Cravenroad7

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#352 - La calligrafia del dolore
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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: ven gen 01, 2016 1:00 pm 
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Iscritto il: sab dic 29, 2012 8:06 pm
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cava76 ha scritto:
SPOILER
@ DarkStar: se posso dire, questa storia, così apparentemente classica e lineare, è tutta costruita sui dettagli. dettagli che portano ad una lettura completamente diversa. Mentre la sceneggiavo avevo in mente il film SIGNS di M. Night Shyamalan. L'ho visto e rivisto più volte e ne ho "rubato" la stessa struttura narrativa, perché per me è uno dei suoi film migliori. Un film che ad una prima visione sembra lineare e quasi "banale" (soprattutto se paragonato ai suoi film precedenti che avevano colpi di scena clamorosi ed espliciti), mentre se ci ragioni su rivela una chiave di lettura completamente diversa... Infatti la penna NON è un oggetto infernale che provoca morte e follia. E' solo una penna, come viene detto alla fine. Ti invito a rileggerla sotto questo punto di vista se ti va... Probabilmente il giudizio non cambierà, ma vedrai che tutte le scene si incastrano molto meglio e acquistano senso (ehm ,almeno lo spero!)

Che brutto esempio che mi hai fatto ! :lol:
Detesto Signs per come ha maltrattato sia uno dei miei misteri preferiti (gli autori dei cerchi nel grano sono gli alieni con i dischi volanti, ma per piacere !) che la fantascienza in generale (gli stessi alieni che alla fine del film non riescono a sfondare una porta dove dietro cui sono asserragliati i nostri eroi, per venire poi abbattuti a colpi di mazza da baseball ! :? )

Riletta stamattina, ma anche alla luce del tuo suggerimento non è cambiato nulla, purtroppo.

Spoiler!
Perchè il punto principale è :
Perchè nei tre luoghi della storia (casa/officina/eredi) succede quel che succede ? E quello che succede è qualcosa di quantomeno anomalo (e tragico), non può proprio essere il discorso delle semplici firme sui documenti, tanto più che nei primi due casi più di un personaggio percepisce esserci un' atmosfera sinistra. E ciò che hanno in comune è il notaio con la sua penna. Forse il notaio è uno stregone ? In realtà però anche il signor Cunningham ci riferisce che la sua vita è ruotata intorno appunto a questa ... PENNA !
Al massimo, come dice Cunningham, non è maledetta, ma ha semplicemente assorbito il potere da parte delle persone per cui è passata di mano, ma non è che il discorso cambi molto.

Mi dispiace, ma non sono riuscito a trovare altre chiavi di lettura. Così come non sono riuscito a trovare tracce di ambiguità nel finale, devo dire ...


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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: ven gen 01, 2016 1:28 pm 
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Tranquilla Bertuccia, anche tu mi sei simpatica :D


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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: ven gen 01, 2016 5:32 pm 
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Iscritto il: ven feb 20, 2015 5:53 pm
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Bravo Cava perchè ogni tanto qualcuno si ricorda che sulla porta di Dylan Dog c'è scritto: INDAGATORE! :dito:
Però Irma stava bene dove l'avevamo lasciata. :cry:
D'accordo con Rkc sulla schizofrenia gestionale...non si capisce ancora in quale direzione stia andando questa gestione, e son passati due anni.

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Riflesso nello specchio,
vidi per la prima volta il mio vero oi.
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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: ven gen 01, 2016 6:31 pm 
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A me non è dispiaciuta come storia, scorre fluida ed è illustrata bene.


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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: sab gen 02, 2016 12:29 pm 
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Iscritto il: mar mag 26, 2009 2:24 pm
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@Dark Star: va bene così. Se una storia non piace non piace. Punto. Almeno te l'ho fatta rileggere :D
Certo che però se non ti è piaciuto Signs... :roll:
Scherzo! Anzi, mi risulta che non sei solo.
:lol:


Sulla presunta "schizofrenia editoriale" mi permetto di dire la mia: gli autori adesso hanno più libertà di esprimersi sulla serie, quindi le loro caratteristiche di scrittura vengono maggiormente esaltate invece che essere omologate. Io stesso ho scritto un paio di storie sicuramente più "sperimentali" ma non disdegno il piacere di scrivere una storia "classica" come questa. Continuo a credere che una scelta editoriale simile sia adatta e vincente su una serie come DYLAN DOG, mentre sarebbe inappropriata su altre. Il fatto che ogni mese non si sappia cosa aspettarsi è di per sè interessante (e qui sto parlando in prima persona da lettore), indipendentemente dal fatto che poi la storia possa piacere o meno.


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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: sab gen 02, 2016 2:08 pm 
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Iscritto il: ven feb 20, 2015 5:53 pm
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cava76 ha scritto:
gli autori adesso hanno più libertà di esprimersi sulla serie

Premetto che non vedo questo questo come una cosa positiva, anzi, avrei preferito più rigore, disciplina e tecnica, un Dylan Dog più artigianale che artistico. In fondo, quello che cerco è "solo" una bella storia, ben scritta e ben disegnata. :dito:
Anche in passato, si alternavano le visioni di Sclavi allo splatter di Chiaverotti, al surrealismo di La Neve ecc. ecc. però, di fondo, ci vedevo una certa coerenza.
Adesso la serie regolare è (cito testualmente) dichiaratamente una "palestra" su cui sperimentare.
Non è che l'idea mi gasi molto, in fondo esiste già il CF e altre testate collaterali per questo.
La tua storia ci sta benissimo sulla regolare, mentre stonava tantissimo il numero precedente. :wink:
Forse dovrebbero invertire le parti, sperimentazione su old boy e storie classiche sulla regolare. :D

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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: sab gen 02, 2016 3:35 pm 
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Iscritto il: ven apr 24, 2009 8:22 am
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Località: cremona
innanzitutto ringrazio cava per la cortesia nel rispondere a questo topic.
dylan ha sempre lasciato molta libertà' agli autori (si passa dal giallo ,all'horror, al metafumetto......), dando una blandissima continuity (dovuta piu' alla figura di xabaras e a qualche episodio preciso della vita di dyd.).....e questo ha permesso che il focus fosse sulla storia presentata!
dopo "spazio profondo" mi era parso di capire dai vari interventi che dyd sarebbe stato invece coinvolto di piu' nella continuity e le varie storie avrebbero subito di piu' i vari "cambiamenti" (pensione di bloch, irma, l'ambiguo groucho...)per dare un quadro piu' omogeneo del mondo dylaniato e dare una delineata netta di questo mondo.....e qui casca l'asino:
sembra che questa scelta non sia mai decisa al 100%, per ogni albo "in continuity" nel mezzo ne passano 4/5 senza alcun riferimento alla stessa.

insomma le storie ci sono e sono godibili singolarmente, pero' la continuità' non scorre omogenea.
aspetto con ansia il ciclo da 12 numeri "strettamente legati" in modo da vedere se questo tipo di approccia con dyd funziona o no!
per ora in questa gestione ho trovato idee che sono potenzialmente buone, ma lanciate un po' a casaccio nel vuoto.
questo è quello che intendo per "gestione schizofrenica".

G.L.

_________________
ma se dal 2023 diventassi io il nuovo curatore di dyd?

IO SONO RKC E SONO FATTO DELLA STESSA MATERIA DI CUI SONO FATTI GLI INCUBI.......
IT BEGINS......08/09/2012

http://it.wikipedia.org/wiki/Sacello


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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: sab gen 02, 2016 3:44 pm 
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Iscritto il: mer mag 04, 2011 3:00 pm
Messaggi: 2158
rkc ha scritto:
aspetto con ansia il ciclo da 12 numeri "strettamente legati" in modo da vedere se questo tipo di approccia con dyd funziona o no!
Mò è colpa del personaggio se la continuity non funziona...

_________________
l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
Sta dicendo cose assurde?
Per niente. (cit.)


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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: sab gen 02, 2016 4:07 pm 
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Iscritto il: ven apr 24, 2009 8:22 am
Messaggi: 1531
Località: cremona
si potrebbe essere anche "colpa del personaggio":
esempio:

_in zagor troviamo di tutto in quella foresta, dagli ufo agli indiani incazzosi. zagor vive ogni tipo di avventura, dalla fantascienza al western e nessuno si stupisce...perchè? perche Mr. Bonelli/Nolitta ha da sempre usato zagor come contenitore di avventure, riempiendolo di volta in volta con quanto era nella sua fantasia, senza badare a nessuna coerenza logica. il personaggio ne e uscito benissimo!!!

_in Mr NO, a parte qualche sporadico caso (ANANGA) si è fatto il contrario, dando a Jerry Drake una amazzonia, una africa,una new york il piu' verosimili possibile. la guerra e molti dei problemi che ha affrontato sono realistici. la continuity c'è e addirittura il personaggio "invecchia" (non quanto il BVZM...) e matura sulle esperienze.

DYD è sempre stato trattato piu' in stile ZAGOR, gettandolo di mese in mese ad affrontare avventure sempre diverse e slegate (dyd puo' morire? ma se è stato mesmerizzato come mai ogni tanto non cade a pezzi? ma nel futuro è invecchiato!etc...)....
provare a "chiudere" dyd per 12 numeri in microcosmo definito e legato, indipendente dall'avventura in corso (che so...una ragazza fissa per piu' di un volume?) rappresenterebbe davvero una novita' per la testata.che poi possa funzionare davvero non lo so........
spero che sia chiaro il mio pensiero!

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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: sab gen 02, 2016 4:16 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Località: Inverary 2.0
Io sono in parte d'accordo con quanto accenna Rkc, pensando che per me anche il personaggio contribuisce ad affondare le belle speranzuole di continuity alla radice.
Non solo per come l'aveva concepito inizialmente Sclavi (&co) libero di resettarsi serialmente ad ogni albo, ma proprio perché una saga pseudo-epica da 12 episodioni non ce le vedo molto coi ritmi snelli/acuti di un incubo dylaniato da diluire in sbrodolo-formato 94ppx12. Abbiamo già visto le pesanti difficoltà di scrittura nei Giganti di oltre 200pp, dove si faceva una fatica cane a mantenere la tensione narrativa di vignetta in vignetta, o uno spessore non "da appendice" dumasiana :( .

A questo aggiungiamo anche le difficoltà tecniche alla base - e qui ci si può ricongiungere a quanto scritto da Cavaletto e Dipintendo pochi post fa :3 .
Già si fa fatica ad organizzare CON COERENZA una pseudo-continuity spacciata come labile alla bisogna, e sparfrugliata un albo sì e quattro no, con cameo forzosamente ficcati alla tardiva di rattoppo (v. caso di Ambrosini), in una polivocalità più cacofonicamente dispersiva che fertilmente plurivisionaria...figuriamoci organizzare un plot-tone del genere, rimboccando un mazzo di cotante teste per il florilegio del progggggettone unico da 12 episodi in sfilza :o .
Secondo me dovrebbero cominciare SERIAMENTE a pensare come il trend delle attuali serie tv da spopolo auto-fidelizzante, attraverso il continuum, non c'azzecca nulla con DD, e che i format sono (quasi) diametralmente opposti.

Per il resto liberi di "palestrarsi" come si vuole. Ma trasformare ogni inedito in un attrezzo ginnico per autori che dovrebbero/vorrebbero farsi le ossa altrove, passando dal trampolinone DD solo tangenzialmente perché invitati a mettersi in mostra e feat(o)uring-are in quanto "di grido"/promettenti... non mi vede molto partecipe, come approccio, CF escluso.
E' l'idra che si strozza da sola, blaterandosi di testa in testa :tc: .


ALOHA FATICHE DI ERCOLE

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Io no capito, io no capito

(anta baka?! [...] kimochi warui)


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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: sab gen 02, 2016 7:37 pm 
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Iscritto il: gio lug 28, 2005 10:13 am
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cava76 ha scritto:
Tranquilla Bertuccia, anche tu mi sei simpatica :D



grazie :D
a me la storia in sé non è dispiaciuta, sono i dialoghi un po' fra il vacuo e lo sbarazzino che non mi sono piaciuti.
in particolare all'inizio, fra dylan e diane.
oltre al fatto

SPOILER
che l'indizio sulla penna arrivi da una battuta di dylan che sembra proprio un coniglio tirato fuori dal cappello.
una svolta troppo fortunosa, ma è una mia sensazione ci mancherebbe.


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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: sab gen 02, 2016 7:51 pm 
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Iscritto il: mer gen 02, 2013 12:47 am
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Un numero divertente e scorrevole come non ne leggevo da tempo. La storia non si può dire particolarmente originale ma Cavaletto - non a caso avvezzo alla scrittura filmica - la veicola con ottimo senso del ritmo e un certo gusto per lo splatter che non guasta mai (benchè ancora manchi la liberatoria esplosione grandguignolesca della golden age dylaniata..). Il massacro iniziale (efficace quanto inaspettato!) mi ha ricordato certe atmosfere de "Il ritorno del mostro" e la cosa non può che avermi fatto molto piacere. Si perde un po' nella seconda metà; a posteriori verrebbe da pensare ad un uso pretestuoso del soprannaturale, così come ho trovato francamente eccessivo e ridondante lo spiegone finale (seppur graziato dalla strepitosa vignetta in stile Yuzna di societyana memoria) e in fondo è ancora lontano da ciò che mi aspetterei dalla fase 3 (in quest'ottica è ben più interessante il precedente di Ratigher) ma rimane comunque una buona uscita, forte di un suo preciso messaggio ben sviluppato.


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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: sab gen 02, 2016 7:59 pm 
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Iscritto il: sab ago 23, 2008 12:39 pm
Messaggi: 2168
OT temporaneo su Signs: Mi piace tantissimo l'idea di base, odio tantissimo il moralismo di fondo e soprattutto il fatto che degli alieni idrosolubili attacchino la Terra nudi.


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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: dom gen 03, 2016 8:10 pm 
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Iscritto il: lun ago 27, 2012 10:32 am
Messaggi: 245
La storia è molto "classica", per noi nostalgici del "primo Dyd", ha avuto un sapore conosciuto.
Mi sembra discostante dalla continuity di cui si parla... inoltre i cammei di Bloch e Carpenter potevano anche non esserci.
A parte un finale un po' sbrigativo e che mi lascia perplesso direi che il buon lavoro c'è.

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Preso dalla fede ebbi una visione
dall'orgia io fuggivo, non senza derisione.
Vidi il fiume Congo scavare con la testa
e una lingua d'oro tagliare la foresta.


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 Oggetto del messaggio: Re: #352 - La calligrafia del dolore
MessaggioInviato: lun gen 04, 2016 11:27 am 
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Iscritto il: ven feb 20, 2015 5:53 pm
Messaggi: 2562
Votato buono.
Questa del Cavaletto, in questa fase 2x-1y, è sicuramente la storia meglio scritta della serie regolare. :)
Finalmente un albo che dura in mano più di cinque minuti e che non passa altrettanto in fretta. Non ne sono stupito, perché "il Cavaletto" aveva già dato prova di una bella scrittura e, cosa importante, riconoscibilissima. :wink:
Non posso dire altrettanto dei disegni. Non che siano brutti, anzi, ma da otto mani (ottomane?) :D mi aspettavo qualcosa di diverso.
Comunque si beccano una sufficienza, da dividere in quattro. :mrgreen:
Ora passiamo a quello che non mi è piaciuto, sperando che i "suggerimenti" vengano accolti bene. :wink:
Copertina: Concept ottimo, realizzazione troppo rozza.
E' strano, perché, quando Stano dovrebbe esagerare col segno, riesce ad essere pulitissimo, quando invece dovrebbe levigare, lo appesantisce.
Per la storia:
1) Ma davvero volete farmi credere che la ricerca su internet è un espediente narrativo migliore o più originale, delle "carte passate da Bloch" tanto odiate dagli autori?
2) A pag 63 Dylan si ricorda di una notizia "banale" come l'aggressione di un "maganate" della finanza perché l'ha letta sul giornale "qualche tempo fa". :o
Ecco, forse io non mi ricordo nemmeno cosa c'era scritto su quello di stamattina, di giornale, quindi detto da uno che, appena un pugno di numeri fa, afferma DI NON LEGGERE I GIORNALI suona davvero molto strano.
Quindi, DYLAN, QUESTI GIORNALI, LI LEGGE O NON LI LEGGE? :evil: :evil: :evil:
Ma come, volete la continuity a tutti i costi e non vi mettete d'accordo nemmeno sulle caratteristiche peculiari del personaggio? :roll:
3) I refusi una volta erano una rarità, adesso abbondano. Si si, vabbè, colpa mia che son nostalgico, poi se scrivo che dovrebbero controllare meglio mi danno dell'hater. :wink:
Infine, io non sentivo la mancanza dello smartfon e dell'assistente vocale dell'assistente, perciò assisto, ma non assolvo. :g:
EDIT
Dimenticavo la battuta di pag 93. :o :o :o
Ma che brutta. Per favore, eliminatela dalle prossime ristampe.
Rovina una bella storia. Ah, la scena finale mi è piaciuta moltissimo, l'ho trovata molto horror vecchia scuola. :D

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