest 16
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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 16
MessaggioInviato: lun feb 15, 2016 3:16 pm 
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Iscritto il: gio ott 26, 2006 8:53 pm
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Sui post di Ausonia e Aka B e sul rapporto fra autori e lettori:
1) quando il lettore pubblica la propria opinione su un forum, anche quell'opinione diventa oggetto di critica. Quando posta un video su youtube, deve mettere in conto l'eventualità che qualcuno possa deriderlo (altrimenti sarebbe moralmente sbagliato anche deridere il Dylandogofilo, Gemma del Sud o Giuseppe Simone). Fa parte del gioco.
2) sono convinto che se RRobe & co. fossero meno attivi sui social, riceverebbero meno critiche o comunque critiche meno accese e pretestuose. Gualdoni ha portato Dylan a raschiare il fondo del barile, eppure i suoi detrattori non si sono mai radicalizzati quanto quelli di Recchioni;
3) se scrivo una storia per dare un messaggio e la maggior parte dei lettori non comprendono o travisano quel messaggio, l'ipotesi più probabile è che l'ho trasmesso male. Più il messaggio, nelle mie intenzioni, doveva essere chiaro, più devo fare autocritica se non viene capito.


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 16
MessaggioInviato: lun feb 15, 2016 3:16 pm 
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Iscritto il: ven giu 12, 2015 7:29 pm
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dipintendo ha scritto:
AndreaBerga ha scritto:
Almeno io non ricordo d'aver mai letto qui (o altrove sul web, o a casa, o davanti un'edicola, o dentro una fumetteria...) di qualcuno che esclamasse "oh, quanto vorrei leggere una storia di Dylan Dog che però rifletta (accidenti!!) sul fumetto Bonelli, sui vari Dylan, sul significato di questo o quello, e che io possa decifrare solo dopo dieci letture e quattro ramanzine da parte dell'autore stesso". Una sorta insomma di ermeneutica dylandoghiana che parli piuttosto di altro, di tutt'altro ma non di Dylan; Quello sclaviano (NON di Sclavi, quello giustamente BASTA). Io ricordo che tutti volevano tette e sangue e dialoghi decenti. Boh...

:dito: :dito: :dito: :dito: :dito: :dito: :dito:
Post dell'anno!!! :wink:


92 minuti di applausi... da stampare, incorniciare e farne un regalo da inviare a chi so io... :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

_________________
Regola numero uno: I commenti non rispecchiano l'andamento dei voti.
Regola numero due: Il 6 è un voto contemporaneamente positivo, negativo e neutro.


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 16
MessaggioInviato: lun feb 15, 2016 3:28 pm 
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Iscritto il: mer mag 04, 2011 3:00 pm
Messaggi: 2158
V.M. ha scritto:
1) quando il lettore pubblica la propria opinione su un forum, anche quell'opinione diventa oggetto di critica. Quando posta un video su youtube, deve mettere in conto l'eventualità che qualcuno possa deriderlo (altrimenti sarebbe moralmente sbagliato anche deridere il Dylandogofilo, Gemma del Sud o Giuseppe Simone). Fa parte del gioco.
Se pensi che gli autori possano permettersi di partecipare a questo gioco screditando chi li critica ed aizzando i fan, sei fuori strada. Ma di tanto, eh.
Come solo chi è in pace con il proprio ego può permettersi di essere meno attivo sui social.

_________________
l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
Sta dicendo cose assurde?
Per niente. (cit.)


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 16
MessaggioInviato: lun feb 15, 2016 3:48 pm 
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Iscritto il: dom ott 29, 2006 4:00 am
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AndreaBerga ha scritto:
Dear Boy ha scritto:
Io trovo invece piuttosto curiosa una certa tendenza (di alcuni, chiaro. Non sempre, ovvio) a "fare riflessione" anzichè quella di scrivere semplici storie DI Dylan Dog. Come già detto ho apprezzato molto questo CF, ma questo non mi impedisce di riflettere (tò vè) sul fatto che alcune strategie (forse meglio scelte) narrative (leggi: metatesto,differenti e su più livelli di lettura, simbolismi vari ecc) possano nascondere un piccolo problema: quello di non saper/voler scrivere una semplice storia, punto e basta; un modo insomma di svicolare consapevolmente dal problema che, pare, attanaglia molti autori (non tutti, chiaro. Non sempre, ovvio). (...) Boh...

Questo modo di fare è purtroppo più diffuso di quanto non si creda. :cry: Avviene anche in pubblicazioni non bonelliane, tipo quelle della Disney.

Uno scrittore di cui ora purtroppo non ricordo il nome lo ha definito "commercio di nostalgia".
Siamo in presenza di un profluvio di storie che strizzano continuamente l'occhio ai lettori vecchi (quelli che, in teoria, gli autori moderni dicono di disprezzare perchè troppo conservatori...), cercando di appagarli dal punto di vista delle memorie affettive, dato che per tutto il resto hanno ben poco da offrire (in termini di trama, personaggi, ecc).

Di recente ho letto una storia Disney che ha ripescato i Ki-Kongi, giganteschi alieni amorfi apparsi parecchio tempo fa in un'avventura di Paperone & co. (e che a suo tempo mi inquietò molto! :roll: Chiamatemi pure anima candida, ma all'epoca ero un bambino e trovavo i Ki-Kongi davvero paurosi!).
Questa nuova storia non è neppure un seguito di quella vecchia. Si limita a sfruttare (male) i personaggi dei Ki-Kongi per strizzare l'occhio ai lettori nostalgici.


Le storie attuali del CF sono un po' sulla stessa falsariga. In teoria gli autori 'disprezzano' i conservatori lettori bonelliani, ma nei fatti è a loro che si rivolgono, con strizzate d'occhio a non finire.
La 3° storia, per esempio, ha senso SOLO per un lettore vecchio e nostalgico (cosa potrebbe dire a un lettore neofita una citazione rapidissima di Bree? Niente).
Anche la storia di Ausonia, benchè più solida, si rivolge al lettore 'vecchio', dato che un neofita sa poco o niente della fissazione di Dyd di vestire sempre allo stesso modo. Per cui parlar male dei suddetti 'lettori vecchi' è l'equivalente di 'sputare nel piatto in cui si mangia'.


Personalmente preferisco autori come Leo Ortolani e il mai abbastanza rimpianto Ade Capone, la gentilezza fatta persona, che MAI parlano male dei loro critici e tantomeno usano le pagine Facebook per aizzare i fans.

_________________
Ti mostrerò la paura in una manciata di pixel...


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 16
MessaggioInviato: lun feb 15, 2016 5:35 pm 
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Iscritto il: gio ott 26, 2006 8:53 pm
Messaggi: 2493
Dear Boy ha scritto:
V.M. ha scritto:
1) quando il lettore pubblica la propria opinione su un forum, anche quell'opinione diventa oggetto di critica. Quando posta un video su youtube, deve mettere in conto l'eventualità che qualcuno possa deriderlo (altrimenti sarebbe moralmente sbagliato anche deridere il Dylandogofilo, Gemma del Sud o Giuseppe Simone). Fa parte del gioco.
Se pensi che gli autori possano permettersi di partecipare a questo gioco screditando chi li critica ed aizzando i fan, sei fuori strada. Ma di tanto, eh.
Non lo penso, Dear. Infatti al punto 2 ho scritto che:
V.M. ha scritto:
(...) se RRobe & co. fossero meno attivi sui social, riceverebbero meno critiche o comunque critiche meno accese e pretestuose. Gualdoni ha portato Dylan a raschiare il fondo del barile, eppure i suoi detrattori non si sono mai radicalizzati quanto quelli di Recchioni
Insomma, al di là di cosa sia giusto e cosa sbagliato, intendevo solo dire che tutti, lettori e autori, dovrebbero prevedere e accettare serenamente le conseguenze del proprio approccio ai social.


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 16
MessaggioInviato: lun feb 15, 2016 5:56 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
Messaggi: 6993
Località: Inverary 2.0
Torno dal lavoro, ekketivedo...tons di OT...perché ormai sono più interessanti di qualsiasi storia in corso di pubblicazione...
Quindi mi adeguo, OTtimamennte... :D


V.M. ha scritto:
1) quando il lettore pubblica la propria opinione su un forum, anche quell'opinione diventa oggetto di critica. Quando posta un video su youtube, deve mettere in conto l'eventualità che qualcuno possa deriderlo.
Fa parte del gioco. .


Un gioco infantile direi, in cui non si vince nulla :| .
Ridursi allo stato di criticare sarcasticamente una critica - in senso generico, non necessariamente negativa -per poi bullarsi della propria autorità autoriale, è un ridursi al minimo stato di serietà professionale, con fare piuttosto meschino direi.
Le opere non si difendono dai pareri, si consegnano al pubblico.
Dopodiche se devi petulare su un contenuto amatoriale di un semplice lettore, per farti bello sulla rete davanti ai tuoi discepoli sbavanti, vuol dire che hai seriamente dei problemi di autostima da raffazzonare in sede socio(l)-virtuale. E tra parentesi anche il lettore più stolto ha diritto a scrivere stolterie castronanti perché non ha capito: non esiste il DNA del lettore unico conformemente impostato dall'autore in modo da adeguarsi al contenuto ed interpretarlo ad hoc... altrimenti se lo trovano gli conviene clonarlo in serie, e sai quante belle faccine su twitter :o .

AndreaBerga ha scritto:
Io trovo invece piuttosto curiosa una certa tendenza (di alcuni, chiaro. Non sempre, ovvio) a "fare riflessione" anziché quella di scrivere semplici storie DI Dylan Dog. Come già detto ho apprezzato molto questo CF, ma questo non mi impedisce di riflettere (tò vè) sul fatto che alcune strategie (forse meglio scelte) narrative (leggi: metatesto,differenti e su più livelli di lettura, simbolismi vari ecc) possano nascondere un piccolo problema: quello di non saper/voler scrivere una semplice storia, punto e basta


E' sempre quello il nocciolo del problema. Se sono a corto d'idee o non so scrivere una storia di Dylan, scrivo una storia SUL mio rapporto CON Dylan Dog dalla mia prospettiva, e di quello che ne penso del suo mondo, stravolgendolo, pungolandolo, riflettendolo, psicoinalandolo.
Una meta-sega in pratica, perché il piacere di una intera sarebbe troppo :oops:
Spoiler!
E comunque gli autori del CF sono in parte scusabili per questo... poiché loro non sono scrittori adibiti PER Dylan Dog, ma solo ospiti, e quindi una volta invitati, dall'alto delle vagheggiate aspirazioni intellettualoidi o per imprimere il proprio marchio di fabbrica, è normale che vogliano più riconsiderare le fenomenologia DEL personaggio, che la tipologia di storie ad esso congeniali.


Dear Boy ha scritto:
Critiche mascherate da sceneggiature da parte di autori che disprezzano le critiche che ricevono.


Questa è l'appendice più farsesca del problema :lol: .
La meta-critica del pubblico tramite fumetto, con inserimenti forzosi di bordate in bordate sparacchiate a salvine ...con grande celodurismo.
Il Gualdo stesso si era divertito in questo senso con più granellini di sabbia tolti dalle ciabatte in una storia del secondo Old Boy...ma adesso mi pare che siamo arrivati ad una sassajola abbastanza patetica, nelle forme come nei contenuti...per non parlare degli esiti.

ALOHA INTIFADA
(ocho ai sionisti in redazione...)

_________________
Io no capito, io no capito

(anta baka?! [...] kimochi warui)


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 16
MessaggioInviato: lun feb 15, 2016 7:17 pm 
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Iscritto il: mer feb 27, 2013 10:03 pm
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Località: Forlì
Dalla pag. di Aka B:
Spoiler!
F.A.Q. DD

- Come ti sei trovato a lavorare su un personaggio così popolare?

Costretto e a disagio come in un appuntamento al buio.

- Cosa ne pensi del fatto che alcune persone non hanno gradito questi cambiamenti?

E’ normale. Penso che DD sia un personaggio che ognuno considera suo, è per questo che in molti si incazzano se non lo fai come vorrebbero. In più questo è un paese ancora pieno di conservatori amanti dell’immobilità.
(Ausonia e Aka B hanno evidentemente sincronizzato i cicli. Scusate ma non ho resistito...)

- Pensi ci saranno altri esperimenti del genere?

Spero di si e mi auguro siano ancora più estremi.

- Perché Aka staccato B ?

Alcuni anni fa è nata l’esigenza di avere un nome e un cognome per permettere l’inserimento dati da parte delle librerie, allora ho staccato la B, la cosa mi ha fatto ridere e ogni tanto lo scrivo ancora così. Ma si leggerebbe cmq attaccato e non robe tipo “echegliej bi”.

- Nella tua storia DD capisce di vivere in un mondo di finzione?

Il punto non è se lo capisce lui ma se lo capiamo noi. è la nostra di realtà ad essere fittizia e siamo sempre noi quelli finiti in fondo a un pozzo.

- E’ una storia metanarrativa ?

E’ una storia con più livelli di lettura.

- Che tipo di fungo ingerisce?

Il tipo che produce allucinazioni. Diciamo che aver avuto esperienze lisergiche non è fondamentale per apprezzare questa storia, ma aiuta.

- Quale dei suoi nemici lo ha rinchiuso nel pozzo?

Io.

- Come mai nella tua storia la faccia di DD sembra cambiare sempre?

Per la stessa ragione per cui è sempre diversa da numero a numero.

- Come mai ci sono così tanti primi piani?

Mi piace Bergman.

- Su quale altro personaggio Bonelli vorresti lavorare?

Mister NO.

- La Bonelli ti ha cambiato delle cose ?

No, neanche una parola.

- Ma alla fine DD viene salvato ?

No. Semplicemente perché non esiste fine nel suo mondo.


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 16
MessaggioInviato: lun feb 15, 2016 7:24 pm 
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Iscritto il: mar feb 03, 2015 10:01 pm
Messaggi: 1281
Siamo noi quelli finiti in fondo al pozzo! Ah, santo cielo, santo cielo :D


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 16
MessaggioInviato: lun feb 15, 2016 8:38 pm 
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Iscritto il: mar set 07, 2004 7:10 pm
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Località: Rurrenabaque
Io avevo abbandonato il maxi in quanto, per me, continua ad essere un contenitore di storie scartate, ed il color perché ritengo che avere l'idea giusta per una storia di 32 pagine sia impresa tutt'altro che semplice ed infatti il più delle volte trovavo quattro storie che avevano come unico valore aggiunto il colore, salvo rare eccezioni come la stranota storia di Bilotta. Viste le anticipazioni però sono tornato a comprare l'ultimo ed effettivamente il cambio di marcia è radicale, sicuramente al contrario di altre queste non le dimenticherò un mese dopo averle lette.
Pollice verso invece per la componente metafumetto presente con diverso peso e maniera in tutte e tre, è mancato il coraggio di discostarsi completamente da questa pratica che da anni sta martoriando il personaggio. Se così fosse stato magari ci scappava pure il capolavoro imo.
Altro pollice verso per quello che pubblica le critiche ricevute: perfetamente lecito ma decisamente triste e poco elegante.


VOTO 8


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 16
MessaggioInviato: mar feb 16, 2016 12:35 am 
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Iscritto il: gio ott 26, 2006 8:53 pm
Messaggi: 2493
Questo Color Fest mi è sembrato ben confezionato (a partire dall'elegante copertina) e coraggioso. Non tutte le sue storie sono convincenti, ma la sperimentazione stavolta è reale.

SPOILER

Al di là dei non troppo chiari riferimenti metafumettistici (Ausonia se ne faccia una ragione), Sir Bone è un'ottima storia. Ottima soprattutto per i disegni, splendidamente adatti a Dylan, ma anche per le atmosfere e gli spunti che offre. La mia interpretazione a detta dell'autore è semplicistica, ma fra le righe avevo intravisto una (efficace) critica ai consumatori che comprano prodotti senza porsi domande sulla loro origine e sul loro ciclo produttivo.

Grick Grick è un gioiellino. Sono d'accordo con chi l'ha definita "sclaviana": lo è sia nel tono surreale, sia nei temi trattati. Una storia così non avrebbe sfigurato accanto alle brevi che componevano Gli orrori di Altroquando. Riguardo ai disegni, mi rendo conto che accostare Kazzemberg a Micheluzzi sarebbe un po' ardito, ma in entrambi i casi la lontananza dai canoni dylaniati è solo apparente.

Claustrophobia è il vuoto pneumatico. Il nulla. Un onanismo d'artista tanto velleitario quanto inutile. Mi associo a chi ha già scritto che non se ne può più del metafumetto e delle storie in cui Dylan, in preda al delirio, grida, piagnucola e parla da solo. La Barbato, purtroppo, ha fatto scuola: siamo ancora dalle parti della pessima Il giardino delle illusioni, con l'aggravante della ripetitività.


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 16
MessaggioInviato: mar feb 16, 2016 4:10 am 
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Iscritto il: gio nov 05, 2015 5:07 pm
Messaggi: 2921
...arrivati a questo punto, con l'invasione sempre piu massiccia di auto referenze e analisi critiche degli autori di turno o di grido, o magari troppo troppo troppo autoroni autoincensanti, facili all'offendersi, permalosetti piuttosto e anzichenò, in risposta ai poveri vecchi rincitrulliti noi affezzionatissimi, ma da buttare giù nel pozzo secondo alcuni autori attori autori, spererei in un bel Flame solare che bruci ogni supporto tecnologico riportando questo mondo, e la lettura dello stesso supporto cartaceo, al caro vecchio francobollo e lettera postale, facendo tornare il tutto a livelli più umani da caro vecchio nun ce rompete in simpatia goliardica e rispettosa, dando cosi meno megafono a diverse campane finto autoriali e stizzite, o al chiacchiericcio virtuale che tanto invade ogni pertugio della grande fratello/rete che tutto vede, tutto commenta, tutto offende, tutto impermalosisce
e tutto sà...tranne che le buone maniere forse. :wink:

Dear Boy ha scritto:
Critiche mascherate da sceneggiature da parte di autori che disprezzano le critiche che ricevono.

Stanco.

..io di più...stanco morto direi...anzi, defunto. :?

_________________
Il segno è sottoposto alla legge, le apparenze non sono che sottoposte alle regole del gioco.
https://ilfumettarovetusto.blogspot.com/


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 16
MessaggioInviato: mar feb 16, 2016 10:54 am 
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Iscritto il: ven feb 20, 2015 5:53 pm
Messaggi: 2562
Akab ha scritto:
:- Su quale altro personaggio Bonelli vorresti lavorare?

Mister NO.

C'è Mister No nella giungla amazzonica, prigioniero in fondo ad un pozzo profondissimo... :lol:

_________________
Riflesso nello specchio,
vidi per la prima volta il mio vero oi.
https://www.instagram.com/dipintendo


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 16
MessaggioInviato: mar feb 16, 2016 11:18 am 
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Iscritto il: mar ott 19, 2004 2:43 pm
Messaggi: 10747
Località: Sardegna
V.M. ha scritto:

SPOILER

Al di là dei non troppo chiari riferimenti metafumettistici (Ausonia se ne faccia una ragione), Sir Bone è un'ottima storia. Ottima soprattutto per i disegni, splendidamente adatti a Dylan, ma anche per le atmosfere e gli spunti che offre. La mia interpretazione a detta dell'autore è semplicistica, ma fra le righe avevo intravisto una (efficace) critica ai consumatori che comprano prodotti senza porsi domande sulla loro origine e sul loro ciclo produttivo.


Stessa lettura che ho dato io alla storia, anzi ero convinto che fosse così ovvia ed anche cosi ben riuscita, da non aver pensato neanche per un momento alla versione svelata dall'autore.
Per fortuna dell'autore devo aggiungere...altrimenti non so se avrei giudicata positivamente la storia. :)

_________________
------------------------------------------------------------------------------------------
Un uomo ha bisogno di cinque cose:
una donna, un cavallo, una tenda, un fuoco,
e qualcosa per cui combattere.


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 16
MessaggioInviato: mar feb 16, 2016 12:37 pm 
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Iscritto il: sab feb 22, 2014 1:39 pm
Messaggi: 95
Prima storia.

Bello il soggetto, bella la necessità di coerenza sentita dall'autore e giustificata in maniere più o meno velate. Belli i disegni.

Ho capito la lettura interpretativa dei vestiti marcescenti, così come forse dovrei capire quella del Dylan zombie senza iridi che appare in una (o più, non ricordo) vignetta. Il paragone con Munch, con l'espressionismo, con che so io, mettiamoci anche Picasso e Goya, sono sacrosanti, ma semplicemente me ne frego.

Dylan è brutto. Dylan non è uno zombie.

Queste cose degli "italiani gattopardeschi" che non accettano il cambiamento mi viene di leggerle con la voce di Crozza che imita Renzi. Così come "se non vi è piaciuta la mia storia è perchè non l'avete capita".

E a me è piaciuta. Molto.

Però diciamo che se l'autore fosse stato zitto sarebbe stato meglio.

Seconda storia.

Noto con piacere che non sono l'unico a cui viene da chiedere spiegazioni al forum.
Ho letto varie delle vostre interpretazioni, tutte possibilmente valide. Però a me sembra solo che si sia partiti da un buon soggetto che poi doveva concludersi e si è tirato fuori un coup de theatre per sguinzagliare i cani.

Però la storia mi è piaciuta. Illogica, al di là delle spiegazioni, claustrofobica, disturbante.

Dylan è brutto. Dylan non è un topo di fogna. Vedi sopra.

Terza storia.
Un'esca facilona per nostalgici come me, quindi l'ho apprezzata molto. Forse dovrei aggiungere "mio malgrado", non so. La pagina con i vari nomi delle donne è splendida. Ci sono un sacco di belle tavole, e mi è piaciuto pure il monologo interiore stravisto. A un certo punto c'è un mandala, un loto, o un simbolo di un chakra, ora non ricordo. Bello.



Dylan è brutto. Dylan non è una vecchietta anoressica.


Ho votato 8 perché questo albo mi ha inquietato (e non l'ho letto di notte da solo al buio) ed era molto che non succedeva, quindi da un certo punto di vista posso anche perdonare tutto il resto. Tranne la storia dell'immobilismo gattopardesco. Le parole sono importanti.


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 Oggetto del messaggio: Re: #Color Fest 16
MessaggioInviato: mar feb 16, 2016 1:41 pm 
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Iscritto il: mer mag 04, 2011 3:00 pm
Messaggi: 2158
Dante Impieri ha scritto:
Il paragone con Munch, con l'espressionismo, con che so io, mettiamoci anche Picasso e Goya, sono sacrosanti, ma semplicemente me ne frego.
Io invece non riesco proprio a fregarmene di questa storia.
Ausonia ha scritto:
per questi lettori la figura in piedi sul ponte che grida nel quadro di munch, non è un uomo disperato e annichilito dall’angoscia, no, per loro quello è un mostro. perché se fosse un uomo non sarebbe disegnato così. sarebbe disegnato “meglio”. cosa intendano per “meglio” è semplice: in modo realistico
Tolto dal ponte, da quella postura, da quelle pennellate che lo avvolgono nello sfondo e messo, chessò, appoggiato ad un muro a masticare un fungo, farebbe sicuramente di lui un uomo disegnato male.
Perché il fumetto è un altro media, che necessita di una sintassi diversa da quella di un dipinto, che funziona sulla sequenzialità delle immagini per raccontare e sulla riconoscibilità dei protagonisti.
Soprattutto se i protagonisti sono già ben codificati.
Perché il confine tra essere annoverato vicino al nuovo Dall’Agnol o fra quelli che non sanno disegnare e usano scorciatoie spacciandole per stile non è sottile. Tutt’altro.
E non è il caso di Ausonia che dei tre, per quanto mi riguarda, al netto delle sporcizie posticce, sforna una prova graficamente convenzionale.

Quanto al pistolotto gattopardesco, si ricordassero che stanno solo facendo fumetti. Un prodotto per far passare il tempo. Per la maggior parte dei lettori il tempo passato in bagno probabilmente.

Aggiungo altre due impressioni al color.
Lauria non è riuscito a conciliare il suo stile con le esigenze di una copertina ed il risultato è fiacco e anonimo.
Ballon e lettering troppo bonellidi per integrarsi in maniera soddisfacente con delle tavole così "autoriali".

_________________
l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
Sta dicendo cose assurde?
Per niente. (cit.)


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