Cravenroad7

Ecco, il discorso teatrale mi interessa non poco, con questi approcci così diversi.

Che il più balloon/vignette = più qualità (o anche solo più ciccia) non sono d'accordo del tutto, nel senso che dipende sempre dal perché.
Tutto dipende da cosa vuoi rappresentare con la splash, o con le scontornate, o con le strip orizzontali o verticali, o con i panel (qui presenti ma abbastanza rari in bonelli). Infatti non mi ha detto niente la roba delle 3, 6, 9, 12 e 1 vignette di una sequenza dell'episodio, perché totalmente inutile e scollegata dagli interni e da quel minimo di senso che traspariva dalla scena. Roba per strizzare l'occhio a qualche lettore amante delle pseudo innovazioni bonelliane.

Ottimo. Infatti è quello che volevo dire. Anche a me piaccion le splashpage ma devono avere un senso e non togliere, ma semmai, aggiungere qualcosa alla storia.
Faccio un esempio: Si racconta che, quando Carlos Meglia disegnava Cybersix, avesse disegnato su un enorme foglio o parete, TUTTA Meridiana. Così, lui ogni volta andava a pescare quell'angolo, quella via, quel tetto, ecc. ogni volta che gli serviva.
E le splashscreen di Cybersix sono qualcosa di spettacolare e, paradossalmente, impiegavi per leggerle, lo stesso tempo che impiegavi a leggere tre pagine, tanto erano ricche di contenuti.
In molti Western argentini (non so se si è capito ma ho una fissa per le historietas) la splash veniva usata per sottolineare la grandezza della natura sull'uomo, campi lunghissimi, indiani o cowboy all'orizzonte, fumo di fuovhi di bivacco in lontananza, canyon profondi e selvaggi...
Ma parliamo di maestri.
Ma che uno mi disegna (soprattutto gli italiani) il solito uomo che urla a pagina intera o ecc. ecc. è di una noia mortale.

Perfettamente d'accordo con te.
Anche lo schema a nove vignette in Watchmen ha un suo significato (lasciamo perdere la suddivisione in vignette di Multiversity di Morrison che rappresenta i tasselli (le vignette) di ogni faccia (tavola) di un cubo di rubik, per tutto il discorso quadrimensionale e multiversale. Un casino ma di una fighezza che in Italia al momento non può esistere e che il fumetto italiano non vuole far esistere (e che molti lettori di roba solo italiana non capirebbero, aggiungo).
In "in fondo al male" la divisione in 9 vignette non ha un senso proprio, anche l'orologio non ha un vero e proprio senso, se non creare un leggerissimo collegamento con watchmen. Guarda caso di tutte le tevole utilizzabili come anteprima ci hanno piazzato quella con due elementi di similitudine con watchmen lol (orologio e 9 vignette)

questa cosa di meridiana su di un intera parete non la sapevo dip...andrò a documentarmi
...la meridiana in cybersix era una vera e propria forma di vita a parte dominante in tutto e per tutto.
Grandissimo maestro Carlos Meglia pace all'anima sua...
scusate l'intrusione OT

A me invece quelle vignette 3*3 erano piaciute. In generale tutte quelle 3 pagine mi davano l'idea dell'attesa, del silenzio prima della tempesta.
Mi hanno ricordato anche la mitica sequenza di Dopo Mezzanotte con Dylan che attende alla porta. Ecco quello è un caso molto riuscito in cui in una pagina si è fatto capire l'attesa, la noia, il nervosismo e il tempo passante. Con i baloon probabilmente non si sarebbe riusciti ad ottenere lo stesso effetto.

Ma quella è più una questione di vignetta muta che di vignetta piccola e ordinata.
Lo stesso risultato si sarebbe ottenuto con sei vignette o cinque o così via.
Tra l'altro quello che raccontano non è strettamente legato al gorgo se non appunto il gorgo.
Non ha la "simmetry" di watchmen, che era il senso di quell'assetto nel fumetto di Moore.

Sulle sensazioni suscitate non discuto, perché sono personali.

Più vignette ci sono in ogni pagina e più il tempo di lettura rallenta, più la narrazione si fa frammentata; e poi c'è l'esplosione, la splash page con il gorgo che tutto risucchia. Ratigher gioca con il ritmo di lettura: la sequenza dell'albo può anche non piacere ma, per com'è costruita, un senso ce l'ha.

Allora semmai velocizzi il tempo se vuoi simulare l'incombere di un pericolo sempre più vicino o una situazione che sta per esplodere.
Avrei capito 12, 9, 6, 3, 2, splash paggiona. In tal caso nulla da dire.
Sempre ammesso che necessariamente l'aumento delle vignette rallenti l'azione, perché secondo me, fatta in un certo modo, può frammentare la narrazione con veloci cambi di fronte e rendere l'azione più frenetica (ma nella sequenza ciò che succede è raccontato in modo placido e il cosa viene raccontato è tutto "tranquillo" tranne il gorgo e due ragazzi che corrono, non si sa da dove, verso dove, da cosa o chi inseguono).

Con più vignette nella stessa pagina si frammenta la narrazione e si rallentano i tempi di lettura, le cose vanno di pari passo. Io continuo a pensare che la scena abbia perfettamente senso: si rallenta progressivamente fin quasi a fermarsi e a cristallizzare il tempo in una serie di micro-vignette e poi, improvvisa, l'esplosione.

Infatti: quella è una delle sequenze migliori dell'albo come effetto/riuscita, una delle poche a non risentire della sceneggiatura peggio che zoppicante...anche perché non parla nessuno.

ALOHA AD UNA GAMBA SOLA

Ok! Allora, seguiranno SPOILER su "Trama" e "Le ragazzine...".
Non sarò preciso perché non ho i fumetti a portata di mano.

"Trama", storia horror/action, parla di un mostro fangoso che decide di torturare psicologicamente e fisicamente due ragazzetti ricchi e annoiati. La storia, ad una prima lettura, sembra un discorso sulla lotta di classe e sull'apatia generazionale odierna.
Riflettendoci, per me il racconto parla di altro. Tutta la faccenda è una enorme allegoria per rappresentare la presa di coscienza dei protagonisti relativamente alla propria situazione (un presente vacuo, una vita vuota. Situazione che non fatico ad applicare a molte persone che conosco, certo non ricche). Il mostro di fango sono loro, è una sorta di coscienza che riaffiora (emblematica la scena in cui salgono la scogliera esattamente allo stesso modo del persecutore), e gli eventi raccontati rappresentano la logica e l'istinto che giocano a favore e contro. Una volta cambiati, non possono che "uccidere" i loro ex-eguali.

"Le ragazzine..." è una specie di racconto di (de)formazione. E' la storia di due adolescenti amiche per la pelle, emarginate non si sa quanto per colpa degli altri e quanto per scelta (mi ricordano un po' le protagoniste di "Ghost world"). Il fumetto è diviso in tre parti, con tre titoli che composti formano il titolo "complessivo". La prima parte è la parte dell'amicizia e condivisione, che presenta le due ragazze e il mondo attorno. C'è poi un fatto che le obbliga a dividersi, a causa del rifiuto e della incomprensione della società (seconda parte). Nella terza parte vediamo la vita triste e omologata di una di loro, per poi giungere ad una riconciliazione finale, con un evento che sembra uscito da un racconto di Buzzati.

Ho letto tutte e due le storie con piacere. Non sono capolavori, entrambe hanno dei difetti, ma sono storie scritte da una persona che ha cose da dire e che ha delle idee su come dirle, su come utilizzare il medium fumetto.
Mi piace questa mescolanza di realismo magico in contrasto ad un modo di disegnare irreale. Sono storie veloci, si è subito gettati nel mondo raccontato, ma non storie leggere. Il ritmo di "In fondo al male" mi sembra piuttosto vicino a queste due storie.
"Le ragazzine..." mi sembra più riuscito come uso del medium (l'uso dei colori, il gioco del titolo, il belissimo finale), ma racconta una storia un po' convenzionale.
"Trama" ha un personaggio bomba inquietantissimo e un ritmo forsennato, ma forse il gioco è un po' troppo scoperto (il finale anticipato).
Insomma, mi sembra uno interessante, da seguire.

questo albo non arriva alla sufficienza , bruttino

È sul secondo Old Boy con una storia di Gualdoni.

Più che altro andrebbe consigliata perché è una delle migliori storie del Gualdo nell'ultimo periodo, rimpatriata finale a parte.
Lo stile di vintage di Baggi però si presentava lì meno minimalista e caricaturale, senza contare l'assenza di retini alla Diabolik.

GINKOLOHA

Grazie, provvederò a recuperare, magari lo cerco usato...dato il rapporto qualità/prezzo del Maxi ho deciso di non prenderlo più a prezzo pieno a meno di ovazioni generali