Cravenroad7

Straw tail?
Dài Dip, tu tiri in mezzo el curator in ogni topic, quasi in ogni post (anche con stile da mirrorclimber, come in questo caso (sì, oggi parlo mezzo inglese)), accettane le conseguenze! :p

Ma scusami...quando si parla della nuova gestione, di chi dovrei parlare, di Giuseppe De Nardo?
Vorrà dire che quando Bilotta sarà il nuovo curatore, criticheremo anche le sue scelte. Per il momento però, il curatore è Recchioni.
Se ti vai a leggere tutti i miei commenti, ci sono anche (pochi) commenti positivi su (pochissime) storie azzeccate. Quindi non critico a prescindere.
Trovo invece stucchevole questa specie di torre di guardia che si è creata, che davvero, ti fa passare anche la voglia di scrivere sul forum.
Commentate, criticate, elogiate, ecc. ma non statemi a dire che i miei commenti sono PRETESTUOSI!
Ognuno ha il diritto di avere la sua opinione. E di condividerla.
Poi come ho già scritto, siccome quando stava qui mi scrisse maleparole, di certo non mi sta simpatico. Però non serbo rancore, o forse si ma comunque non c'entra nulla con il discorso (oggettivo), la simpatia o l'antipatia.

Mi confermate che il remake de "il lungo addio" uscirà anche in un prossimo color fest o le cose sono cambiate e questa dei colori della paura sarà l'unica occasione per averlo?

Che giorno esce?

Mercoledì 17, ma vorrei passare in attesa di quel color fest dei remake

Non mi pare di aver, come dici tu, criticato altri tuoi commenti, leggo quello scrivete sul forum ma scrivo poco perché ormai si è creato un clima ostile verso tutto quello che si vuole fare, verso tutto quello che non si vuole fare ecc..abbiamo parlato di questo varie volte e alla fine siamo sempre lì sul limbo del "ognuno dice quello che vuole" (cosa giusta) e "ognuno dice quello che vuole con rispetto del lavoro altrui, senza creare inutilmente clima ostile".
Puoi dire quello che vuoi ma il tuo commento precedente è pretestuoso in quanto commenti quanto scritto Recchioni con una frase che è priva di fondamento (perlomeno riferita a quanto scritto) e poi proseguì affermando che scrivere un fumetto e poi scegliere il titolo o fare viceversa è la stessa cosa O_o
Quindi che senso ha avuto il tuo post?
E poi vorrei capire a cosa ti riferisci quando parli di "torre di guardia" che ti fa passare la voglia di scrivere...anche perché la tua lettura si può leggere in entrambi i versi: qualsiasi cosa Recchioni faccia c'è una parte che è d'accordo e una parte che non lo è!

Va beh, inutile stare a discutere. Ero pretestuoso, lo ammetto. E mettere il titolo prima ancora di scrivere la storia evidentemente è strano solo per me.
Le mie scuse.

Ma quindi il CF remake ci sarà lo stesso?
Quando uscirà? Se non c'è troppo da aspettare preferisco anch'io prendere direttamente il CF. Se non altro per non trovarmi poi con storie doppione.

Il titolo (o meglio il possibile titolo) credo sia SEMPRE tra le prime cose che viene in mente a chiunque si accinga a scrivere una storia.
E comunque dare fin dall'inizio un titolo almeno provvisorio a qualsiasi progetto è praticamente una necessità tecnica in contesti come quelli della Bonelli.

Quando scrivi - o scribacchi -qualcosa, anche solo per te, senza nessuna pretesa, spesso il titolo viene fuori quasi subito, con l'idea generale. Non c'è niente di strano ad avere un'idea e un titolo. Molto più strano sarebbe evere un titolo senza nessuna, nessunissima idea.

Giusto, infatti Picasso pensò: "ho una tela bianca che voglio intitolare Guernica, ma non so cosa dipingerci su. Ora comincio a disegnare a c.... poi qualcosa salterà fuori."

L'ho chiesto a Recchioni. I 4 inediti usciranno su due color fest. Quindi probabile che verranno messi insieme ad altre storie. Semplice e commercialmente azzeccatissimo, così anche chi ha comprato gli albetti dovrà ricomprare i CF se vuole tutto.

Hai perfettamente ragione!
Miseria e crudeltà.

Causa -> effetto, Dipintendo, è un principio abbastanza importante.
A parte il fatto che devi spiegare, oggettivamente eh, non arrampicandoti sugli specchi o rompendo i cabasisi ogni due per tre che Recchioni ti diede del troll e questo è stato scioccante per il tuo animo sensibile o parlando di Picasso (!?), per quale motivo una persona dovrebbe per forza scegliere il titolo di una cosa solo ad opera finita. O che uno non possa cambiare titolo in corso d'opera. O che la qualità di un qualcosa ancor più che embrionale come un disegnetto fatto per cazzeggiare su instagram dipenda dal fatto che a uno gli è venuto un titolo in mente. O che da una immaginetta su instagram si capisca che un autore si inventi sempre prima il titolo, che lavori sempre così. Che è sbagliato se a uno gli viene in mente un titolo. O che uno non possa fare come cazzo gli pare e debba essere criticato per una cosa insignificante scritta su instagram. Che è come, di fronte l'albo di Accatino/Casalanguida, stare lì a puntare e puntare e puntare l'attenzione su un refuso sull'horror club.

Stai criticando, facendo assunzioni su 'processi creativi inversi', facendo allusioni su una cosa di cui non sai nulla. Su un cazzeggio pomeridiano di Recchioni. E in più, questo cazzeggio, vai a collegarlo alla gestione Dylan Dog (!?) - tu che sai benissimo come si lavora in Bonelli, e chissà quante volte i titoli di lavorazione vengono cambiati e ricambiati (indipendentemente che poi piacciano o meno).

Poi non ti lamentare se ti si da del pretestuoso, perché davvero, se Recchioni arriva a offenderti, e forse te la sei cercata eh!
Perché questi tuoi discorsi, sono da troll, non so se te ne rendi conto.

Il nome è un cazzo di orpelletto inutile mentre stai scrivendo una storia, una robetta che metti lì a riempire la prima pagina del tuo file word, col nome e cognome sotto, e un font carino, in grassetto.
Il titolo viene sicuramente dopo l'idea base, e quasi sempre dopo la trama, e soffermarsi troppo sul titolo è veramente come perdere tempo a scegliere il colore della stanza del figlio in arrivo senza sapere se sarà maschio o femmina.
Se ne fanno e se ne disfano dozzine di titoli quando scrivi. L'importanza è enorme quando devi pubblicare la storia, perché il titolo può, inconsciamente o meno, spingere o meno all'acquisto, ma prima di quel momento è uno sfizio.
Chi scrive conosce la sua storia, non ha bisogno di mettere quel fiocchetto all'inizio per rileggerselo ogni tanto, durante la pausa dalla scrittura.
E in ogni caso un editor può dire la sua sul titolo, trovarne uno al tuo posto, lasciare quello che hai proposto, parlarne con te ecc ecc.
Di sicuro non è una cosa che fa la differenza, nelle fasi preparatorie o in fase di scrittura.