Questa storia non mi è mai piaciuta.
seguono possibili
S
P
O
I
L
E
R
Del film di Cronenberg in pratica c'è solo il titolo.
Il soggetto è piuttosto preso col "copia/incolla" dal romanzo di Stephen King
L'incendiaria (o magari dal modestissimo film
Fenomeni paranormali incontrollabili che ne è stato tratto).
Comunque sia, è un albo scarsamente interessante che mescola sentimentalismo, superpoteri, scienziati senza scrupoli e militari cattivissimi in un insieme risaputo e indigesto che, oltretutto, si dilunga.
Qualche guizzo ogni tanto desta dal torpore (Zio Eco, il pupazzo Byron...) ma nel complesso la storia è quanto di più prevedibile si possa immaginare.
Come se non bastasse, molte sequenze sono gestite senza uno straccio di logica.
L'esempio più lampante è la scena iniziale, quella dell'omicidio di Cindy e del tentato omicidio di Pearl.
Visto che lo scopo era SOLO eliminare le due ragazze, che motivo c'era di montare quell'assurdo
ambaradan?!
Sarebbe bastato entrare nella camere delle ragazze mentre queste dormivano (viene ribadito più volte che quando hanno gli occhi chiusi non usano i loro poteri - nel peggiore dei casi si poteva nebulizzare del gas soporifero nelle stanze prima di entrare) e sparare loro un colpo in testa! L'unico problema residuo sarebbe stato lavare le lenzuola!
Non aveva il minimo senso imbastire una grottesca "recita" con dottori e militari che fingono di fare i buoni...
La "recita" ha un unico scopo: fare colpo sul lettore ingenuo.
Magari ci riesce anche, ma così la credibilità va a ramengo! Tutto il contrario del film di Cronenberg, che risulta molto incisivo proprio per il realismo e lo stile semi-documentaristico, che ha anche il vantaggio di dare fortissimo risalto a un contesto di effetti speciali "pochi-ma-buoni" (la testa che esplode, il duello finale...).
Una curiosità:
il termine
Piccola Morte nel gergo medico indica lo stato di spossatezza che colpisce i maschi dopo l'eiaculazione!
Se provate a rileggere l'albo sapendolo (e sapendo delle abitudini sessuali del dottor Dagerov...), diversi dialoghi si colorano di un ridicolo involontario sublime!