Recuperando recuperando... Ho letto il primo anno di questa testata.
Ecco la mia personale classifica di gradimento
#12 La pazienza del destino (Barbato-Freghieri) - tirare fuori da un tema usato e abusato una sceneggiatura con i fiocchi che tiene il fiato sospeso fino alla fine già non è da tutti, se poi aggiungiamo dei disegni perfetti per la parte ne esce un mix di alto livello. La sequenza della spiegazione finale è magistrale.
9
#5 Il lato oscuro della luna (Bilotta-Mosca) - Bilotta è un narratore con i controfiocchi e l'albo, pur essendo tutto fuorché banale, scorre via liscio. Pur pregna di complottismo, rimane comunque una storia triste e toccante, sapientemente orchestrata tra passato e presente, in un vortice di informazioni che si chiariscono solo coll'andare avanti dell'albo. Disegni a tratti molto belli.
8.5
#7 La pattuglia (Accatino-Casertano) - non fai in tempo a cominciarlo che già lo hai finito! La narrazione è di una rara fluidità e l'impressione è che Accatino potrebbe raccontare la spesa di sua nonna senza annoiare. La vicenda a metà tra realtà e fantasia è molto semplice ma efficace, anche se lascia alcune cose nel vago. Casertano a un buon livello, senza eccellenze.
8
#1 Il boia di Parigi (Barbato-Casertano) - bel racconto storico che rimesta nel torbido della rivoluzione francese. La Barbato mi stupisce perché crea una storia poco verbosa e che scorre via liscia. Buon Casertano che deve svolgere un compito neanche troppo complicato. Il tutto molto simile allo speciale Uccidete Caravaggio!.
7.5
#6 Ritorno a Berlino (Morales-De Cubellis) - veloce, frizzante, scorrevole e accattivante indagine nel marcio della politica. Finale che lascia un po' interdetti, ma nel complesso un albo molto divertente disegnato in maniera impeccabile.
7.5
#4 No smoking (Ruju-Ambrosini) - molto belle le ultime pagine, con la risoluzione inaspettata (ma non forzata) della vicenda; il resto è, comunque, una storiella di gangster. Interessante la narrazione quasi tutta per voce fuori campo del protagonista, anche se talvolta si sfocia nell'errore di descrivere la scena disegnata. Tuttavia, lettura gradevole e Ambrosini ai disegni non fa mai male.
7
#2 La redenzione del samurai (Recchioni-Accardi) - intrigante percorso di formazione di un giovane samurai. Recchioni non rinuncia al suo stile, ma è capace di creare un mondo in cui non stona. Il soggetto originale è sì molto semplice, ma anche solido e, come poi è stato, aperto a sequel. Accardi favoloso negli sfondi, un po' troppo accademico (e a tratti grottesco) nei primi piani. Sul gradimento personale influisce anche il fatto che non sia un amante del mondo de samurai e del Giappone feudale. Lettura comunque valida.
7
#10 Nobody (Bilotta-Vitrano) - questa volta Bilotta non mi convince pienamente: la storia è solo un pretesto per fare filosofia (anche più spicciola del solito, a dirla tutta) e, per quanto la narrazione sia interessante, pur tra alti e bassi, non è vivace e talvolta si perde. Finale fumoso a forma di punto interrogativo. Probabilmente è una storia di sensazione, che può essere amata o non capita; nel caso lo sia, ammetto di non averla capita. Disegni nella norma ma che non sbagliano.
6.5
#8 Amore nero (Simeoni) - la seconda indagine del commissario de Vitalis mi convince meno della prima, complici le poche pagine e l'impossibilità di crearvici all'interno una storia poliziesca abbastanza complessa. Ne risulta una narrazione un po' schiacciata, affrettata e molto verbosa. Nel complesso, l'albo risulta comunque godibile, ma è di tutt'altra pasta rispetto ai romanzi a fumetti di Simeoni.
6.5
#11 Il lungo inverno (Di gregorio-Ripoli) - parte bene, ma nel prosieguo dell'albo persiste il non succedere niente e si arriva sgangheratamente ad un finale che, boh, che me sta a significa'? Nun capisco. E i disegni sono molto tirati via. Nel complesso ha comunque mantenuto le aspettative che avevo per Di gregorio: un albo sceneggiato in maniera scolastica a inappuntabile, costruito su un soggetto troppo esile.
5.5
#9 Mexican standoff (Cajelli-Cremona) - confusionario, verboso e troppo lungo per essere narrato agevolmente in un solo albo. Aggiungiamo la mia allergia agli alieni, specie se usati come dii ex machina, e ne esce un albo dimenticabile, peraltro disegnato con un tratto molto (troppo) pesante per i miei gusti.
5.5
#2 La rivolta dei Sepoy (De Nardo-Brindisi) - per buona parte dell'albo, l'impressione è di leggere un libro di storia; la vicenda narrata è costretta in poche pagine e collegata forzatamente alla vicenda storica (tutt'altro livello rispetto a Il boia di Parigi). Brindisi fa sempre la voce grossa, ma non basta. Oltretutto, spesso verboso e farraginoso.
5